Based on literature results and our expert evaluation, we report some likely impacts of climate change on the biodiversity of forest communities in Italy by the end of this century. In the Mediterranean region and on the Apennines: at low altitudes, vulnerability of
Il cambiamento climatico (CC) influenza in modo significativo la biodiversità forestale, sia negli aspetti che riguardano la distribuzione delle specie, i loro processi di migrazione e la loro variabilità genetica, sia in quelli che riguardano la fisionomia e la struttura delle biocenosi forestali, con ricadute anche alle scale più complesse di ecosistema e paesaggio.
Conoscenze utili, al fine di formulare previsioni orientative, possono essere ricavate da studi paleo-ecologici e filo-geografici, con particolare riferimento alla risposta delle specie arboree ad antecedenti variazioni climatiche, in termini di capacità di adattamento e migrazione (ad es.,
Significative indicazioni derivano anche da studi sul grado di sensitività al clima condotti a livello di specie, combinando scenari di CC con modelli di risposta alle variabili climatiche (ad es.,
In generale, numerosi modelli prevedono una rarefazione delle specie arboree temperate alle quote più basse, come conseguenza del CC, anche se persiste una notevole divergenza fra gli scenari di previsione, dovuta in buona parte ai diversi criteri con cui i modelli rappresentano l’effetto dell’aumento dell’anidride carbonica in atmosfera (
Malgrado le specie arboree forestali siano in genere caratterizzate da alti livelli di variabilità genetica intraspecifica e flusso genico, con elevati potenziali adattativi, i possibili processi di asincronia riproduttiva e di frammentazione degli habitat innescati dal CC potrebbero determinare conseguenze sui processi riproduttivi e, di conseguenza, sulla diversità genetica a scala di popolazione (ad es.,
Impatti consistenti del CC sulla biodiversità delle biocenosi forestali italiane sono ipotizzabili soprattutto nelle zone mediterranee (v.
Incomplete appaiono pure le conoscenze circa l’impatto sulla biodiversità forestale di eventi climatici estremi, così come pone problemi la discriminazione fra gli effetti diretti delle variabili climatiche e quelli indiretti connessi ad altri processi potenzialmente modulati dal CC, quali i cambiamenti di uso del suolo, gli incendi, le deposizioni azotate, in grado di plasmare la biodiversità a scala di biocenosi, con particolare riferimento alla loro consistenza e continuità spaziale (v.
La presente valutazione di sintesi circa l’impatto del CC sulla biodiversità delle biocenosi forestali italiane si basa su analogie rispetto a studi condotti in zone geografiche comparabili (es.
Si è tenuto conto anche dei possibili effetti sulla biodiversità dovuti all’espansione di specie aliene legnose ed erbacee che, superata la fase di adattamento, possono mettere a rischio le biocenosi forestali direttamente e/o indirettamente, ad esempio riducendo le capacità di rinnovazione delle specie autoctone e impedendo un loro recupero attraverso processi di successione secondaria (
Nella
Le azioni di adattamento al CC in corso nel nostro paese, in termini di conservazione della biodiversità delle biocenosi forestali, sono rappresentate essenzialmente da strategie/azioni
Da segnalare anche azioni, spesso intraprese ad altri fini, che potrebbero avere significato in termini di conservazione
Per il futuro, la possibilità di definire più efficaci azioni di adattamento appare sicuramente legata ai progressi della ricerca. Nel settore della "conservazione biologica" la ricerca forestale italiana ha di fronte una sfida avvincente e difficile ad un tempo. La difficoltà dipende sia dalle molte sfaccettature dello studio delle risposte ai CC da parte di organismi ed ecosistemi, sia dal fatto che questa sfida va affrontata attraverso un approccio interdisciplinare, con una maggiore integrazione di discipline che fino ad ora hanno spesso marciato separatamente. Andrebbe ulteriormente perseguito, ad esempio, l’approccio fondato sull’incrocio di dati genetici, biogeografici e paleobotanici (che ha già prodotto risultati innovativi a livello europeo), soprattutto ora che grandi quantità di dati genomici (anche su aree del genoma con un possibile significato funzionale) possono venire analizzate in parallelo a dati sperimentali in grado di fornire una caratterizzazione funzionale degli individui. Così come sarebbe auspicabile che venissero privilegiati progetti di ricerca in cui i necessari approfondimenti a livello locale vengano comunque integrati su ampia scala geografica.
MB riconosce il contributo derivante dalla convenzione di ricerca con il Parco Nazionale del Pollino.
Impatti del CC sulla biodiversità delle biocenosi forestali italiane prefigurabili entro il 2100. La suddivisione in regione biogeografiche segue la mappa condivisa dal Ministero dell’Ambiente (MATTM).
Fisionomie forestali | Regione biogeografica mediterranea - RBM | Regione biogeograficacontinentale - RBC | Regione biogeograficaalpina - RBA |
---|---|---|---|
Macchia-forestamediterranea | Contrazione, nelle zone di bassa quota, delle aree di stabilità di |
Processi simili, ma attenuati, rispetto a quelli previsti per la RBM. | Presenze trascurabili, impatti non significativi. |
Formazioni forestalisopra-mediterranee e sub-montane | Contrazione delle aree di stabilità delle latifoglie arboree più esigenti nelle zone di quota più bassa, con particolare riferimento a specie con modesta capacità di dispersione, come |
Possibili processi di immigrazione di specie del piano mediterranee (es. |
Presenze minori, impatti attenuati del CC. Possibile maggiore espansione di |
Foresta montana | Vulnerabilità di |
Processi simili, ma attenuati, rispetto a quelli previsti per la RBM. Per l’effetto congiunto di riscaldamento e siccità la montagna appenninica potrebbe perdere buona parte della sua importanza come "rifugio" per le specie adattate a un clima temperato-umido (es. grandi latifoglie esigenti dei generi |
Impatti simili, ma prevedibilmente attenuati, rispetto alla RBC. Sulle Alpi Orientali, la continentalizzazione del clima potrebbe corrispondere a una contrazione dell’area di stabilità di |
Foresta subalpina | Assente | Assente | Espansione verso l’alto del limite superiore della foresta subalpina, in rapporto al CC, che potrebbe facilitare i processi riproduttivi e le dinamiche di popolazione, e ai cambiamenti di uso del suolo. Possibile maggior competitività di |