The fast spread of Chinese gall wasp (
La comparsa in Italia della
Il rinvenimento del cinipide galligeno (
Questa veloce invasione è in gran parte dovuta alla difficoltà di individuare ed isolare il materiale di propagazione infetto, vista la capacità dell’insetto di compiere gran parte del suo ciclo biologico nelle gemme, senza palesare alcuna evidente sintomatologia. L’enorme capacità riproduttiva degli individui adulti, femmine in grado di deporre per partenogenesi fino a 100-150 uova (
La presenza del cinipide si manifesta alla ripresa vegetativa con la formazione di foglie deformate per la presenza di galle, nel cui interno l’insetto completa il suo sviluppo per poi sfarfallare approssimativamente tra metà giugno e la fine di luglio. Nelle fasi iniziali dell’invasione si osservano poche piccole galle, non sempre facili da scorgere in mezzo alla vegetazione. Col progredire dell’infestazione, già a partire dall’anno seguente, la quantità di galle può avere una crescita esponenziale, fino a portare al disseccamento precoce delle foglie infettate e dei piccoli getti dell’anno, con una conseguente progressiva riduzione della vigoria vegetativa della pianta. Studi sul castagno giapponese (
La morte dell’albero appare comunque verificarsi solo in presenza di forti stress quali siccità o attacchi di altri patogeni (
L’impatto visivo degli attacchi intensi risulta impressionante e alcuni castanicoltori hanno cominciato a segnalare forti riduzioni nei raccolti soprattutto nei primi focolai d’invasione in Piemonte (
Al momento l’unica strategia di lotta è rappresentata dalla diffusione spontanea o indotta di antagonisti biologici e in particolare del parassitoide
In questo contesto, risulta decisiva la vigoria delle piante: è quindi fondamentale considerare le interazioni fra l’insetto parassita e le altre malattie del castagno, in particolar modo con il cancro della corteccia. Finora la spontanea diffusione degli isolati ipovirulenti aveva favorito la ripresa vegetativa dei castagneti permettendo nel contempo anche il recupero produttivo degli impianti non più minacciati dai disseccamenti (
In recenti sopralluoghi, però, in località distanti fra loro (Trentino, Piemonte e Toscana) sottoposte da alcuni anni ad attacchi intensi dell’imenottero, è stata osservata una significativa recrudescenza della mortalità di branche, rami e rametti dovuta agli attacchi di cancro. In particolare nella zona di Lodrone (Storo, TN), dove il cinipide era già molto diffuso nel 2008 e dove era stata anche tentata l’eradicazione con potature, nell’ottobre 2010 sono stati osservati rametti fortemente infestati di galle e disseccati per l’evidente presenza di cancri alla loro base. Questi attacchi erano ben visibili su giovani piante (
Analoghe preoccupanti manifestazioni patologiche sono state osservate in impianti ubicati nella Valle Mongia (Ceva, CN) dove il cinipide è presente dal 2004 (
Queste manifestazioni patologiche dimostrano la pericolosità della vespa galligena: appare probabile che l’indebolimento delle piante dovuto a intensi attacchi dell’imenottero possa favorire la recrudescenza della mortalità da cancro anche in contesti in cui l’ipovirulenza è insediata e diffusa, tanto che si sono osservate infezioni cicatrizzanti capaci di uccidere rami fortemente infestati da galle (
Il mal dell’inchiostro (causato da
Risulta perciò fondamentale individuare criteri gestionali e sperimentare tecniche colturali adeguate alla situazione, capaci di compensare le perdite produttive date dall’infestazione del cinipide (
In conclusione, la diffusione del cinipide sta aprendo scenari critici per il futuro dei castagneti e dei settori economici che ne dipendono. Appare necessario approfondire tutte le tematiche di ricerca inerenti le nuove problematiche che si stanno delineando, e puntare al più presto alla definizione di un protocollo integrato che preveda interventi di carattere agronomico, selvicolturale, entomologico e fitopatologico.
Giovane pianta di castagno in marcato stato di sofferenza (Lodrone, TN), sulla quale è stata osservata una forte colonizzazione del cinipide e in concomitanza numerosi disseccamenti recenti da cancro sui rametti.
Particolare di pianta fortemente infestata dal cinipide (Valle Mongia, CN): si osservano poche foglie verdi e una notevole quantità di galle lungo i rametti (ormai necrotiche per il già avvenuto sfarfallamento dell’insetto adulto) insieme a molte foglie precocemente disseccate.
Castagneto degradato in Valle Mongia (CN). Le chiome sono assai diradate e numerosi rami uccisi dal cancro, di diametro sia piccolo che grosso, inoltre una grande quantità di foglie con galle del cinipide è disseccata precocemente. Si nota la differenza tra le piante sofferenti e quella con chioma interamente verde al centro dell’immagine, l’unica sorprendentemente non attaccata dal cinipide e dal cancro come le circostanti.
Chioma rarefatta per gli effetti del cinipide e del cancro (Valle Mongia, CN). È rilevabile una certa scarsità di ricci nella parte superiore delle chiome.
Pianta in stato di sofferenza (Massa): la chioma è notevolmente diradata e sono presenti diffusi attacchi di cancro su piccoli rami. La provincia di Massa in Toscana è quella da più tempo interessata dall’invasione del cinipide, che raggiunge livelli di intensità molto alti sulle piante.
(A) Grossa branca in via di disseccamento che ha subito un intenso attacco di