The European ecological NATURA 2000 network is constituted by “Special Conservation Zones” (SCZ) and “Community Importance Sites” (CIS). The main objective of this European initiative is to limit the erosion of natural habitats and species through the identification of appropriate areas to guarantee the presence, maintenance and restoration of the most threatened european peculiarities. Moreover, the Italian Ministry of Environment (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio) issued the guidelines for compiling the management plans of Natura 2000 sites. These guidelines are based on the measurement of standardized indicators of landscape mosaic complexity and organization, floristic and vegetation assessment, forest assessment, faunistic and hydrobiological features, disturbance, environmental degradations and socio-economic aspects. Aim of this work is to verify the status and the conservation level of the habitats of the CIS “ITA040005 - Monte Cammarata, Contrada Salaci” (Central-weastern Sicily) - through the application of these guidelines. The identification and delimitation of the included habitats have been based on a detailed forest types map (1:10000). All the forest types included in the Natura 2000 site were analysed regarding to the land mosaic, forest and vegetation assessment in order to derive sustainable management indications.
Natura 2000 è una rete
Tra gli obiettivi principali della gestione dei siti Natura 2000 rientra la prevenzione dei fenomeni di degrado degli habitat naturali a rischio per la sopravvivenza delle specie per i quali i siti sono stati designati, sia di quelli a maggiore naturalità sia di quelli che richiedono azioni di ripristino (
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (
Obiettivo del presente studio è la valutazione dello stato di conservazione e di funzionalità degli habitat presenti nel SIC “Monte Cammarata, Contrada Salaci” (ITA040005), attraverso l’analisi degli indici di complessità e organizzazione del mosaico territoriale, dell’assetto floristico e vegetazionale e dell’assetto forestale.
L’analisi degli indici del mosaico territoriale è particolarmente importante per l’area mediterranea. Molti siti Natura 2000 del territorio siciliano, ed in particolare dei Monti Sicani, si configurano infatti come aree in cui gli habitat si distribuiscono in una matrice territoriale caratterizzata da ambienti seminaturali o da rimboschimenti di conifere (
Il pSIC “Monte Cammarata Contrada Salaci” è situato nella parte orientale dei Monti Sicani in provincia di Agrigento, e rientra nei territori dei comuni di Cammarata e S. Giovanni Gemini (
Le formazioni geologiche prevalenti all’interno del sito sono i complessi calcarei (calcari selciferi e dolomitici del Mesozoico) e in minor misura calcari marnosi e argille grigio azzurre (
Il sito si colloca in un ambito prettamente montano. La morfologia è caratterizzata da rilievi che superano frequentemente i 1000 m s.l.m., il paesaggio è definito da rilievi con morfologia aspra e frequenti dirupi, intervallati da conche e fondovalle.
Una notevole percentuale del territorio presenta suoli poco evoluti (litosuoli), mentre le altre aree sono caratterizzate da mollisuoli, alfisuoli, entisuoli ed inceptisuoli (
Il clima, pur essendo caratterizzato da una chiara impronta mediterranea, presenta caratteri di maggiore mesofilia rispetto all’ambiente circostante. Le precipitazioni medie annue oscillano tra 700 e 800 mm, mentre le temperature variano a seconda dell’altitudine: le medie annue sono comprese tra 10 °C delle zone più elevate di Monte Cammarata (1578 m s.l.m.) e 16 °C di quelle aree meno elevate (intorno ai 500 m s.l.m.). Il bioclima dell’area, secondo la classificazione di
La vegetazione naturale da un punto di vista fitogeografico ricade nella parte occidentale del Dominio Siculo. La flora è prevalentemente quella tipica della fascia mesomediterranea ma sono presenti anche numerose specie endemiche, tipiche della fascia montano-mediterranea (
La vegetazione forestale naturale è quasi interamente costituita dai querceti caducifogli e da leccete su pareti rocciose (Classe
Le formazioni forestali artificiali sono caratterizzate da rimboschimenti di conifere mediterranee del piano basale da 600 a 1000-1100 m s.l.m. (pino d’Aleppo, pino domestico e cipressi) e del piano montano dai 1000-1100 m s.l.m. fino alle quote massime (cedro dell’Atlante e pino nero).
La metodologia di rilievo è stata indirizzata alla valutazione dello stato di conservazione degli habitat della Direttiva “Habitat” presenti nel sito, attraverso l’utilizzo degli indicatori proposti nel Manuale delle linee guida del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (
Inizialmente si è proceduto all’individuazione delle tipologie forestali e pre-forestali sulla base della classificazione effettuata per la Sicilia da
Gli indici S (estensione complessiva dell’habitat) e T (dimensione della tessera più estesa dell’habitat) forniscono informazioni di base sulla frammentazione degli habitat, importanti ai fini del mantenimento e della sopravvivenza delle specie animali di interesse nel sito in esame (
Gli indici della composizione NUMP (Numero di tessere) e MPS (Dimensione media delle tessere), danno una misura del grado di frammentazione (
L’indice
Gli indici della configurazione MNN (Media delle distanze minime tra le tessere dell’habitat) e IJI (livello di aggregazione/dispersione tra le tessere di ciascun habitat), infine, sono indicatori del grado di isolamento tra gli habitat dello stesso tipo (
I dati dell’assetto floristico (inquadramento fitosociologico e analisi floristica) sono stati ricavati sia da dati bibliografici (
Per ciascuno tipo pre-forestale o forestale è stato indicato il corrispondente habitat, l’inquadramento sintassonomico a livello di associazione (quando possibile), o di categorie superiori (alleanza o classe), e l’elenco delle specie vegetali che lo caratterizzano. L’inquadramento fitosociologico dei boschi artificiali è stato determinato per evidenziare la vegetazione naturale potenziale delle stazioni in cui essi sono stati impiantati, per seguirne la dinamica e comprenderne l’evoluzione naturale.
L’analisi dell’assetto floristico, per motivi di sintesi è stata limitata alle specie d’elevato valore conservazionistico e a quelle in grado di caratterizzare le peculiarità bioecologiche degli habitat del sito.
Gli indicatori dell’assetto forestale sono stati rilevati per tutti i tipi forestali e pre-forestali caratterizzanti il sito, ad eccezione della lecceta costituita da piccoli gruppi relegati in stazioni semirupestri o sui ghiaioni consolidati (
Gli indicatori rilevati su base campionaria sono stati elaborati sulla base di parametri qualitativi e quantitativi (densità, composizione specifica, area basimetrica, rinnovazione naturale) effettuati in aree di saggio relascopiche, ritenute sufficientemente descrittive in relazione agli obiettivi del lavoro e alla omogeneità strutturale dei popolamenti forestali, prevalentemente artificiali presi in esame. Il numero di aree di saggio, per ciascun tipo, è stato determinato in funzione della loro superficie, della frammentazione e del numero di varianti tipologiche. Per tutte le piante ricadenti all’interno delle aree di saggio virtuali sono stati misurati i diametri e le altezze. Il dato della rinnovazione naturale è stato acquisito valutando sinteticamente, in ciascuna area di saggio, l’entità (assente, scarsa, diffusa, abbondante) e lo stadio evolutivo (affermata o non affermata).
Il paesaggio del sito è caratterizzato prevalentemente da formazioni forestali artificiali (49%) e da formazioni naturali e seminaturali (40%); le superfici agricole coprono poco più dell’11% del territorio (
Tra le formazioni forestali artificiali prevalgono le conifere (42%) rispetto alle latifoglie (6.4%). I tipi che occupano la maggiore superficie sono: “Pineta a pino d’Aleppo” (19%), “Bosco misto a cedro dell’Atlante e pino nero” (7%) e “Bosco misto a pino d’Aleppo e cipresso comune” (circa 8%). Le latifoglie di origine artificiale sono rappresentate esclusivamente dagli eucalitteti che occupano complessivamente una superficie di 125 ha (6%).
Tutte le formazioni naturali e seminaturali dell’area sono inquadrabili all’interno degli habitat Natura 2000, ad eccezione della “Vegetazione pioniera dei substrati erosi a calanco” e della “Gariga a prevalenza di sparzio villoso”, che occupano complessivamente l’1.8% della superficie totale.
Gli habitat individuati sono 8 di cui 2 prioritari (codice NATURA 2000: 6220, 91H0). Essi occupano una superficie complessiva di 828 ha corrispondente al 40% circa della superficie del sito. L’ habitat più diffuso è quello delle praterie con il 25.7% della superficie (cod.: 5332 e 6220), seguono gli habitat forestali con il 6.1% (cod.: 9340 e 91H0), gli habitat di ambienti rocciosi con il 4.75% (cod.: 8130 e 8210) ed in minor misura gli arbusteti termo-mediterranei (5330) con meno dell’1% e l’habitat con vegetazione ripariale (3290) con lo 0.4%.
Le formazioni arboree naturali più importanti sono il “Querceto caducifoglio a prevalenza di roverella s.l.” (4%), mentre altre formazioni arboree quali la “Lecceta su pareti rocciose”, il “Bosco di latifoglie igrofile” e le “Formazioni ripariali” occupano complessivamente superfici modeste (poco più del 2%).
Ampie superfici sono occupate dalla “Prateria ad ampelodesma” (più del 17%) e dalla “Prateria mesofila” (più dell’8%), formazioni prevalentemente di origine secondaria, originatesi dall’abbandono dei pascoli o dalla degradazione del bosco (
L’analisi degli indici di frammentazione (
Le formazioni forestali naturali (habitat 91H0 e 9340) presentano una maggiore eterogeneità rispetto alle praterie (
L’habitat dei querceti sempreverdi risulta più frammentato rispetto ai querceti caducifogli; infatti, anche se costituito dallo stesso numero di tessere (NUMP 3), queste risultano di piccola estensione (MPS di 5 ha circa) più distanti tra di loro (MNN 198 m). Tali formazioni tendono ad occupare zone impervie (pendii e costoni rocciosi) in cui minore risulta il disturbo antropico (substrati calcarei con roccia affiorante e depositi clastici), anche se sono esposti maggiormente all’azione degli incendi boschivi.
Nel sito, l’intensivo sfruttamento delle formazioni forestali naturali avvenuto nel passato (governo a ceduo e pascolo), come in tutta l’area dei Monti Sicani (
Gli arbusteti (5330) e gli ambienti con vegetazione rada (8130 e 8210) presentano indici di frammentazione in genere più elevati, tranne l’habitat delle “Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica” (8210), il quale, collocandosi in contesti inaccessibili, ha mantenuto una elevata integrità strutturale ed un elevato indice di biodiversità. Questo habitat, come pure quello dei ghiaioni (8130), costituisce infatti delle vere e proprie isole di conservazione della biodiversità (
La vegetazione dei ghiaioni (8130) e gli arbusteti a prevalenza di prugnolo (5330) presentano valori di MPS molto bassi (rispettivamente 7.15 e 5 -
L’analisi della frammentazione attraverso la lettura dell’indice IJI, che fornisce valori più elevati per tipologie di habitat più frammentati, mostra valori bassi per le formazioni riparie, gli arbusteti e i querceti caducifogli (valori inferiori al 30%) segno di uno scarso grado di contaminazione potenziale di queste aree, mentre valori più elevati, compresi tra 30 e 55% caratterizzano gli altri habitat.
Nel contesto territoriale in esame, gli indici della
L’habitat meno vulnerabile è quello dei Querceti caducifogli (91H0), poiché com’emerge anche dall’analisi degli altri indici (
Con un
L’area del sito mostra una ricchezza biologica tra le più elevate dell’intero comprensorio dei Monti Sicani. Analizzando la fitodiversità vascolare su maglie elementari di superficie pari a 1 km2, esse presentano un numero medio di specie superiore a 500, delle quali in media 50 sono endemiche della Sicilia e/o della Sicilia e dell’Italia centro-meridionale. Sulla base delle caratteristiche geopedologiche locali, la vegetazione potenziale delle aree poste a quote superiori a 800 - 900 m s.l.m. va ricondotta il più delle volte ai querceti caducifogli (
Le specie di interesse comunitario (secondo l’Allegato II della Direttiva Habitat) sono tre:
Numerose altre specie vegetali di grande interesse scientifico e/o conservazionistico appaiono seriamente minacciate per via della riduzione del loro habitat elettivo o per le modeste dimensioni dei popolamenti; fra queste:
L’analisi della componente arborea all’interno degli habitat ha evidenziato la scarsa presenza e la ridotta tendenza invasiva da parte delle specie alloctone, che al momento non costituiscono quindi fattore di criticità, ad eccezione di piccole aree, marginali al bosco, con pochi individui di ailanto (
I dati dell’assetto forestale riportati in
La densitàè elevata per numerosi tipi, ed in particolare per la Cipresseta, il Bosco misto a pino d’Aleppo, cedro dell’Atlante e cipresso comune (valori superiori a 1000 piante/ha). Il Querceto caducifoglio a prevalenza di roverella s.l. presenta una densità di 950 polloni/ha, mentre molti tipi presentano una densità compresa tra 500 e 700 piante/ha. Infine, la Pineta a pino nero e l’Eucalitteto hanno valori inferiori a 500 piante/ha. Dalla distribuzione di frequenza delle piante per classi diametriche per le diverse specie emerge anche una scarsa diversificazione dimensionale della componente arborea e una scarsa presenza di individui adulti. Tale fenomeno è anche indicativo dello scarso sviluppo delle latifoglie autoctone introdotte successivamente alle conifere a causa principalmente dell’eccessiva densità presente in molte tipologie.
Il diametro di area basimetrica media (dg) evidenzia che è il pino d’Aleppo la specie che ha i maggiori accrescimenti diametrali (dg sempre superiore a 30 cm), mentre le altre conifere manifestano accrescimenti inferiori in tutti i tipi forestali dove sono presenti.
Le altezze medie delle specie principali presentano invece una maggiore uniformità di valori, poiché quasi tutte sono compresa tra 10 e 13 m, tranne per il cedro dell’Atlante nel tipo in cui si presenta misto con il pino d’Aleppo ed il cipresso comune (8.1 m) e per il pino domestico (8.7 m) nell’omonimo tipo. Il Querceto caducifoglio, invece, governato a ceduo, mostra valori d’altezza e di diametro nettamente inferiori (rispettivamente 6 m e 16 cm).
I valori di area basimetrica più elevati sono stati riscontrati nelle pinete pure di pino d’Aleppo e nelle cipressete (rispettivamente 42 e 45 m2/ha), quelli più bassi nelle formazioni di latifoglie (Querceto caducifoglio e Eucalitteto), mentre gli altri tipi presentano valori intorno a 30 m2/ha.
L’età prevalente dei popolamenti è di circa 50 anni poiché i rimboschimenti sono stati realizzati principalmente nei primi anni cinquanta del secolo scorso. Si tratta, quindi di boschi adulti con problemi di instabilità strutturale dovuta all’assenza di interventi colturali nella fase giovanile e specialmente di tagli di diradamento; ciò è evidenziato dalla densità eccessiva della maggior parte dei popolamenti.
La rinnovazione naturale delle specie del soprassuolo e delle specie autoctone (leccio e roverella) in molte formazioni è di conseguenza generalmente scarsa, mentre è diffusa nella Pineta a pino domestico e nel Bosco misto a pino d’Aleppo e cipresso comune poiché le condizioni pedologiche e climatiche sono più favorevoli.
Dall’analisi complessiva del quadro riportato emerge il diverso grado di adattamento delle specie impiegate nell’ambito di ciascuna tipologia (accrescimento, rinnovazione naturale) e come esse interagiscono con i processi di rinaturalizzazione delle specie autoctone.
Le formazioni che ostacolano maggiormente lo sviluppo dei processi di rinaturalizzazione sono le cipressete, per effetto dell’elevata densità e per le caratteristiche allelopatiche della lettiera. Le condizioni più favorevoli per la diffusione e lo sviluppo dei processi di rinaturalizzazione si riscontrano nelle formazioni pure a pino d’Aleppo e miste a cipresso comune o dell’Arizona. Analogamente, anche le cedrete ed i boschi misti a cedro dell’Atlante e pino nero mostrano una densità elevata.
I querceti caducifogli presentano una buona densità ed un adeguato grado di copertura, ma non rispettano alcuni standard di buono stato di conservazione previsti per questo habitat dal Manuale delle linee guida per la redazione dei piani di gestione dei siti Natura 2000 (
La stratificazione tramite tipologie forestali costituisce la base di partenza per l’individuazione e la delimitazione degli habitat a scala di sito e per l’applicazione degli indicatori delle linee guida di gestione proposte dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (
La matrice territoriale che qualifica il sito in esame è costituita dalla predominanza dei soprassuoli forestali artificiali (49% circa) e dalla presenza di formazioni naturali e seminaturali che costituiscono gli habitat per cui il sito è stato identificato (8 habitat di cui 2 prioritari).
Obiettivo della gestione deve essere quindi quello di incrementare la complessità degli ecosistemi presenti, attraverso la conservazione ed il monitoraggio degli habitat individuati e la rinaturalizzazione dei rimboschimenti. Sarà indispensabile, inoltre, favorire l’incremento delle superfici degli habitat naturali e seminaturali, in particolare aumentandone l’
I boschi artificiali di conifere caratterizzano gran parte del mosaico territoriale del sito, con popolamenti costituiti da giovani fustaie o perticaie con densità eccessiva e grado di copertura tra l’80 ed il 90%. L’eccessiva densità di questi soprassuoli in molti casi non permette l’affermazione dei processi di rinaturalizzazione spontanei che potenzialmente sono possibili. La relazione densità-grado di affermazione risulta molto variegata anche in relazione alle caratteristiche stazionali: quasi del tutto assente in popolamenti con densità eccessiva (cipressete), più frequente in quelli con composizione mista e con densità più rada (pinete, cedrete), ma in entrambi i casi il grado di copertura delle conifere è tale da ostacolare sia i processi di insediamento che quelli di affermazione della rinnovazione; frequenti sono i casi di piante di roverella o leccio di 10-15 anni insediatisi spontaneamente che presentano un portamento filato, con chioma poco sviluppata e completamente subordinata allo sviluppo delle conifere.
Le specie che più frequentemente si rinvengono in rinnovazione, con una frequenza variabile per ciascuna specie a seconda delle condizioni ecologiche (legate principalmente alle quote), sono il leccio e la roverella, l’orniello, l’acero campestre, il ciavardello e il carpino nero.
Particolare attenzione si dovrà prestare agli habitat prioritari delle praterie terofitiche (6220) e dei querceti caducifogli (91H0). Le praterie, infatti, rientranti nella classe dei
Gli indici spaziali adottati in questo lavoro si sono rivelati un utile strumento di analisi del territorio in esame, sia sotto il profilo della distribuzione dei diversi tipi di vegetazione a scala di paesaggio (indici S, T, NUMP, MPS, MPAR), sia sotto il profilo ecologico - funzionale ed evolutivo (indici TCA, TCAI, MNN, IJI).
Lavoro svolto in parti uguali dagli autori nell’ambito del progetto di ricerca ex 60% 2004, Università di Palermo, responsabile Prof. F. Maetzke, dal titolo: “Analisi delle tipologie forestali della Sicilia e loro caratterizzazione tramite indicatori di gestione forestale sostenibile”. Gli autori ringraziano il Dr. Salvatore Pasta per i consigli sugli aspetti floristici e vegetazionali.
Localizzazione geografica del sito di Importanza Comunitaria “Monte Cammarata, Contrada Salici” (ITA040005).
Distribuzione dei tipi pre-forestali e forestali nel sito.
Numero di poligoni, superficie totale e media per ciascun habitat del sito.
Distribuzione della TCA degli habitat considerati per alcuni livelli di
Variazione della TCA per gli habitat esaminati per valori di
Elenco degli indici spaziali utilizzati per l’analisi della complessità e dell’organizzazione del mosaico territoriale.
Simbolo | Denominazione | Descrizione |
---|---|---|
S | Class Area | Superficie complessiva per ciascun habitat |
T | Wider Patch Size | Dimensione della tessera più estesa per ciascun habitat |
NUMP | Number of Patches | Numero di tessere per ciascun habitat |
MPS | Mean Patch Size | Dimensione media delle tessere dell’habitat |
MPAR | Mean Perimeter Area Ratio | Rapporto medio tra il perimetro e la superficie delle tessere di ciascun habitat |
MNN | Mean Nearest Neighbour Distance | Distanza media minima delle tessere di ciascun habitat |
IJI | Interspersion Juxtaposition Index | Indice relativo che misura il livello di dispersione reale tra le tessere di ciascun habitat come percentuale della massima ed ipotetica dispersione che può esistere tra di esse (Tale indice tende a 100 quando le distanze tra le tessere dello stesso habitat, pur elevate, sono molto simili, viceversa tende a 0 quando vi è notevole differenza tra le suddette distanze). |
TCA | Total Core Area | Somma dell’area delimitata all’interno di ciascuna tessera da un confine che ha una specifica distanza dal bordo esterno della tessera stessa. |
TCAI | Total Core Area Index | Percentuale della superficie della core area in rapporto alla superficie totale dell’habitat. |
Relazione tra tipologie pre-forestali e forestali e habitat Natura 2000 - (*): habitat prioritario.
Tipo/Variante | Superficie | Habitat Natura 2000 | ||
---|---|---|---|---|
(ha) | % | |||
Pineta a pino d’Aleppo | 398.22 | 19.05 | ||
Pineta a pino domestico | 17.72 | 0.85 | ||
Pineta a pino nero | 14.68 | 0.70 | ||
Cipresseta | 60.04 | 2.87 | ||
Cedreta a cedro dell’Atlante | 47.17 | 2.26 | ||
Bosco misto a cedro dell’Atlante, pino d’Aleppo e cipressi | 43.18 | 2.07 | ||
Bosco misto a pino d’Aleppo e cipresso comune | 146.23 | 7.00 | ||
Bosco misto a cedro dell’Atlante e pino nero | 161.94 | 7.75 | ||
Eucalitteto a |
125.50 | 6.00 | ||
Lecceta su pareti rocciose | 2.55 | 0.12 | 9340 - Foreste di |
|
Querceto caducifoglio a prevalenza di roverella s.l. | 88.53 | 4.24 | *91H0 - Boschi pannonici di |
|
Bosco di latifoglie igrofile | 8.52 | 0.41 | ||
Formazione ripariale a pioppo nero e salici | 8.52 | 0.41 | 3290 - Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il |
|
Boscaglia a prevalenza di leccio e/o roverella | Boscaglia a leccio e orniello con acero campestre e ciavardello | 11.24 | 0.54 | 9340 - Foreste di |
Boscaglia secondaria a roverella s.l. | 24.7 | 1.18 | *91H0 - Boschi pannonici di |
|
Consorzi di mantello | 19.99 | 0.96 | 5330 - Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici | |
Gariga a prevalenza di sparzio villoso | 13.76 | 0.66 | ||
Comunità dei brecciai | 64.36 | 3.08 | 8130 - Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili | |
Vegetazione casmofitica dei costoni calcarei | 34.99 | 1.67 | 8210 - Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica | |
Vegetazione pioniera dei substrati erosi a calcanco | 23.15 | 1.11 | ||
Prateria mesofila | 172.81 | 8.27 | *6220 - Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei |
|
Prateria ad ampelodesma | 363.56 | 17.39 | 5332 - Gariga ad |
|
Seminativo | 210.16 | 10.05 | ||
Frutteti, oliveti e mandorleti | 28.79 | 1.38 | ||
Superficie totale | 2090.31 | 100.00 |
Valori degli indici di analisi dell’ecotessuto territoriale degli habitat Natura 2000.
Habitat Natura 2000 | S | T | NUMP | MPS | MPAR | MNN | IJI | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Denominazione | Cod. | [ha] | [ha] | [ha] | [m] | % | ||
Fiumi mediterranei a flusso intermittentecon il |
3290 | 8.52 | 5 | 4 | 2.13 | 734.02 | 1327.25 | 23.57 |
Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici | 5330 | 19.99 | 8.92 | 4 | 5.00 | 324.90 | 873.67 | 5.42 |
Gariga ad |
5332 | 363.56 | 171.07 | 11 | 33.05 | 291.28 | 126.02 | 78.55 |
*Percorsi substeppici di graminacee epiante annue dei |
6220 | 172.80 | 57.97 | 6 | 28.80 | 223.32 | 126.75 | 63.45 |
Ghiaioni del Mediterraneo occidentale etermofili | 8130 | 64.36 | 26.27 | 9 | 7.15 | 441.10 | 179.01 | 55.41 |
Pareti rocciose calcaree con vegetazionecasmofitica | 8210 | 34.99 | 29.34 | 2 | 17.49 | 217.85 | 862.10 | 34.28 |
*Boschi pannonici di |
91H0 | 113.22 | 102.50 | 3 | 37.74 | 262.07 | 59.66 | 16.50 |
Foreste di |
9340 | 13.79 | 10.92 | 3 | 4.59 | 417.17 | 198.00 | 53.38 |
Analisi degli indici della
Buffer (m) | Habitat | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
5330 | 5332 | 6220 * | 91H0 | 9340 | |||||||||||
TCA (ha) | TCAI (%) | NUMP | TCA (ha) | TCAI (%) | NUMP | TCA (ha) | TCAI (%) | NUMP | TCA (ha) | TCAI (%) | NUMP | TCA (ha) | TCAI (%) | NUMP | |
0 | 19.99 | 100.00 | 4 | 364.08 | 100.00 | 12 | 172.80 | 100.00 | 6 | 113.23 | 100.00 | 3 | 13.78 | 100.00 | 3 |
20 | 10.67 | 53.38 | 5 § | 289.70 | 79.57 | 19 | 121.83 | 70.50 | 12 | 92.67 | 81.34 | 7 § | 7.96 | 57.76 | 5 § |
40 | 4.81 | 24.06 | 4 | 227.95 | 62.61 | 23 § | 80.98 | 46.86 | 17 § | 76.71 | 67.75 | 4 | 5.14 | 37.30 | 2 |
60 | 1.93 | 9.56 | 2 | 180.81 | 49.66 | 18 | 52.46 | 30.36 | 17 | 64.27 | 56.76 | 3 | 3.24 | 23.51 | 1 |
80 | 0.54 | 2.70 | 1 | 146.09 | 40.13 | 14 | 34.96 | 20.23 | 13 | 54.24 | 47.90 | 3 | 1.82 | 13.21 | 1 |
100 | 0.08 | 0.40 | 1 | 120.04 | 32.97 | 12 | 25.03 | 14.48 | 5 | 46.50 | 41.07 | 2 | 0.79 | 5.73 | 1 |
120 | - | - | - | 100.65 | 27.65 | 7 | 18.56 | 10.74 | 3 | 39.59 | 34.96 | 1 | 0.14 | 1.02 | 1 |
140 | - | - | - | 84.89 | 23.32 | 5 | 13.74 | 7.95 | 2 | 33.09 | 29.22 | 1 | - | - | - |
160 | - | - | - | 71.55 | 19.65 | 4 | 10.01 | 5.79 | 2 | 26.96 | 13.81 | 1 | - | - | - |
180 | - | - | - | 60.72 | 16.68 | 2 | 7.19 | 4.16 | 1 | 21.17 | 18.70 | 1 | - | - | - |
Sintesi dei dati dell’assetto floristico - (*): Habitat prioritario; (**): specie prioritarie; (): specie di elevato valore conservazionistico che figurano nell’allegato II della Direttiva Habitat; (§): specie endemiche o di particolare interesse fitogeografico.
Categoria / Tipo forestale Habitat NATURA 2000 | Inquadramento sintassonomico | Specie Caratteristiche |
---|---|---|
Prateria ad ampelodesma (Habitat 5332 - Gariga ad |
Ass. |
|
Vegetazione pioniera dei substrati erosi a calanco | All. |
|
Prateria mesofila (Habitat 6220* - Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei |
Cl. |
|
Vegetazione casmofitica dei costoni calcarei (Habitat 8210 - Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica) | Ass. |
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Comunità dei brecciai (Habitat 8130 - Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili) | All. |
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Gariga a prevalenza di sparzio villoso | All. |
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Consorzi di mantello degli ambienti mesici a prevalenza di prugnolo, rose selvatiche, rovo comune, perastro, pero mandorlino e biancospini (Habitat 5330 - Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici) | All. |
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Boscaglia a prevalenza di leccio e/o roverella s.l. (Habitat 91H0 * - Boschi pannonici di |
All. |
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Lecceta su pareti rocciose (Habitat 9340 - Foreste di |
Ass. |
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Querceto caducifoglio a prevalenza di roverella s.l. (Habitat 91H0 * - Boschi pannonici di |
Ass. |
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Bosco di latifoglie igrofile | All. |
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Formazione ripariale a pioppo nero e salici (Habitat 3290 - Fiumi mediterranei a flusso intermittente con aspetti del |
All. |
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Boschi artificiali presenti nella fascia supramediterranea (Cedrete pure o miste a pino nero) | Cl. |
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Boschi artificiali presenti nella fascia mesomediterranea (Pinete a pino d’Aleppo, pino domestico, cipressete ed eucalitteti) | Cl. |
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Parametri dendrometrici e selvicolturali più importanti per le tipologie forestali del SIC. dg = diametro medio di area basimetrica; Hm = altezza media; G = area basimetrica.
Tipo | Specie | Parametri dendrometrici | Rinnovazione | ||||
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Piante (N/ha) | dg (cm) | Hm (m) | G (m2/ha) | Consistenza | Sviluppo | ||
Pineta a pino d’Aleppo | pino d’Aleppo | 444 | 32 | 12.2 | 37 | scarsa | non affermata |
altre | 139 | - | - | 5 | |||
Pineta a pino domestico | pino domestico | 249 | 29 | 8.7 | 18 | diffusa | affermata |
altre | 420 | 8 | - | - | |||
Pineta a pino nero | pino nero | 328 | 29 | 14.4 | 22 | scarsa | affermata |
altre | 118 | - | - | 6 | |||
Cipresseta | cipresso comune | 434 | 26 | 12.0 | 13 | scarsa | affermata |
cipresso dell’Arizona | 445 | 21 | 9.5 | 17 | |||
altre | 139 | - | - | 15 | |||
Cedreta a cedro dell’Atlante | cedro dell’Atlante | 545 | 24 | 12.3 | 23 | scarsa | non affermata |
altre | 153 | - | - | 7 | |||
Bosco misto a cedro dell’Atlante, pino d’Aleppo e cipressi | cedro dell’Atlante | 443 | 16 | 8.1 | 9 | scarsa | affermata |
pino d’Aleppo | 176 | 30 | 9.75 | 10 | |||
altre | 482 | - | - | 13 | |||
Bosco misto a pino d’Aleppo e cipresso comune | pino d’Aleppo | 132 | 40 | 12.9 | 17 | diffusa | non affermata |
cipresso comune | 293 | 20 | 13.3 | 10 | |||
altre | 225 | - | - | 5 | |||
Bosco misto a cedro dell’Atlante e pino nero | cedro dell’Atlante | 401 | 25 | 12.9 | 18 | scarsa | affermata |
pino nero | 288 | 24 | 12.1 | 12 | |||
altre | 77 | - | - | 2 | |||
Eucalitteto | eucalipto | 420 | 17 | 12.1 | 14 | scarsa | non affermata |
Querceto caducifoglio a prevalenza di roverella s.l. | roverella s.l. | 791 | 16 | 6.0 | 15 | scarsa | non affermata |
altre | 163 | 3 | - | - |