The seedlings establishment was studied in small (380 m2), medium (855 m2) and large (1520 m2) gaps created in calabrian pine (
In Italia sono stati eseguiti numerosi rimboschimenti con conifere, la maggior parte con pini, a scopo essenzialmente protettivo. Molti di questi rimboschimenti mostrano gravi problemi di stabilità (meccanica e biologica) di fronte agli agenti meteorici (venti, tempeste) e suscettibilità ad attacchi di funghi patogeni e insetti.
La rinaturalizzazione delle monocolture di conifere (qui intesa come la trasformazione in popolamenti con una maggiore diversità compositiva e strutturale) rappresenta uno dei principali obiettivi della selvicoltura in Italia e in molti Paesi europei (
Tra i vari strumenti selvicolturali vengono sempre più presi in considerazione quelli basati sul principio che l’evoluzione naturale delle foreste è legata all’apertura di vuoti (buche, gaps) nella copertura arborea per la morte di uno o più individui (
Lo scopo di questo lavoro è di: 1) valutare se l’applicazione del taglio a buche rappresenta una via appropriata per favorire la rinnovazione naturale di altre specie oltre il pino laricio; 2) analizzare l’influenza dei fattori microambientali in buche di differenti dimensioni sulla rinnovazione naturale e quindi determinare le dimensioni ottimali.
L’area sperimentale è stata realizzata in una pineta artificiale di pino laricio (
La precipitazione media annua è di 1848 mm, quella estiva di 102 mm, la temperatura media annua è di 10.8 °C, quella del mese più freddo di 3.1 °C, quella del mese più caldo di 21.5 °C. I suoli classificati come
Durante la primavera 2003 sono stati realizzati tagli a buche di forma circolare in condizioni di sostanziale omogeneità per quanto riguardava altitudine, esposizione e pendenza. Sono state considerate le seguenti dimensioni: tagli a buche "piccole" (380 m2), "medie" (855 m2) e "grandi" (1520 m2) con due repliche ciascuna. Il rapporto tra il diametro della buca e l’altezza delle piante più alte (D/H) era rispettivamente di 1.0, 1.5 e 2.0 (altezza media di 22 m). Dopo le operazioni di taglio e esbosco è stato rimosso l’orizzonte
All’interno di ogni buca sono state realizzate 9 microaree circolari di 3.14 m2 (raggio 100 cm) posizionate una nel centro della buca e le altre nelle quattro direzioni cardinali, alla distanza di un terzo del raggio, partendo dal centro della buca, per campionare le posizioni CENTRO, e, quattro, sempre nelle quattro direzioni cardinali, in prossimità dell’area di insidenza della chioma delle piante al limite della buca per campionare le posizioni di ORLO. Ciò allo scopo di valutare quali sono le posizioni all’interno della buca più favorevoli per l’insediamento e l’affermazione delle varie specie forestali.
Sono stati prelevati quattro campioni di suolo con una sonda pedologica (8 cm in diametro x 15 cm in profondità) nella parte centrale e nell’orlo di ogni buca (al di fuori delle microaree ma nella loro prossimità per evitare di danneggiare i semenzali) per determinare il contenuto idrico del suolo con il metodo gravimetrico. Un analogo numero di campioni di suolo è stato prelevato anche all’interno del popolamento non trattato adiacente ogni buca. I campionamenti sono stati eseguiti, mensilmente, alla distanza di 48 ore dall’ultima precipitazione. È stato campionato un solo livello di profondità in quanto i semenzali concentrano la maggior parte del proprio apparato radicale nello strato superficiale del suolo. Ogni campione è stato pesato immediatamente dopo la raccolta (peso fresco). In seguito, in laboratorio, i campioni sono stati essiccati in stufa ventilata a 105 ± 2 °C per almeno 24 ore fino a raggiungere il peso costante e quindi pesati di nuovo (peso secco). Il contenuto idrico del suolo è stato espresso come percentuale del peso secco (
Misure della temperatura del suolo sono state eseguite, in ogni microarea, alla profondità di 10 cm, con la terra accostata al termometro per circa 1 minuto, alle ore 12.00, durante il mese di agosto ogni 10 giorni. I valori di temperatura che si raggiungono in questo mese possono infatti correlarsi alla mortalità dei semenzali.
Sono state eseguite misure di radiazione fotosinteticamente attiva (PAR) (radiazione 0.4 - 0.7 m della banda) con un ceptometro (AccuPAR, Degagon Devices Inc., Pullman, WA, USA), a 1.00 m da terra, con lo strumento in orizzontale. In ogni punto di campionamento sono state eseguite quattro misure istantanee secondo le direzioni cardinali.
Le misure sono state eseguite mensilmente, durante la stagione vegetativa (maggio-settembre), in giornate con cielo sereno alle 12.00 (ora solare) per rilevare i valori massimi. Le misure di radiazione sono state eseguite:
all’aperto in una radura, in prossimità delle buche
all’interno della pineta
in corrispondenza di ogni microarea.
Dopo ogni ciclo di misure è stata calcolata la trasmittanza con la seguente formula (
Tutti i semenzali, nati dopo l’apertura della buca, all’interno di ogni microarea sono stati identificati per specie, è stata misurata l’altezza, l’etàè stata determinata mediante il conteggio dei verticilli. Il censimento dei semenzali in ogni microarea è stato eseguito alla fine di ogni stagione vegetativa. Sono stati quindi calcolati: densità, altezza media, età, mortalità.
La percentuale di copertura della vegetazione erbacea e arbustiva è stata stimata a livello di microarea e di buca.
Le differenze tra le diverse dimensioni delle buche (piccole, medie, grandi) e la posizione all’interno di ogni buca rispetto ai vari parametri microambientali e la rinnovazione sono state testate per verificarne la significatività statistica con analisi della varianza per ranghi a un criterio di classificazione con il test di Kruskal-Wallis (Sigmastat 3.1, SYSTAT software Inc., USA).
Vengono esposti i risultati relativi alla terza stagione vegetativa (2005), mentre per quanto riguarda la mortalità si riportano anche quelli della seconda stagione vegetativa (2004).
Le differenze del contenuto idrico del suolo tra centro e orlo non sono statisticamente significative sia rispetto alle diverse dimensioni che alle posizioni delle buche (
La trasmittanza è stata più elevata nelle buche grandi e medie rispetto a quelle piccole. Le differenze non sono significative tra le buche medie e grandi ma lo sono rispetto alle piccole, i valori abbastanza simili che sono stati rilevati nelle buche grandi e medie e in minor misura in quelle piccole sono dovuti al campionamento della radiazione nell’ora centrale del giorno. I valori sono più elevati e statisticamente significativi nel centro rispetto all’orlo in tutte le dimensioni analizzate (
La temperatura del suolo non raggiunge valori elevati (< 25 °C), come era da aspettarsi in suoli a tessitura sabbioso-franca, in quanto mitigata dalla copertura erbacea e arbustiva. Quindi questo fattore non può essere direttamente associato alla mortalità dei giovani semenzali (
La densità dei semenzali di pino laricio è stata significativamente più elevata nelle buche grandi rispetto a quelle medie e piccole (nelle buche medie e piccole si è verificata una alta mortalità come viene specificato in seguito). I valori sono inoltre maggiori nel centro ma non statisticamente significativi rispetto all’orlo (
La mortalità dei semenzali di pino laricio diminuisce nel 2005 rispetto al 2004; è stata maggiore nelle buche medie e piccole rispetto a quelle grandi ma senza significative differenze. Inoltre è stata più rilevante nell’orlo rispetto al centro verosimilmente dovuta all’ombreggiamento delle chiome degli alberi circostanti. La mortalità dei semenzali di abete bianco assume invece valori più rilevanti nel centro delle buche grandi (
La copertura della vegetazione all’interno delle buche è in media dell’80% (a prevalenza di rovo e felce aquilina), valori leggermente inferiori (65%) si hanno nelle microaree poste nell’orlo.
I risultati dopo tre stagioni vegetative non consentono di trarre ancora delle conclusioni circa la dinamica della rinnovazione. Subito dopo l’apertura delle buche ha prevalso la rinnovazione del pino laricio, in particolar modo nel centro delle buche grandi, dopodiché è cominciato l’insediamento progressivo dell’abete bianco. Il pino è probabilmente destinato a scomparire con il tempo soprattutto nelle buche piccole e medie, mentre le specie arboree dell’
Allo stesso modo non è ancora possibile stabilire quali siano le dimensioni ottimali delle buche per assicurare la definitiva affermazione delle varie specie. Tuttavia alcune considerazioni possono aiutare a dare una prima indicazione: le buche grandi con rapporto D/H (2.0) favoriscono l’affermazione del pino laricio (
Questo lavoro è stato eseguito con fondi della Regione Calabria nell’ambito del progetto “La rinaturalizzazione dei rimboschimenti”. Si ringrazia il Dott. Antonio Poletto dell’Azienda Agricola S. Maria di Serra San Bruno (VV) per il supporto logistico.
Variazioni dell’umidità del suolo in relazione alle dimensioni delle buche, alla posizione all’interno delle buche e all’interno del bosco (± ES). Lettere differenti indicano variazioni significative (p<0.05), quelle in grassetto si riferiscono alle dimensioni delle buche, quelle in carattere normale sono relative alle diverse posizioni.
Variazioni della trasmittanza (h 12.00, ± ES) in relazione alle dimensioni delle buche, alla posizione all’interno delle buche e all’interno del bosco. Lettere differenti indicano variazioni significative (p<0.05), quelle in grassetto si riferiscono alle dimensioni delle buche, quelle in carattere normale sono relative alle diverse posizioni.
Variazioni della temperatura del suolo (agosto, h 12.00, ± ES) in relazione alle dimensioni delle buche, alla posizione all’interno delle buche e all’interno del bosco. Lettere differenti indicano variazioni significative (p<0.05), quelle in grassetto si riferiscono alle dimensioni delle buche, quelle in carattere normale sono relative alle diverse posizioni.
Variazioni della densità dei semenzali (± ES) in relazione alle dimensioni delle buche e alla posizione all’interno delle buche. Lettere differenti indicano variazioni significative (p<0.05), quelle in grassetto si riferiscono alle dimensioni delle buche (limitatamente al pino), quelle in carattere normale sono relative al pino nelle diverse posizioni, quelle in corsivo sono relative all’abete nelle diverse posizioni.
Variazioni della mortalità dei semenzali (± ES) in relazione alle dimensioni delle buche e alla posizione all’interno delle buche. Lettere differenti indicano variazioni significative (p<0.05), quelle in grassetto si riferiscono alle dimensioni delle buche (limitatamente al pino), quelle in carattere normale sono relative al pino nelle diverse posizioni, quelle in corsivo sono relative all’abete nelle diverse posizioni.
Distribuzione percentuale dei semenzali di pino laricio e di abete bianco in relazione alle dimensioni delle buche, alla specie e all’età.
Anno | Età | Buca piccola | Buca media | Buca grande | |||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Pino | Abete | Pino | Abete | Pino | Abete | ||
2004 | 1 anno | 62 | 100 | 66 | 100 | 74 | 100 |
2004 | 2 anni | 38 | - | 34 | - | 26 | - |
2005 | 1 anno | 6 | 57 | 5 | 58 | 1 | 46 |
2005 | 2 anni | 47 | 43 | 56 | 42 | 71 | 54 |
2005 | 3 anni | 47 | - | 39 | - | 28 | - |