The Parties that have signed the Kyoto Protocol must reduce global emissions of Greenhouse Gasses (GHG) during the First Commitment Period (2008 - 2012) by at least 5% with respect to 1990. This share is 6.5% for Italy. The Kyoto Protocol lays down some measures for reducing GHG emissions, which include actions in agriculture and forestry. it will thus be possible to take emissions and absorptions resulting from land use changes into account in the National Balances. Given the widespread forests in Italy, it is very important to have an assessment of the aptitude of this sector to act as a carbon
Lo
È assodato che in Italia l’aumento degli
Il Protocollo di Kyoto (PK) impegna l’Italia, così come gli altri Paesi che hanno assunto degli obblighi di riduzione delle emissioni di gas serra, a contabilizzare un bilancio tra assorbimenti ed emissioni di carbonio derivanti da attività di cambiamento d’uso del suolo (art. 3.3, PK). Queste ultime si definiscono come tutte quelle attività di conversione in foresta realizzate, per azione antropica, a partire dal 1990, su terreni non boscati da meno di 50 anni (
Come noto, i crediti generati da
Dal momento che il PK indica la fissazione di carbonio in ambito forestale (
Per pervenire ad una stima corretta delle attività di ARD è quindi necessario disporre di: (i) una precisa valutazione della variazione della superficie boscata, (ii) delle capacità fissative delle formazioni interessate da tali fenomeni, (iii) di adeguate informazioni sull’origine dei processi di
Gli accordi di Marrakesh infatti, fornendo una definizione piuttosto ampia di “foresta”
Il nuovo Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi di Carbonio (INFC), riprendendo la definizione adottata per il
stimare la superficie boscata in un’area rappresentativa della fascia montana del territorio regionale (Comunità Montana Agordina) fornendo un’indicazione della variazione verificatasi a partire dal 1990;
stimare la fissazione di carbonio nelle aree soggette ad “
proporre una metodologia d’indagine per la stima delle capacità fissative delle zone soggette a
Tra le informazioni generali da riportare per le attività citate negli artt. 3.3 e 3.4 del PK, deve comparire una chiara identificazione geografica delle aree interessate tanto da processi di
il
il
Considerando le informazioni disponibili e la necessità di proporre una metodologia applicabile anche in altre aree, in conformità con quanto proposto in precedenti studi (
L’area di indagine è stata identificata con la CM Agordina, scelta in quanto rappresentativa della fascia montana della Regione Veneto (
Tale Comunità Montana si trova nella zona NO della Provincia di Belluno, e si estende su una superficie di 65916.29 ha, comprendente 16 comuni. La densità media di popolazione è di 33.3 ab/Kmq, decisamente al di sotto sia rispetto alla media della Regione Veneto (244 ab/Kmq), sia alla media italiana (186 ab/Kmq), essenzialmente a causa dell’elevata montuosità del territorio. Questo comprende la quasi totalità del bacino idrografico del torrente Cordevole, principale affluente del fiume Piave, e presenta una morfologia complessa, andando dai 300 m s.l.m. nel punto di confluenza tra il Cordevole e il Piave, ai 3000 s.l.m. delle montagne più elevate (Monte Civetta 3220 m, Marmolada 3343 m). Tutta l’area è percorsa da numerosi rivi, che sono stati spesso la fonte di energia primaria per le attività produttive della zona, costituite essenzialmente dai mulini, le segherie e gli stabilimenti minerari (
Proprio i giacimenti minerari sparsi un po’ ovunque, pur di modeste dimensioni, se da un lato hanno svolto per molto tempo un importante ruolo economico, contribuendo a rallentare l’emigrazione, dall’altro hanno provocato dei danni all’ambiente vegetale, privandolo della sua fertilità.
La CM si estende, da Sud a Nord, attraverso i distretti climatici esalpico, mesalpico ed endalpico (
L’analisi della variazione di superficie boscata all’interno della CM è stata effettuata secondo un approccio multitemporale, che prevede l’impiego di dati telerilevati in momenti successivi (
La metodologia proposta si è quindi articolata nelle seguenti fasi:
In base alle indicazioni dello studio effettuato da
suddivisione della popolazione (qui rappresentata dalla CM), in un numero relativamente grande di sottopopolazioni, dette
estrazione, dal totale delle unità primarie (
suddivisione delle unità primarie campione
estrazione di un campione casuale di unità secondarie in ciascuna unità primaria;
rilevamento dell’attributo oggetto di interesse sulle unità selezionate nell’ambito dell’ultimo stadio: in questo caso sono i punti di indagine che ricadono nell’ambito delle foto aeree estratte, su cui viene eseguita la fotointerpretazione.
Purtroppo il materiale a disposizione non ha consentito di attenersi alla procedura prevista, in quanto, (i) le foto aeree disponibili per il 1991 non hanno garantito la completa copertura delle unità primarie estratte e (ii) parte del materiale fotografico riguardava porzioni di territorio non coperte dalle CTRN.
Dal confronto tra CTRN e foto aeree, è stato possibile individuare 24 CTRN per le quali ci fosse una corrispondenza con le foto aeree del 1991.
Una volta estratto il campione di unità primarie, sono stati estratti i punti di indagine casuali, o unità secondarie, su cui è stata poi effettuata la fotointerpretazione.
Poiché le foto aeree del 1991 sono disponibili su solo supporto cartaceo, si è provveduto innanzitutto alla scansione e georeferenziazione di ciascun fotogramma, per la successiva analisi in ambiente GIS, secondo le modalità già proposte da
Ad ogni punto campione è stata associata la corrispondente classe d’uso del suolo nel 1990 e nel 2003. Le classi individuate con la fotointerpretazione sono
Per il rilievo dell’estensione della superficie boscata è stato adottato il metodo della “conta per punti”, già impiegato nella prima fase dell’INFC (
In presenza di punti di incerta classificazione e ricadenti in zone in ombra, per cui non fosse possibile interpretare la situazione, si è effettuato un ulteriore confronto con le ortofoto del 2000. Nel caso anche queste risultassero non leggibili, i punti sono stati considerati come indeterminati.
Il controllo al suolo ha riguardato alcuni punti di incerta classificazione sulla base del solo supporto fotografico e i punti classificati come
Per i punti classificati come
Il centro delle aree di saggio è costituito dal punto in cui è stata individuata una variazione, identificato tramite GPS. Per l’area esterna, avente un raggio di 18 m, per una superficie di 1000 m2 circa, sono stati rilevati i seguenti parametri:
Uso del suolo precedente
Origine della neoformazione
Rinnovazione (stima a vista degli individui arborei con altezza inferiore a 2 m)
Specie arbustive presenti
Nell’area interna, avente un raggio di 8 m, per una superficie di circa 200 m2, si sono rilevate le seguenti informazioni:
Specie arboree
Cavallettamento totale con soglia 3 cm e classi diametriche di 1 cm
Altezza delle piante: rilievo eseguito su alcuni soggetti identificati come rappresentativi del popolamento. Sulla base dell’intervallo di variazione dei diametri registrato si distinguono tre classi diametriche (diametri piccoli, medi e grandi) e per ciascuna specie prevalente si individuano 1-2 piante modello delle altezze per ogni classe diametrica (con un minimo di 4 alberi modello totali).
Succhiellamento degli alberi modello delle altezze della classe dei diametri medi su cui si sono effettuati i rilievi auxometrici (la carotina è stata prelevata alla base per piante con diametro < 15 cm, ad 1.30 m per piante con diametro > 15 cm).
Tutti i dati sono stati registrati in schede di rilevamento apposite e successivamente trasferiti in formato digitale, per le elaborazioni.
I rilievi in campo sono stati utilizzati innanzitutto per verificare che la variazione della superficie boscata risultasse successiva al 1990. Sono stati pertanto contati gli anelli di accrescimento di ogni carotina prelevata dalle piante campione, fissata su appositi supporti, levigata e analizzata mediante il CCTRMD (
La significatività delle differenze di superficie boscata rilevate tra il 1991 e il 2003 è stata valutata mediante il test di McNemar per dati appaiati (
con
Per la stima della proporzione ricadente in ciascuna classe e dei relativi stimatori di varianza e deviazione standard si rimanda a
Il metodo proposto per la stima dell’assorbimento di carbonio si basa sull’applicazione di equazioni allometriche alle seriazioni diametriche delle piante presenti entro le aree di saggio individuate per ogni punto interessato da variazione di superficie boscata.
Le equazioni utilizzate, fanno riferimento al modello funzionale proposto da West, Brown ed Enquist, noto come
spesso espressa nella forma logaritmica (
dove
Secondo il modello
Secondo il modello, la massa dovrebbe scalare con il diametro con un esponente universale
In particolare, per le piante giovani, quelle cioè che interessano le aree soggette ad
A partire dalle seriazioni diametriche delle aree di saggio con centro nel punto soggetto a variazione della superficie boscata, è stata quindi stimata la biomassa arborea epigea presente al momento del rilievo, utilizzando la seguente formula (
Dall’esame delle carotine prelevate dalle piante campione, sono state ricavate le età e gli incrementi diametrici medi annui, che sono stati poi mediati per ricavare un valore unico per ogni specie.
Utilizzando gli incrementi medi delle specie, è stato possibile stimare la seriazione diametrica pregressa relativa al 1990, sottraendo al diametro attuale l’incremento stimato per i 16 anni trascorsi dalla
La quantità di carbonio fissato nella biomassa si stima pari al 50% della biomassa stessa (
L’assorbimento medio annuo può essere stimato come differenza tra lo
I dati stimati per ogni punto di variazione, sono stati successivamente aggregati per ricavare un unico valore di assorbimento medio, esteso poi all’intera superficie di variazione della Comunità Montana.
Sono state analizzate in tutto 39 foto aeree, georeferite attraverso la creazione di 1131
Lo scarto quadratico medio per ciascuna porzione georeferita, è stato calcolato direttamente dal
La fotointerpretazione è stata eseguita su un totale di 1220 punti di cui 5 sono risultati di impossibile interpretazione, perché ricadenti in zone completamente in ombra sia sulla foto aerea, sia sull’ortofoto. I punti utilizzati per il calcolo della variazione di superficie pertanto sono stati 1215, distribuiti a quote comprese tra i 500 e i 2400 m s.l.m. (
Nella CM Agordina è stata riscontrata una variazione di superficie su 11 punti, così ripartiti:
3 presentano un cambiamento da
8 sono passati da
La variazione della superficie boscata è quindi riconducibile a processi di
L’incremento medio annuo di superficie boscata è risultato dello 0.089% rispetto alla superficie stimata per il 1990 e pari a circa 42 ha. Tale variazione è risultata statisticamente significativa: il test di McNemar riporta un valore di
È stata poi effettuata una verifica della significatività dei dati di variazione suddividendo i punti campione in cui è stata rilevata una variazione di superficie per fasce altimetriche: il test di McNemar ha riportato valori significativi per le quote inferiori a 1500 m, mentre la variazione non risulta significativa per le quote superiori.
Sono state quindi calcolate le variazioni avvenute nel periodo 1991-2003 all’interno della Comunità Montana, per le tre categorie d’uso del suolo e considerando la sola superficie che si trova a quota inferiore ai 1500 m s.l.m. (36500.42 ha -
0.074% rispetto alla superficie totale della Comunità Montana,
0.095% rispetto alla superficie boscata inferiore ai 1500 m slm stimata al 1991,
Nota la variazione di superficie al 1991, anno di riferimento ai fini del PK, è stata stimata la variazione complessiva di superficie boscata al 2006, anno in cui sono stati eseguiti i rilievi, con i seguenti risultati:
26.87 ± 0.75 ha anno-1 di variazione di superficie boscata
429.92 ± 12 ha di variazione complessiva,
pari all’1.18% rispetto alla superficie totale della Comunità Montana,
e all’1.53% rispetto alla superficie boscata stimata per il 1991.
I rilievi a terra hanno permesso di verificare sul campo alcune situazioni dubbie, in riferimento alla classificazione dei punti a bosco o produttivo non boscato, e degli 8 punti classificati come variazione di superficie boscata (
Questi punti si riconducono a diverse tipologie di
La specie rinvenuta più spesso, a tutte le quote, è l’abete rosso, praticamente ubiquitario. Tra le altre specie si ricordano, l’acero, il frassino, il faggio, il sorbo degli uccellatori, e quello montano, oltre a specie disseminate dalle limitrofe zone urbane, come alcune piante di cedro.
Attraverso l’analisi delle carotine prelevate dalle piante campione, è stata ricavata l’età (
Nota la seriazione diametrica delle piante presenti, attraverso gli incrementi medi annui è stata stimata per ogni punto la seriazione diametrica pregressa relativa al 1990 (
L’assorbimento medio relativo al periodo in esame è stato calcolato come differenza tra lo
La procedura seguita per la stima della variazione di superficie boscata è conforme alle indicazioni fornite dalle GPG, rispettando i criteri del
Inoltre, la zona coperta dalle foto aeree si trova in un’area accorpata, che presenta caratteristiche abbastanza omogenee: la stima della variazione di superficie per ogni categoria di uso del suolo, estesa a tutta la superficie della Comunità Montana, potrebbe quindi risentire della scarsa rappresentatività della porzione analizzata, rispetto al territorio dell’intera CM.
Ripartire le analisi per diverse fasce altitudinali si è pertanto rivelato utile per comprendere meglio le dinamiche esistenti in un territorio dalla morfologia complessa.
Nell’arco dei 12 anni trascorsi tra i due rilevamenti si è verificato un aumento della superficie boscata, con conseguente riduzione delle aree classificate come produttivo non boscato. Il tasso di espansione calcolato nella presente ricerca può essere posto a confronto con quelli emersi da studi analoghi:
nella Comunità Montana Agordina il tasso di espansione annua del bosco è pari allo 0.095% rispetto alla superficie boscata stimata al 1991 (pari a 26.87 ± 0.75 ha anno-1);
nella CM del Grappa, il tasso di espansione annuo del bosco è pari allo 0.54% rispetto alla superficie boscata del 1991 (pari a 28.08 ± 0.55 ha anno-1) (
per la Regione Abruzzo,
per la Provincia Autonoma di Trento,
Il diverso tasso di espansione del bosco registrato dai diversi Autori è imputabile a ragioni socio economiche, alla diversa morfologia del territorio e alle forme d’uso prevalenti sullo stesso.
Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, confrontando la CM Agordina con quella del Grappa, appare evidente come la ripartizione delle superfici nelle categorie d’uso del suolo risulti molto diversa: se nella CM Agordina il bosco copre circa il 70% della superficie complessiva, contro il 29% attribuito al produttivo non boscato, nella CM del Grappa la superficie forestale interessa circa la metà del territorio, mentre il 44% è classificato come produttivo non boscato (
La maggior superficie boscata nell’Agordino trova una spiegazione nell’importanza che l’attività forestale ha sempre avuto in questa zona, come del resto in tutto l’arco delle Dolomiti, costituendo una parte notevole dell’economia del territorio, che possiede una tradizione importante di gestione dei boschi, in gran parte di proprietà pubblica. È probabilmente la stessa gestione forestale ad aver contribuito a mantenere la situazione più o meno inalterata nel tempo. A questo si aggiunge il fatto che la CM Agordina fornisce, ai privati e alle Amministrazioni che ne fanno richiesta, un servizio per lo sfalcio dei prati abbandonati, in un quadro di pianificazione territoriale che mira alla valorizzazione paesaggistica, e quindi turistica, del territorio, oltre che alla prevenzione degli incendi boschivi.
Al contrario, nella zona pedemontana del trevigiano presa in esame da
Il ridotto tasso di espansione del bosco nella CM Agordina è imputabile anche alla morfologia del territorio, che presenta rilievi molto elevati con quote ben superiori al limite stesso della vegetazione arborea. Se infatti è vero che il limite superiore del bosco si sta innalzando (
Le stesse osservazioni si possono riportare anche nel confronto con i dati provenienti dalla Regione Abruzzo (
Un territorio con caratteristiche più simili a quelle dell’Agordino, per copertura forestale e importanza economica delle attività selvicolturali, è la Provincia di Trento. Qui tuttavia,
Lo stesso studio di
Il metodo utilizzato per la valutazione dell’assorbimento di carbonio nelle zone soggette a
La stima effettuata riguarda solo una parte della biomassa totale presente in un ecosistema forestale, comprendendo unicamente la massa arborea epigea, senza considerare quella ipogea, quella erbacea e la sostanza organica presente nel suolo. Tuttavia questa stima può considerarsi ugualmente indicativa dell’andamento generale, dato che l’incremento della biomassa arborea è quello che contribuisce in misura maggiore all’incremento totale di un ecosistema in quanto
Purtroppo non sono disponibili studi sulle potenzialità fissative dei boschi di neoformazione nel territorio italiano, che consentano di proporre dei confronti con i risultati ottenuti. Si riporta, a titolo esemplificativo, il dato fornito dallo studio di
Nota la variazione annua di superficie boscata, è possibile proporre una previsione del valore di variazione di superficie per il 2008, nell’ipotesi che l’aumento della superficie boscata si mantenga costante - assunzione, come evidenziato da
La superficie delle aree soggette ad
Considerando la variazione al 2012, è stata calcolata una variazione di superficie boscata rispetto al 1990, di 618.03 ± 17.25 ha per l’intera Comunità Montana, cioè il 2.04% rispetto alla superficie boscata stimata per il 1990.
Ipotizzando un assorbimento medio costante delle formazioni nelle aree soggette ad
L’analisi della variazione di superficie boscata proposta da
Tali risultati possono dunque essere estesi a tutte le CM del Veneto applicando due diversi tassi di variazione di superficie a seconda della quota media della CM stessa, ed escludendo dal conteggio la superficie boscata che si trova a quote superiori a 1500 m slm (
Utilizzando poi il valore di assorbimento medio di carbonio stimato (0.69 Mg C ha-1 anno-1), è stato calcolato il
Superficie boscata di tutte le CM a quota inferiore a 1500 m slm: 212568.61 ha.
Incremento annuale di superficie boscata: + 409.94 ha.
Carbonio totale fissato: 282.86 Mg C anno-1.
Per il Primo Periodo di Impegno (2008 - 2012) viene dunque stimato un assorbimento complessivo per il territorio delle CM pari a 1414.29 Mg C. Giova ricordare che i crediti generati attraverso tale assorbimento, a differenza da quelli afferenti alla gestione forestale che devono essere ridotti al 15% del totale, possono essere utilizzati in
Nella prima fase del lavoro si è stimata la variazione di superficie boscata nell’area in esame, assunta come rappresentativa del territorio montano, mediante un’analisi multitemporale che prevede l’impiego di dati telerilevati in momenti successivi. Tale procedura è conforme alle indicazioni fornite dalle
È stato quindi stimato il carbonio fissato nelle zone dove si è riscontrata una espansione del bosco, attraverso la raccolta di una serie di dati biometrici combinati con opportune equazioni allometriche. Da tali analisi è risultato un
Il confronto con i risultati ottenuti in precedenti studi relativi alla fascia pedemontana, ha successivamente consentito di stimare la superficie annua complessivamente interessata da processi di ARD a livello regionale, pari a 409.94 ha ed il relativo assorbimento stimato in 282.86 Mg C anno-1. Questi dati necessitano naturalmente di ulteriori validazioni, su un più ampio campione di indagine.
Pertanto, il presente lavoro si presenta come un primo tentativo di stima delle capacità fissative delle attività di
La procedura utilizzata, pur migliorabile, può essere adottata anche in altre aree del territorio italiano. Permane naturalmente la necessità di dimostrare che tali processi siano realmente
Il lavoro proposto fa parte di un più ampio progetto di ricerca finanziato dalla Direzione Regionale Foreste ed Economia Montana della Regione Veneto, per la stima dello stock di carbonio presente in ambito forestale a partire dai dati inventariali ed assestamentali disponibili a livello regionale.
Per le attività di rivegetazione, gestione dei suoli agrari e gestione dei prati e dei pascoli, invece, si applica il metodo del net-net accounting, in cui il bilancio tra assorbimento ed emissioni viene confrontato con le variazioni dello stock nel periodo di riferimento
Superificie minima 0.05-1 ha, coperture minima 10%-30%, altezza minima a maturità 2-5 m
Non è stata effettuata nessuna ripresa aerea sul territorio della Regione Veneto nell’anno 1990.
Carta della regione Veneto. In evidenza la Comunità Montana Agordina.
Foto aeree utilizzate.
Ripartizione dei punti per fasce altimetriche.
Punti di rilievo a terra.
Distribuzione diametrica attuale (rilevata mediante cavallettamento) e pregressa (stimata attraverso l’incremento diametrico medio), relativa al punto campione 7416 (coordinate 1721011E, 5137389N). I valori sono riferiti all’ettaro.
Tabella di contingenza per l’applicazione del Test di McNemar (
1999 1991 | Bosco | Non bosco |
---|---|---|
Bosco | ||
Non bosco |
Valori di variazione di superficie nel periodo 1991 - 2003 e valori medi annui, per ogni categoria di uso del suolo (500 - 1500 m slm)
Parametro | Variazione superficie (ha) | Dev. Standard | Errore standard (ha) | Variazione annua (ha) | Errore standard (ha) | Errore% |
---|---|---|---|---|---|---|
Superficie boscata | 322.43 | 0.00025 | 8.99 | 26.87 | 0.749 | 2.79 |
Produttivo non boscato | -516.70 | 0.01746 | 11.31 | -43.06 | 0.942 | 2.19 |
Improduttivo | 94.28 | 0.00016 | 5.79 | 16.19 | 0.483 | 6.14 |
Diametro (Dbh), altezza (H) ed età delle piante campione. L’osservazione delle età evidenzia come una parte della vegetazione abbia un’età inferiore a 20 anni (pa =
Punto campione | Specie | Dbh (cm) | H (m) | Età | Incrementi |
---|---|---|---|---|---|
2005 | pa | 8 | 6.5 | 22 | 0.36 |
pa | 5 | - | 18 | 0.28 | |
pa | 13 | 10 | 17 | 0.76 | |
pa | 3 | 2.5 | 17 | 0.18 | |
747 | pa | 8 | 7.5 | 20 | 0.40 |
pa | 25 | 13.5 | 17 | 1.47 | |
pa | 5 | 4.5 | 20 | 0.25 | |
pa | 10 | 8.5 | 15 | 0.67 | |
3660 | pa | 7 | 3.8 | 16 | 0.44 |
pa | 7 | 3 | 12 | 0.58 | |
pa | 12 | 4.8 | 18 | 0.67 | |
pa | 5 | 3 | 16 | 0.31 | |
3991 | ld | 7 | 7.5 | 17 | 0.41 |
ld | 6 | 7 | 11 | 0.55 | |
ld | 7 | 7 | 13 | 0.54 | |
ld | 16 | 9.5 | 12 | 1.33 | |
ld | 5 | 8 | 10 | 0.50 | |
7416 | pa | 13 | 9.5 | 24 | 0.54 |
pa | 5 | 4.5 | 13 | 0.38 | |
pa | 5 | 3.8 | 11 | 0.45 | |
pa | 4 | 3.5 | 13 | 0.31 | |
sa | 7 | 6 | 17 | 0.41 | |
sa | 6 | 6.5 | 13 | 0.46 | |
sa | 4 | 5.5 | 16 | 0.25 | |
sa | 6 | 6 | 12 | 0.50 | |
sa | 5 | 6 | 17 | 0.29 | |
sa | 4 | 5.5 | 17 | 0.24 | |
5831 | ap | 10 | 12 | 17 | 0.59 |
ap | 10 | 13 | 16 | 0.63 | |
ap | 6 | 9.5 | 12 | 0.50 | |
ap | 7 | 9 | 13 | 0.54 |
Incrementi medi annui stimati a partire dalle carotine prelevate dalle piante campione
Specie | Abete rosso | Larice | Acero | Sorbo | Media conifere | Media latifoglie |
---|---|---|---|---|---|---|
incremento diametrico medio (cm/anno) | 0.50 | 0.67 | 0.56 | 0.36 | 0.54 | 0.44 |
Valori di biomassa e di carbonio fissato nei punti campione. I valori sono espressi in Mg/ha e sono riferiti alla sola biomassa epigea con Dbh > 3 cm.
Punto campione | Biomassa al 1990 | Biomassa al 2006 | Carbonio fissato | Assorbimento annuo |
---|---|---|---|---|
Mg ha-1 | Mg ha-1 | Mg ha-1 | Mg ha-1 | |
5831 | 4.53 | 41.17 | 18.32 | 1.15 |
7416 | 0.69 | 18.90 | 9.10 | 0.57 |
2005 | 0.27 | 3.31 | 1.52 | 0.10 |
747 | 17.51 | 51.56 | 17.03 | 1.06 |
3991 | 1.03 | 18.63 | 8.80 | 0.55 |
3660 | 1.17 | 23.42 | 11.13 | 0.70 |
media | 4.20 | 26.17 | 10.98 | 0.69 |
Quota media e tasso di variazione di superficie boscata applicato per ogni CM della Regione Veneto (Carta Regionale dei Tipi Forestali,
Comunità montana | Superficie totale (ha) | Superficie Boscata (ha) | Quota media (m slm) | bosco < 1500 m (ha) | bosco > 1500 m (ha) | Tasso di variazione % |
---|---|---|---|---|---|---|
Agno-Chiampo | 23390.53 | 9833.81 | 913 | 8710.28 | 1123.53 | 0.540 |
Agordina | 65916.26 | 37280.63 | 1231 | 19322.69 | 17957.94 | 0.095 |
Alto Astico e Posina | 23470.52 | 9588.26 | 1198 | 7058.79 | 2529.47 | 0.095 |
Bellunese-Belluno- Ponte nelle Alpi | 20533.20 | 8791.22 | 1000 | 8791.22 | 0.00 | 0.095 |
Cadore Longaronese Zoldano | 32296.56 | 20872.47 | 1237 | 15747.64 | 5124.83 | 0.095 |
Centro Cadore | 59541.33 | 34962.58 | 1231 | 21320.88 | 13641.70 | 0.095 |
Comelico- Sappada | 34293.22 | 19966.39 | 1236 | 8825.95 | 11140.44 | 0.095 |
dall’Astico al Brenta | 11006.52 | 3270.23 | 1197 | 3270.23 | 0.00 | 0.095 |
del Baldo | 21911.04 | 9229.44 | 1044 | 9070.96 | 158.48 | 0.540 |
del Brenta | 15090.24 | 7335.37 | 1129 | 7298.88 | 36.49 | 0.095 |
del Grappa | 10579.41 | 3512.89 | 542 | 3512.89 | 0.00 | 0.540 |
della Lessinia | 48466.54 | 13682.25 | 929 | 11512.69 | 2169.56 | 0.540 |
della Valle del Boite | 40995.84 | 19830.73 | 1227 | 6457.15 | 13373.58 | 0.095 |
dell’Alpago | 16759.36 | 7000.26 | 1168 | 6848.06 | 152.20 | 0.095 |
delle Prealpi Trevigiane | 36385.82 | 13934.81 | 1090 | 13934.81 | 0.00 | 0.540 |
Feltrina | 60414.34 | 33089.52 | 1150 | 28635.68 | 4453.84 | 0.095 |
Leogra-Timonchio | 15621.10 | 6194.23 | 1182 | 5481.52 | 712.71 | 0.095 |
Spettabile Reggenza dei Sette Comuni | 46613.36 | 18882.21 | 1239 | 12084.87 | 6797.34 | 0.095 |
Val Belluna | 36389.26 | 14896.82 | 1232 | 14683.42 | 213.40 | 0.095 |
TOTALE REGIONE | - | 277257.30 | - | 212568.61 | - | - |
Variazione di superficie boscata (ha) e assorbimento di carbonio all’anno (Mg ha-1 anno-1) per ogni CM della Regione Veneto.
Comunità montana | Superficie boscata totale (ha) | Variazione Superficie boscata (ha anno-1) | C (Mg anno-1) |
---|---|---|---|
Agno-Chiampo | 23390.53 | 47.04 | 32.45 |
Agordina | 65916.26 | 18.36 | 12.67 |
Alto Astico e Posina | 23470.52 | 6.71 | 4.63 |
Bellunese-Belluno-Ponte nelle Alpi | 20533.20 | 8.35 | 5.76 |
Cadore Longaronese Zoldano | 32296.56 | 14.96 | 10.32 |
Centro Cadore | 59541.33 | 20.25 | 13.98 |
Comelico-Sappada | 34293.22 | 8.38 | 5.79 |
dall’Astico al Brenta | 11006.52 | 3.11 | 2.14 |
del Baldo | 21911.04 | 48.98 | 33.80 |
del Brenta | 15090.24 | 6.93 | 4.78 |
del Grappa | 10579.41 | 18.97 | 13.09 |
della Lessinia | 48466.54 | 62.17 | 42.90 |
della Valle del Boite | 40995.84 | 6.13 | 4.23 |
dell’Alpago | 16759.36 | 6.51 | 4.49 |
delle Prealpi Trevigiane | 36385.82 | 75.25 | 51.92 |
Feltrino | 60414.34 | 27.20 | 18.77 |
Leogra-Timonchio | 15621.10 | 5.21 | 3.59 |
Spettabile Reggenza dei Sette Comuni | 46613.36 | 11.48 | 7.92 |
Val Belluna | 36389.26 | 13.95 | 9.62 |
TOTALE REGIONE | - | 409.94 | 282.86 |