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Considerations on forest road networks and related works to support the implementation of the operative guidelines of the consolidate law on forests and forest chains

Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 16, Pages 49-55 (2019)
doi: https://doi.org/10.3832/efor3175-016
Published: Sep 02, 2019 - Copyright © 2019 SISEF

Commentaries & Perspectives

Abstract

The forest road network provides access to the forest area to facilitate the conservation, the management and the value of forest ecosystems. In the case of poor design as well as poor or absent maintenance, the forest road network can cause significant environmental impacts, which can result in erosion and sedimentation, landslides, effects on flora and fauna and landscape impacts. In order to avoid such impacts, the road network must be planned, built and maintained in a correct and adequate way according to the environment in which the same roads are inserted. As consequence, the present paper would like to propose some considerations about forest road functions, definitions as well as in term of standard design and planning to support the implementation of the operative guidelines of the recent consolidate law on forestry.

Keywords

Forest roads, Forest management, Forest operations, Ecological impacts

Introduzione 

La viabilità forestale e le opere connesse (piazzole di scambio, piazzali di inversione, piazzali di deposito, imposti) rientrano tra le infrastrutture al servizio delle attività forestali ([16]) e in termini più ampi alle agro-silvo-pastorali ([9]). In particolare gli interventi di pianificazione, realizzazione, adeguamento e manutenzione di queste infrastrutture, sono incluse nelle attività di gestione forestale così come indicato nel d.lgs. 34/2018 Testo Unico in materia di Foreste e Filiere Forestali - TUFF (art. 7, comma 1).

Per viabilità forestale si intende (art. 3, comma 2, lettera f del d.lgs. 34/2018) “la rete di strade, piste, vie di esbosco, piazzole e opere forestali aventi carattere permanente o transitorio, comunque vietate al transito ordinario, con fondo prevalentemente non asfaltato e a carreggiata unica, che interessano o attraversano le aree boscate e pascolive, funzionali a garantire il governo del territorio, la tutela, la gestione e la valorizzazione ambientale, economica e paesaggistica del patrimonio forestale, nonché le attività di prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi”.

Funzioni della viabilità forestale e delle opere connesse

Alla viabilità forestale (strade e piste) e alle opere connesse è riconosciuto il merito di agevolare lo svolgimento delle attività necessarie a preservare, gestire e valorizzare le foreste e l’ambiente in generale ([2]). Le principali funzioni esercitate dalla viabilità forestale sono:

  • agevolare lo svolgimento delle attività di sorveglianza e monitoraggio;
  • agevolare la gestione forestale in sicurezza;
  • agevolare la realizzazione e manutenzione delle opere di sistemazione idraulico-forestale e difesa idrogeologica;
  • agevolare la fruizione ai servizi ecosistemici legati alle attività turistico-ricreative delle aree forestali;
  • agevolare le attività di prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi;
  • agevolare le attività di protezione civile;
  • agevolare i soccorsi e gli interventi di emergenza sanitaria nelle aree forestali,

ed inoltre di:

  • essere funzionale e di raccordo alla gestione delle unità produttive agricole e pastorali collocate all’interno e in continuità con le superfici forestali.

Con specifico riferimento alle utilizzazioni forestali, la viabilità forestale e le opere connesse permettono di:

  • agevolare l’accesso alla foresta a chi ci lavora ed alle attrezzature;
  • agevolare le operazioni complementari sul legname utilizzato ivi comprese il suo temporaneo stoccaggio, carico e trasporto;
  • agevolare gli interventi tempestivi di recupero e ripristino delle foreste danneggiate da eventi abiotici e biotici (Fig. 1).
  • Fig. 1 - Strada forestale di recente costruzione (2017-2018) e prontamente utilizzata per il recupero del legname danneggiato a seguito della tempesta Vaia di fine ottobre 2018. La presenza della strada ha limitato di fatto la lunghezza delle piste forestali di esbosco, contenendo il fenomeno di erosione e il rischio compattamento del suolo (Altopiano dei Sette Comuni, Veneto).

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Impatti della viabilità forestale e delle opere connesse

La viabilità forestale e le opere connesse, nel caso di progettazione scadente, scarsa o assente manutenzione e abbandono, possono causare impatti ambientali anche significativi, che si traducono in fenomeni erosivi e di sedimentazione, frane, effetti sulla flora e sulla fauna e impatti paesaggistici ([22]). Al fine di evitare tali impatti la rete viabile deve essere pianificata, progettata, costruita e mantenuta in modo corretto ed adeguato all’ambiente in cui l’opera è inserita (Fig. 2) e ai differenti sistemi di fruizione che si prevede dovrà assolvere ([13], [25]).

Fig. 2 - Stato di conservazione di una strada forestale adatta al transito di autocarri dopo 10 anni dalla sua realizzazione (Catena del Lagorai, Trentino).

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Risulta inoltre rilevante fornire chiare indicazioni sul divieto al transito ordinario e sulle eventuali deroghe ammesse anche alla luce delle molteplici interpretazioni presenti sia a scala nazionale sia livello locale ([8]).

Attuale contesto normativo regionale

L’attuale normativa regionale relativa alla viabilità forestale appare articolata:

  • 12 Regioni/Province riportano definizioni di viabilità più o meno dettagliata (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Veneto);
  • 10 Regioni/Province riportano definizioni e dimensioni di viabilità (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana, Provincia autonoma di Trento, Umbria);
  • 9 Regioni/Province NON riportano definizioni di viabilità, in alcuni casi viene citata all’interno di una legge senza definirla (Basilicata, Calabria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta). Sicilia e Sardegna hanno leggi forestali recenti (2016) dove viene menzionata, ma non definita la viabilità, il Molise ha in revisione una bozza di legge quadro forestale dal 2015 dove sono riportati definizioni e dimensioni della viabilità;
  • in alcuni casi viene fatta una distinzione anche tra opere a carattere “temporaneo” e “permanente”.

Le definizioni e le dimensioni date dalla normativa quindi non si presentano uniformi e talvolta divergono in modo significativo tra le Regioni/Province.

Indirizzi per le infrastrutture a supporto della gestione forestale 

La costruzione di strade, piste e altre infrastrutture può essere causa di impatti ambientali dovuti alla loro apertura (Fig. 3) e/o mancata gestione (Fig. 4 - [1]). Per tale motivo, la realizzazione, l’adeguamento e la manutenzione di una rete viabile di accesso alle aree forestali devono tenere in considerazione le molteplici funzioni che le contraddistinguono e i diversi modi in cui i differenti portatori di interesse vi accedono ([5], [19]), nonché opportuni dettagli tecnici e di progettazione finalizzati a contenere gli impatti diretti e indiretti. Ne consegue che la riduzione dei rischi ambientali connessi all’apertura di infrastrutture forestali richiede l’adozione sia di misure preventive, nelle fasi di pianificazione, progettazione e costruzione, sia protettive, in fase di manutenzione e adeguamento ([20]). Le misure preventive e di protezione sono da preferire a quelle di ripristino, eseguite a seguito di problemi o dissesti, che si rivelano spesso assai più costose sia in termini economici sia ambientali. La principale forma di prevenzione è rappresentata quindi da un’attenta valutazione dell’opportunità di costruire nuove infrastrutture ([5], [14], [23]).

Fig. 3 - Tornante di nuova realizzazione per strada adatta al transito di autotreni (Carinzia, Austria).

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Fig. 4 - Strada forestale con iniziale erosione del piano viario a seguito di mancanza di manutenzione dei sistemi di deflusso delle acque meteoriche (Altopiano dei Sette Comuni, Veneto).

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Il presente lavoro ha lo scopo di condividere alcune riflessioni generali sul tema della viabilità forestale e delle opere connesse, sviluppate nell’ambito dei Gruppi di Lavoro SISEF “Tecnologia del legno e utilizzazioni forestali” e “Infrastrutture, risorse umane e innovazione per la gestione forestale sostenibile”.

In particolare, sono trattati i seguenti aspetti: Funzioni della viabilità forestale e opere connesse; Definizioni relative alla viabilità forestale e opere connesse; Requisiti minimi degli standard progettuali e costruttivi; Carattere temporaneo o permanente delle infrastrutture; Pianificazione e monitoraggio; Impostazione di una banca dati della viabilità forestale complementare alla cartografia forestale nazionale.

Funzioni della viabilità forestale e opere connesse 

Come evidenziato in diversi lavori ([2], [9], [7], [10], [19]), nel corso degli anni le funzioni attribuite alla viabilità forestale ed alle opere connesse sono via via aumentate. In tal senso appare opportuno definire in maniera univoca tali funzioni in modo da poterle facilmente considerare, sulla base di criteri oggettivi, in ambito di pianificazione, progettazione e realizzazione.

Definizioni relative alla viabilità forestale e opere connesse 

Tradizionalmente, in ambito di viabilità forestale vengono distinte la rete viabile principale e la rete viabile secondaria. La rete viabile principale è caratterizzata da strade a fondo artificiale o comunque migliorato (Fig. 5), percorribili da mezzi di trasporto pesanti e dotata di opere progettate per garantirne la stabilità dei versanti e per la regimazione delle acque ([16], [17]).

Fig. 5 - Strada forestale con fondo artificiale percorribile da mezzi di trasporto pesanti.

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La rete viabile secondaria è formata da vie di esbosco, cioè da piste a fondo naturale che richiedono minimi interventi di stabilizzazione e regimazione delle acque (Fig. 6). All’interno di queste due macro-categorie vengono poi definite diverse tipologie di viabilità, camionabili e trattorabili nel caso delle strade (rete viabile principale) e principali e secondarie nel caso delle piste (rete viabile secondaria).

Fig. 6 - Pista forestale principale a fondo naturale realizzata con un minimo intervento di stabilizzazione e regimazione delle acque.

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Allo stato attuale, le definizioni presenti nelle Leggi regionali o provinciali per le diverse tipologie di infrastrutture risultano diverse tra loro. Un’armonizzazione dei principali termini usati per i diversi elementi della viabilità e delle opere connesse appare fondamentale per evitare fraintendimenti nella gestione, pianificazione, progettazione e realizzazione delle opere; infatti, la definizione dovrebbe tener conto che la viabilità forestale è utilizzata non solo per la gestione forestale, ma anche per interventi di emergenza, soccorso e protezione civile, nonché per la gestione delle unità produttive agricole e pastorali in continuità con le superfici forestali. Ne consegue che la viabilità forestale può anche essere utilizzata da mezzi che a volte si differenziano, per esigenze di manovra e percorribilità, da quelli impiegati nella gestione forestale ([10]).

Requisiti minimi degli standard progettuali e costruttivi della viabilità forestale 

Così come per le definizioni, anche per le dimensioni degli elementi costruttivi ci sono valori e criteri diversificati nelle diverse regioni. Appare quindi opportuna un’armonizzazione dei valori e criteri minimi a livello nazionale e in relazione alla diversa tipologia di mezzi che possono transitare.

All’armonizzazione degli standard progettuali e costruttivi dovrebbe seguire anche l’armonizzazione sulla presentazione degli elaborati di progetto ([24]), sia nel caso di nuova viabilità che di interventi di manutenzione straordinaria. Questa impostazione potrebbe agevolare la valutazione da parte degli uffici proposti sulla qualità tecnica, economica e ambientale dei progetti.

Sarebbe quindi auspicabile, data l’importanza e il ruolo della viabilità forestale per la gestione e salvaguardia del patrimonio forestale, di un coordinamento e cabina di regia tra le Regioni/Provincie anche sugli aspetti progettuali, costruttivi e di manutenzione.

Carattere temporaneo o permanente delle infrastrutture 

In alcuni casi la normativa attuale distingue le infrastrutture in opere temporanee e opere permanenti, di solito in riferimento alle vie di esbosco temporanee come piste di esbosco temporanee (Fig. 7) e opere connesse come gli imposti di lavorazione e deposito temporaneo del legname. L’uso del termine “temporaneo” si riferisce in modo chiaro e univoco all’uso di questi tracciati e opere connesse, che una volta aperti o riattivati vengono utilizzati per le attività in corso e poi messi a riposo e non utilizzati fino al successivo intervento di gestione forestale.

Fig. 7 - Pista forestale temporanea utilizzata esclusivamente per le attività in corso di esbosco di legname.

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Questo può permettere di limitare l’impatto delle utilizzazioni future alle superfici che hanno già risentito del transito delle macchine ([3]), preservando in questo modo il suolo forestale nelle aree circostanti della superficie forestale.

Allo stato attuale, però, tra le diverse Regioni/Provincie, la definizione di temporaneità delle infrastrutture viarie non è chiara, né univoca. Ne deriva quindi l’esigenza di chiarire, in modo oggettivo, la definizione di infrastrutture temporanee e i loro parametri dimensionali, nonché la definizione e l’entità degli interventi ammessi per la loro realizzazione e riattivazione (ad esempio movimenti terra). I parametri e gli interventi ammessi dovrebbero tener conto delle diverse tipologie di macchine e sistemi di lavoro attualmente impiegati nelle operazioni di esbosco, ma anche della loro evoluzione nel tempo ([11], [4]). Si ritiene inoltre opportuno introdurre, dato che si tratta di piste su fondo naturale e all’interno della superficie forestale, delle linee guida per la loro pianificazione e per il contenimento degli impatti al suolo e soprassuolo (Fig. 8).

Fig. 8 - Disposizione della ramaglia lungo una pista forestale temporanea come buona pratica per contenere il compattamento del suolo a seguito del transito di mezzi forestali.

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Una tempestiva definizione dei parametri delle infrastrutture viarie e delle opere connesse a carattere temporaneo è quindi richiesta per dare effettiva funzionalità alle opere temporanee senza compromettere la sostenibilità della gestione forestale.

Pianificazione e monitoraggio 

Nell’ambito della gestione forestale, la pianificazione delle infrastrutture è di cruciale importanza per valorizzare i servizi ecosistemici e raggiungere gli obiettivi gestionali e di conservazione del patrimonio forestale ([21]). Troppo spesso negli ultimi anni la pianificazione della rete viabile forestale si è limitata ad ambiti aziendali o di singola proprietà, portando all’apertura di tracciati inadeguati dal punto di vista tecnico, con densità eccessiva (dovuta a sovrapposizioni delle aree servite) e più costosi dal punto di vista economico e ambientale ([15]). Un approccio corretto richiede un’analisi tecnica, economica, sociale e ambientale a livello di “area vasta” ([12]).

Nella pianificazione della viabilità forestale è opportuna l’applicazione di metodologie o modelli di pianificazione integrata che consentano di valutare la sostenibilità tecnico-economica ed ambientale delle opere ([5], [19], [23]). Attualmente sono disponibili metodologie, linee guida e metodi di indagine che consentono di valutare: (i) l’introduzione di nuove opere o la dismissione controllata di opere esistenti; (ii) la sostenibilità economica, ambientale e sociale di nuove opere. L’applicazione di modelli di pianificazione non può prescindere da un attento studio dell’area interessata con specifico riferimento sia alla condizione idrologica e geolitologica che ai problemi di stabilità dei versanti, soprattutto nelle aree a notevole rischio di frane. In fase progettuale non deve inoltre mancare una valutazione ed un confronto tra diverse ipotesi di viabilità forestale (analisi degli scenari - [6]).

Infrastrutture forestali e piani forestali di indirizzo territoriale

Il TUFF, all’art. 6 comma 5 riporta “Le Regioni, nel rispetto dell’interesse comune, garantiscono e curano l’applicazione dei piani forestali di indirizzo territoriale, anche attraverso le forme di sostituzione diretta o di affidamento della gestione previste all’articolo 12. Con i piani forestali di indirizzo territoriale, le regioni definiscono almeno:

[…Omissis…]

d) gli interventi strutturali e infrastrutturali al servizio del bosco, compresa la localizzazione della rete di viabilità forestale di cui all’articolo 9, e le azioni minime di gestione, governo e trattamento necessari alla tutela e valorizzazione dei boschi e allo sviluppo delle filiere forestali locali;”

Successivamente all’Art. 6, comma 6 è indicato: “Per l’approvazione dei piani di gestione forestale, qualora conformi ai piani forestali di indirizzo territoriale di cui al comma 3, non è richiesto il parere del Soprintendente per la parte inerente la realizzazione o l’adeguamento della viabilità forestale di cui al punto A.20 dell’Allegato A del decreto del Presidente della Repubblica 13 febbraio 2017, n. 31.”

Questo approccio nel TUFF è ritenuto cruciale per lo sviluppo di infrastrutture forestali. In particolare in tale ambito bisognerebbe considerare:

  • il contenimento dell’estensione complessiva della rete viaria a quanto effettivamente necessario in relazione alla necessità di accessibilità per il raggiungimento degli obiettivi gestionali, la messa in sicurezza delle aree e la gestione delle emergenze;
  • la scelta di tracciati che assecondando la topografia del terreno, minimizzano il rischio di erosione e fenomeni di innesco anche localizzato e riducano al minimo il numero di attraversamenti del reticolo idrografico;
  • una progettazione che tenga correttamente in considerazione il deflusso delle acque piovane e di intercettazione dei versanti e di una adeguata capacità portante del fondo stradale in relazione al transito dei mezzi per cui è progettata.

Infrastrutture forestali e pianificazione urbanistica

Come già evidenziato dal Gruppo di Lavoro “Gestione incendi Boschivi” della SISEF, “i piani urbanistici dettano le linee per l’espansione dei centri abitati, in coerenza con le normative e i vincoli regionali e nazionali, ma non tengono in considerazione il rischio legato agli incendi boschivi.

[…Omissis…]

La stessa attenzione deve essere indirizzata alla rete stradale che svolge un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza della logistica dei mezzi di soccorso in caso di incendi di elevata intensità (si ricorda quanto accaduto in Portogallo nel 2017, con un numero elevato di morti a ridosso di un’arteria stradale)”. Anche infrastrutture forestali che assolvono importanti funzioni in relazione alla sicurezza dei fruitori dei boschi urbani e peri-urbani, o per la protezione dagli incendi, o per finalità di protezione civile dovrebbero essere considerate in certi ambiti della pianificazione urbanistica ([18]).

Impostazione di una banca dati della viabilità forestale, complementare alla cartografia forestale nazionale 

La raccolta e disponibilità di inventari e informazioni sulla rete viabile forestale rappresenta un punto chiave per lo sviluppo di sistemi di gestione avanzata delle attività forestali e delle emergenze ([7]). A tale scopo è di cruciale importanza creare un modello standardizzato per la raccolta e gestione dei dati, che tenga conto anche delle diverse funzioni svolte nei differenti ambienti. I Gruppi di Lavoro auspicano che si possa creare uno schema di raccolta delle informazioni che segua dei requisiti minimi nazionali per la viabilità forestale e le opere connesse.

La banca dati nazionale potrebbe quindi fornire informazioni affidabili e coerenti sull’intero territorio nazionale per il Rapporto Nazionale sulle Foreste e sul settore Forestale.

Considerazioni finali 

Il presente lavoro ha dettagliato alcuni tra i più rilevanti aspetti che riguardano la viabilità forestale e le opere connesse.

La viabilità forestale è oggetto di sempre maggiore attenzione in quanto è vista come una infrastruttura che si inserisce in modo netto all’interno e ai margini delle aree forestali. Proprio per tale motivo, il presente lavoro si è posto l’obiettivo di chiarire l’importanza della viabilità, ribadendone il suo ruolo fondamentale per la gestione e la conservazione degli ambienti forestali e degli ambienti a questi continui.

La funzionalità della viabilità forestale e delle opere connesse si concretizza tramite lo sviluppo di una rete infrastrutturale con standard costruttivi ben precisi e opportuni a garantire l’accesso a diverse tipologie di mezzi e contenendo al minimo il disturbo all’ambiente in cui si inserisce. A tal fine è importante sottolineare che una viabilità forestale ben pianificata, costruita e mantenuta garantisce la mitigazione degli impatti.

Il ruolo della pianificazione è strategico per la valorizzazione della viabilità forestale ed in particolare con l’obiettivo di sviluppare e mantenere una rete infrastrutturale efficiente e dimensionata in modo adeguato alle esigenze gestionali, di protezione e di conservazione. La presenza di una efficiente rete viaria principale può essere strategica nella gestione delle emergenze nelle aree forestali e in termini più ampi nelle aree pastorali e rurali continue alle aree forestali.

Con questo lavoro si auspica quindi poter fornire alcune utili riflessioni al gruppo di lavoro istituito dalla Direzione Generale delle Foreste (DiFOR) per la predisposizione dei decreti attuativi del TUFF inerenti la viabilità forestale.

Ringraziamenti 

Gli autori ringraziano la Direzione Generale delle Foreste (DiFOR) che ha richiesto l’elaborazione di un documento di sintesi sulla tematica e gli aderenti ai Gruppi di Lavoro SISEF “Tecnologia del legno e utilizzazioni forestali” (coord. R. Zanuttini, Univ. Torino) e “Infrastrutture, risorse umane e innovazione per la gestione forestale sostenibile” (coord. E. Marchi, Univ. Firenze) che hanno fornito utili suggerimenti e commenti durante la predisposizione di questo documento.

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