In the last decades, the ecological, economic and social analysis of benefits provided by ecosystem to society has coved a great importance in the scientific international literature. The main studies focuses on three aspects: ecosystem services potential supply, demand and use. The potential supply is defined as the ecosystem biophysical capacity to supply services, while the demand represents the amount of service desired by the society. The third aspect considers the current use of a ecosystem service in order to satisfy the social demand. This study focused on the evaluation of social demand on ecosystem services provided by forests at local level (Calabria region) under the project “ALForLab”. The main objective of the present study is to analyze the stakeholders’ opinions and preferences of forest sector in Calabria Region about relevance of forest ecosystem services and categories of ecosystem services. The study, conducted in four areas (Pollino, Sila, Catena Costiera and Serre Calabre), was structured in three steps: (i) identification and classification of stakeholders (stakeholder analysis); (ii) administration of a questionnaire to the previously identified stakeholders; (iii) statistical analysis of the data collected by questionnaire. Stakeholders’ opinions and preferences were analyzed in order to highlight the differences between study areas and groups of stakeholders. At the end of the stakeholder analysis, 320 stakeholders were identified and contacted, 71 of whom filled in the questionnaire (response rate of 22%). The results show that the two main categories of ecosystem services are the supporting services and regulating services. According to the stakeholders’ opinions the three most important forest ecosystem services are: biodiversity, landscape and hydrogeological protection. Landscape is particularly important because it is strictly linked to the cultural value and social identity of a territory. This survey show that the characteristics and peculiarities of each study area are the main factors that influence the stakeholders’ preferences on single elements of the landscape. In the study areas characterized by a high natural value (Pollino, Sila and Serre Calabre) the stakeholders consider the natural elements of the landscape (forests and water bodies) as the most important, while in the most urbanized study area (Catena Costiera) the anthropic and cultural elements have a key importance. Finally, the stakeholders consider the forest fires, the illegal cuttings and the forest management abandonment the three main important threat factors to forests functionality in Calabria.
Il
I primi studi scientifici sui servizi ecosistemici si focalizzavano su tre aspetti (
A partire dalle suddette considerazioni, l’obiettivo del presente studio, condotto nell’ambito del Progetto “ALForLab”, è stato quello di analizzare le preferenze e le opinioni dei portatori d’interesse (
Il concetto di servizi ecosistemici è stato teorizzato per la prima volta da
I servizi ecosistemici possono essere classificati, secondo quanto riportato dal
Nella presente indagine è stata impiegata la classificazione adottata dal
Le opinioni dei portatori d’interesse nei confronti dei servizi ecosistemici forniti dalle foreste sono state raccolte in riferimento a quattro aree studio ubicate in Calabria (
Il campione di portatori d’interesse coinvolto nella presente indagine è stato identificato mediante una
La
Nella presente analisi, gli
Alla fine della
Lo strumento d’indagine impiegato per la raccolta delle opinioni dei portatori di interesse è stato il questionario. Allo scopo di raccogliere informazioni sia di natura quantitativa sia di natura qualitativa si è optato per un questionario semi-strutturato ripartito in sezioni tematiche. Una prima versione del questionario è stata predisposta dai ricercatori coinvolti nel progetto ed è stata testata, tra marzo ed aprile 2015, somministrandola a due esperti locali con l’obiettivo di migliorarne la comprensione ed adattarlo alle finalità del lavoro. La versione finale del questionario è stata somministrata di persona (
La versione finale del questionario è risultata composta da 16 domande ripartite in 5 sezioni tematiche così denominate (Appendice 1): “servizi ecosistemici”, “biodiversità”, “bosco e acqua”, “paesaggio” e “domande personali”. In una parte preliminare del questionario, oltre a raccogliere le informazioni concernenti la denominazione dell’ente e il ruolo dell’intervistato all’interno dello stesso, veniva chiesto ai rispondenti di indicare per quale area di studio intendessero rispondere sulla base delle proprie conoscenze. Le prime tre sezioni tematiche (“servizi ecosistemici”, “biodiversità” e “bosco e acqua”) erano focalizzate sull’importanza dei singoli servizi ecosistemici nel contesto delle aree studio (
La quarta sezione tematica sul paesaggio era composta da due domande specifiche. La prima domanda era volta alla valutazione del grado d’identificazione culturale degli intervistati con l’area di riferimento. A tal fine si chiedeva agli intervistati di esprimere la propria preferenza, in termini di legame con il territorio, nei confronti di alcune immagini relative all’area studio di riferimento caratterizzate da differenti paesaggi naturali e culturali (Appendice 2). La seconda domanda era incentrata sull’analisi della percezione dei singoli elementi che costituiscono il paesaggio.
Per l’analisi dei differenti tipi di paesaggio sono state selezionate 20 immagini (cinque per ciascun’area di studio). Per ciascun’area studio le cinque immagini sono state scelte con un decrescente grado di naturalità (
Tutte le immagini scelte sono state selezionate sulla base dei due criteri proposti da
L’ultima sessione tematica prendeva in considerazione le caratteristiche personali dell’intervistato quali: età (16-34 anni, 35-49 anni, 50-64 anni, e più di 64 anni), grado di istruzione (scuola elementare/primaria, scuola secondaria, scuola superiore e grado di istruzione universitario o post universitario), genere ed, eventuale iscrizione ad una associazione ambientalista.
I dati raccolti sono stati elaborati dal punto di vista statistico al fine di descrivere le preferenze dei rispondenti nei riguardi dei singoli servizi ecosistemici e, in modo aggregato, per le quattro categorie di servizi ecosistemici definite dal
Per quanto riguarda i servizi di approvvigionamento (
dove
Il valore medio per i servizi di regolazione (
dove
Il valore medio per i servizi culturali (
dove
Infine, il valore medio per i servizi di supporto (
dove
L’elaborazione dei dati consente d’identificare un
Al fine di testare la significatività statistica delle differenze nelle risposte, i dati sono stati elaborati raggruppando le risposte per area di studio e per gruppo di portatori d’interesse. Dal momento che i dati sono di tipo ordinale, le differenze sono state calcolate utilizzando il test non-parametrico di Kruskal-Wallis.
Al termine della fase di raccolta dati, 71 dei 320 portatori d’interesse contattati (tasso di risposta del 22%) hanno compilato il questionario. La distribuzione geografica dei rispondenti è risultata la seguente: 36 dalla Sila (51% del totale dei rispondenti), 13 dal Pollino (18%), 12 dalle Serre Calabre (17%) e 8 dalla Catena Costiera (11%). Due rispondenti, invece, risiedono in una zona esterna alle quattro aree di studio (Aspromonte). Le informazioni raccolte con questi due ultimi questionari sono state impiegate per le analisi aggregate a livello regionale e per il confronto tra gruppi di portatori d’interesse, mentre non sono state utilizzate nel confronto tra aree di studio.
Per quanto riguarda la ripartizione in gruppi di portatori d’interesse: 27 intervistati sono rappresentanti di pubbliche amministrazioni (38%), 19 di associazioni ambientaliste-ONG (27%), 14 di Università ed istituti di ricerca (20%), mentre i rimanenti 11 sono rappresentanti di associazioni professionali e di categoria (15%).
In riferimento all’età degli intervistati, si evidenzia che la classe maggiormente rappresentata è quella compresa tra 35 e 49 anni (37%), seguita da quella tra 50 e 64 anni (32%) e tra 18 e 34 anni (21%). Solo il 10% degli intervistati ha un’età superiore a 64 anni.
La distribuzione in funzione del genere è fortemente sbilanciata in favore degli uomini (76% del totale dei rispondenti), mentre il titolo di studio degli intervistati è risultato piuttosto elevato: il 39% è in possesso del diploma di scuola secondaria e il 61% di un titolo universitario o post-universitario.
I risultati complessivi relativi ai 71 portatori d’interesse coinvolti nell’indagine, indicano che i servizi ecosistemici più importanti erogati dai boschi della Calabria sono (
I risultati evidenziati dalla presente analisi sono comparabili con quelli stimati in un altro studio da
In riferimento alla letteratura internazionale,
I risultati del presente studio, supportati dalla letteratura internazionale in materia, sottolineano come le preferenze sociali per i servizi ecosistemici, in riferimento ai paesi ad economia avanzata, si indirizzino sempre di più nei confronti dei servizi di regolazione e culturali e sempre meno verso quelli produttivi (servizi di approvvigionamento). Questo aspetto conferma quanto asserito da
Osservando i dati per area di studio emergono delle differenze nei valori medi di percezione dei singoli servizi ecosistemici che sembrano potere essere spiegate dalle differenti caratteristiche e peculiarità delle aree di studio considerate nella presente ricerca. I due servizi ecosistemici considerati più importanti in tre aree studio (Pollino, Sila e Serre Calabre) sono il paesaggio e la biodiversità, mentre nella Catena Costiera assumono una maggiore importanza, agli occhi degli
In particolare, in Pollino prevale la conservazione del paesaggio, mentre in Sila e nelle Serre Calabre prevale la conservazione della biodiversità. A tal proposito va ricordato che in queste due ultime aree di studio, gli ecosistemi forestali hanno un elevato grado di biodiversità e un’importante significato ecologico dato dall’interazione tra una geomorfologia ed un clima poco uniformi ed impatti antropici che affondano la loro origine in migliaia di anni fa. Nell’area del Pollino, nonostante sia elevata anche la biodiversità floristica, il paesaggio assume un’alta variabilità a causa dell’elevato
Entrando nel merito dei singoli aspetti della biodiversità si segnala come nell’area della Catena Costiera la biodiversità a scala di paesaggio è considerata la più importante per i portatori d’interesse intervistati, mentre nel Pollino e nelle Serre Calabre prevale la biodiversità floristica. Questi risultati non stupiscono se si pensa che sia il Pollino sia le Serre Calabre ricadono in buona parte in aree protette, mentre la Catena Costiera trova le sue peculiarità e differenze nell’alternanza di paesaggi naturali e paesaggi culturali dove la presenza dell’uomo è ben identificabile e visibile.
In riferimento alla protezione idrogeologica, i risultati evidenziano piccole differenze tra le aree studio. La protezione da frane e smottamenti è considerata la più importante in due aree di studio (Pollino e Sila), mentre nell’area delle Serre Calabre la protezione nei confronti dell’erosione superficiale e delle inondazioni assume un’importanza maggiore. Infine, nella Catena Costiera i tre tipi di protezione hanno, a detta dei portatori d’interesse intervistati, un’importanza equivalente.
Il test non-parametrico di Kruskal-Wallis mette in evidenza delle differenze statisticamente significative tra aree di studio unicamente in riferimento alle protezione dall’erosione del suolo (
L’analisi dei dati per gruppi di portatori d’interesse evidenzia minime differenze nelle preferenze medie espresse per i servizi ecosistemici considerati nella presente indagine (
Per quanto concerne i singoli aspetti della biodiversità, le associazioni-ONG attribuiscono una maggiore importanza alla biodiversità floristica, mentre per i rappresentanti degli enti di ricerca assume un’importanza maggiore la biodiversità di paesaggio.
In riferimento alla protezione idrogeologica si evidenzia che la protezione dalle frane è considerata più importante per i rappresentanti degli enti di ricerca e delle amministrazioni pubbliche. Al contrario la protezione dall’erosione del suolo e dalle inondazioni sono considerati i due tipi di protezione più importanti per i rappresentanti delle organizzazioni professionali e di categoria.
Il test non-parametrico di Kruskal-Wallis mette in evidenza delle differenze statisticamente significative tra gruppi di portatori d’interesse per i seguenti servizi ecosistemici: protezione dall’erosione del suolo (
I risultati concernenti le preferenze dei portatori d’interesse nei confronti di differenti paesaggi naturali e culturali della Calabria evidenziano come il paesaggio meno antropizzato (Immagine 1) e quello più antropizzato (Immagine 5) siano quelli con i quali i rispondenti si identificano di più (
I risultati riferiti alla percezione dei singoli elementi del paesaggio mostrano che agli elementi di origine naturale è attribuito un valore maggiore rispetto agli elementi antropici (
Il test non-parametrico di Kruskal-Wallis mette in luce delle differenze statisticamente significative tra aree di studio in riferimento a due elementi del paesaggio: pascoli (
Alcune ricerche sostengono che la percezione e l’esperienza che i cittadini hanno di un paesaggio sono fattori chiave per comprendere le interazioni sociali con l’ambiente (
Nei casi studio in cui l’immagine indicata come più rappresentativa (Sila, Serre Calabre e Pollino) è quella corrispondente al paesaggio con il maggior grado di naturalità, le aree sono caratterizzate da coefficienti di boscosità elevati e da un basso grado di antropizzazione. Si ritiene che la presenza di formazioni boschive di grande importanza, quali ad esempio le abetine delle Serre Calabre, possa avere favorito lo sviluppo di una percezione e di un maggiore attaccamento al paesaggio meno antropizzato. Al contrario nell’area della Catena Costiera, pur attribuendo un valore alle aree con maggiore naturalità prossimo a quello delle altre aree, è emersa una spiccata preferenza per i paesaggi antropizzati, suggerendo la presenza di una sensibilità maggiore nei confronti degli elementi antropici e culturali del paesaggio rispetto alle altre tre aree studio. Questo potrebbe essere giustificato dalla storica presenza di formazioni a ceduo di castagno, e quindi un territorio tradizionalmente più a vocazione produttiva del bosco.
Nell’area del Pollino l’elemento delle aree rocciose è percepito in maniera differente rispetto alle altre aree studio. Le aree a roccia nuda del Parco del Pollino sono inferiori all’1%, secondo i dati del Piano anti incendio boschivo 2012-2014, ma hanno un grande impatto dal punto di vista paesaggistico, dal momento che in molti casi i paesaggi sono dominati da pareti rocciose calcaree.
Nella Catena Costiera il valore attribuito a laghi e fiumi, ai pascoli ed alle aree rocciose è basso. In quest’area di studio le caratteristiche morfologiche consentono esclusivamente la presenza di corsi d’acqua a carattere torrentizio e con asta fluviale molto breve e non si rileva la presenza di laghi di grandi dimensioni. I pascoli sono relegati solo alle alte quote sul versante occidentale della Catena Costiera (
I risultati della presente ricerca confermano quanto espresso da
È stata valutata l’importanza percepita per alcuni fattori di minaccia nei confronti di due servizi ecosistemici erogati dalle foreste: la biodiversità e la protezione idrogeologica. I risultati mettono in luce che i due fattori di minaccia considerati più rilevanti nel conteso calabrese sono gli incendi in foresta e i tagli illegali (
Osservando i risultati per gruppi di portatori d’interesse si notano piccole differenze tra gruppi (
I risultati del test non-parametrico di Kruskal-Wallis mettono in luce differenze statisticamente significative tra gruppi di portatori d’interesse in riferimento a quattro fattori di minaccia: l’abbandono colturale (
Secondo
Gli incendi, per la loro frequenza e diffusione in tutto il territorio regionale, rappresentano un rischio elevato in tutte le aree e a detta di tutti i gruppi di interesse. Essi hanno un impatto molto elevato sulla capacità delle foreste di erogare servizi utili all’uomo dal momento che interessano tutte le componenti degli ecosistemi forestali e che le elevate temperature che si raggiungono nel corso di un incendio possono provocare danni ingenti sia alla vegetazione sia al suolo. In Calabria, gli incendi sono molto frequenti e la superficie percorsa dal fuoco ogni anno è tra le più alte d’Italia (
Per quanto attiene i tagli illegali e l’abbandono colturale, i risultati evidenziano importanti differenze tra le aree di studio. Nelle aree della Sila, del Pollino e delle Serre Calabre è percepito come maggiormente elevato la minaccia dei tagli illegali, mentre nella Catena Costiera è percepito come più rilevante l’abbandono colturale. Si ritiene che tale differenza possa essere legata alle caratteristiche e peculiarità delle singole aree. Nelle prime tre aree, infatti, sono presenti numerose emergenze naturalistiche di alto pregio molto note alla popolazione locale. Nell’area della Catena Costiera, invece, la presenza di molti boschi cedui induce, probabilmente, a ritenere che le cure colturali siano indispensabili per il mantenimento dello
Come evidenziato in letteratura, i tagli illegali hanno un impatto negativo sulla struttura forestale, sulla biodiversità, sulla funzionalità e sulla produttività degli ecosistemi forestali (
Inoltre, le aree forestali non gestite sono generalmente caratterizzate da elevati volumi di legno morto ed alti livelli di biodiversità (
Il presente lavoro, incentrato sulla valutazione della domanda sociale per i servizi ecosistemici erogati dalle foreste, rientra in quel filone di ricerche sulle preferenze, percezioni e opinioni degli attori sociali in merito alle questioni ambientali. Quest’ambito di studi ha cominciato a diffondersi a livello internazionale a seguito dell’affermazione dell’approccio inclusivo (o approccio dal basso) come pilastro portante della gestione dell’ambiente e delle risorse naturali. A livello comunitario, la Convenzione di Århus sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico e l’accesso alla giustizia in materia ambientale si è impegnata a sensibilizzare e coinvolgere i cittadini in merito alle questioni ambientali (Decisione 2005/370/CE del Consiglio dell’Unione Europea). La suddetta Convenzione ha stabilito le seguenti tre priorità d’intervento: assicurare l’accesso del pubblico alle informazioni sull’ambiente detenute dalle autorità pubbliche; favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull’ambiente ed estendere le condizioni per l’accesso alla giustizia in materia ambientale. A seguito di quanto stabilito dalla Convenzione di Århus, l’approccio inclusivo nel processo decisionale legato alle questioni ambientali ha assunto una crescente importanza. Al fine d’implementare in maniera concreta il suddetto approccio è necessario avviare studi e ricerche volti a raccogliere ed analizzare le preferenze e le opinioni dei portatori d’interessi e dei cittadini. In questo ambito di studi, il presente contributo ha investigato le preferenze sociali attraverso la somministrazione di persona (
Il principale vantaggio del metodo adottato risiede nella facilità di somministrazione e nella standardizzazione delle informazioni raccolte che ha consentito la comparazione dei dati tra aree di studio e gruppi di portatori d’interesse. Inoltre, la somministrazione del questionario di persona ha consentito di raccogliere le informazioni relative a tutte le sezioni tematiche, superando alcuni dei principali limiti dei questionari auto-compilati (p. es., elevato tasso di non risposta, sezioni tematiche incomplete). Viceversa, il principale punto di debolezza, insito in tutte le indagini condotte tramite questionario, risiede nell’impossibilità di approfondire alcuni aspetti che nel corso dell’intervista sono risultati di particolare interesse. In questo senso, nel corso delle interviste è emerso come una parte degli intervistati mal percepisca le operazioni colturali eseguite dalle imprese boschive, spesso considerate dannose per le formazioni forestali. Questi elementi fanno emergere la necessità di realizzare una campagna di informazione e sensibilizzazione dei cittadini nei confronti delle buone pratiche di gestione forestale.
Per quanto concerne i futuri sviluppi della presente ricerca si segnala l’eventualità di approfondire alcuni aspetti di particolare interesse nella definizione delle strategie di gestione forestale a livello regionale attraverso interviste di profondità o
Il presente contributo è stato condotto nell’ambito del Progetto “ALForLab” (PON03PE_00024_1) cofinanziato dal Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività (PON R&C) 2007-2013, attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e risorse nazionali (Fondo di Rotazione (FDR) - Piano di Azione e Coesione (PAC) MIUR). Gli autori ringraziano tutti coloro che hanno contribuito al presente studio compilando il questionario.
Localizzazione delle quattro aree studio nella Regione Calabria.
Rappresentazione del grado di antropizzazione e naturalità dei paesaggi. In alto a destra si trova il paesaggio con il maggiore grado di antropizzazione, in basso a sinistra quello con il maggiore grado di naturalità (Fonte:
Descrizione dei servizi ecosistemici investigati nel presente studio ripartiti per categoria. Fonte: modificato da
Categoria | Servizio ecosistemico | Descrizione |
---|---|---|
Servizi di approvvigionamento | Produzione di legname | Ruolo delle foreste nel fornire differenti assortimenti legnosi. |
Produzione di legna da ardere e biomassa | Ruolo delle foreste nel fornire legno per la produzione di energia (e.g. legna da ardere, cippato). | |
Produzione di prodotti non legnosi | Ruolo delle foreste nel fornire prodotti di origine biologica differenti dai prodotti legnosi (e.g. miele, foraggio, funghi, frutta e piccoli frutti). | |
Servizi di regolazione | Protezione idrogeologica | Le foreste hanno un’importanza elevata per la sicurezza dell’uomo perché rivestono un ruolo chiave nella protezione dagli eventi naturali estremi. |
Protezione dall’erosione superficiale | Ruolo diretto e indiretto delle foreste nella protezione del suolo dall’erosione e nel contrasto della perdita di suolo. | |
Regimazione delle acque superficiali | Ruolo diretto e indiretto delle foreste nella protezione dalle inondazioni e dalle esondazioni. | |
Protezione da frane e smottamenti | Ruolo diretto e indiretto delle foreste nel prevenire e contrastare frane e smottamenti profondi o superficiali. | |
Miglioramento della qualità dell’aria | Ruolo delle foreste nel ridurre l’inquinamento dell’aria (sequestro del carbonio) che minaccia la salute dell’uomo e fa diminuire la qualità della vita soprattutto nelle città. | |
Miglioramento della qualità dell’acqua | Ruolo delle foreste nell’aiutare a mantenere elevata la qualità dell’acqua e a regolare il deflusso idrico superficiale e non. | |
Servizi culturali | Paesaggio | Ruolo delle formazioni forestali nel miglioramento della qualità estetica del paesaggio. |
Turismo e ricreazione | Le foreste sono lo scenario per attività ricreative sostenibili come, tra le altre, l’escursionismo ed l’osservazione della fauna, la caccia e la pesca. | |
Servizi di supporto | Biodiversità | Ruolo delle foreste nella conservazione della flora e della fauna e dei processi ecologici come risultato della protezione dell’habitat che occupano. |
Biodiversità di paesaggio | Ruolo delle foreste nella conservazione della biodiversità a scala di paesaggio. | |
Biodiversità faunistica | Ruolo delle foreste nella conservazione della biodiversità delle specie animali. | |
Biodiversità floristica | Ruolo delle foreste nella conservazione della biodiversità delle specie vegetali. |
Descrizione dei fattori di minaccia nei confronti della biodiversità e della protezione idrogeologica. Fonte: modificato da
Categoria | Fattori di minaccia | Descrizione |
---|---|---|
Biodiversità | Abbandono colturale del bosco | Diminuzione della capacità di conservazione della biodiversità da parte dei boschi causata dall’abbandono colturale. Soprattutto per le specie presenti nella lista rossa e in seguito all’abbandono gestionale. |
Introduzione di specie non autoctone | Impatto sulla biodiversità forestale dovuto all’introduzione di specie aliene. | |
Urbanizzazione e sviluppo del settore turistico | Impatto sulla biodiversità forestale dovuto all’urbanizzazione. | |
Inquinamento | Impatto dell’inquinamento di varia origine (atmosferico, luminoso, acustico, etc.) sulla biodiversità forestale. | |
Funzioni idrogeologiche | Passaggio di mezzi motorizzati | Impatto dovuto al passaggio di veicoli su percorsi fuoristrada. |
Tagli illegali in foresta | Rischio di diminuzione della capacità di offrire adeguata protezione idrogeologica in seguito a tagli di utilizzazione incontrollati. | |
Pascolo eccessivo in foresta | Impatti causati dal pascolamento eccessivo in foresta (p.es., diminuzione o assenza di rinnovazione naturale, compattazione del suolo). | |
Rifiuti di attività agricole | Alterazione della capacità di espletare le funzioni idrogeologiche da parte delle formazioni boschive. | |
Realizzazione di nuova viabilità forestale | Riduzione delle funzioni idrogeologiche espletate a causa dell’apertura di nuove piste o strade forestali. | |
Biodiversità e funzioni idrogeologiche | Incendi forestali | Diminuzione della biodiversità forestale o della funzionalità protettiva dei boschi in seguito al passaggio di incendi. |
Importanza dei servizi ecosistemici secondo le opinioni dei portatori d’interesse per singola area di studio.
Servizio ecosistemico | Pollino ( |
Sila ( |
Catena Costiera ( |
Serre Calabre ( |
||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | |
Paesaggio | 4.77 | 0.44 | 4.47 | 0.84 | 4.25 | 1.39 | 4.42 | 0.79 |
Biodiversità | 4.69 | 0.48 | 4.58 | 0.77 | 4.13 | 1.36 | 4.75 | 0.45 |
Turismo e ricreazione in foresta | 3.62 | 1.19 | 3.77 | 1.09 | 3.50 | 1.07 | 3.42 | 1.16 |
Produzione di legname | 2.46 | 1.51 | 3.06 | 1.16 | 2.57 | 1.81 | 3.67 | 1.30 |
Produzione di legna da ardere e biomassa | 2.46 | 1.45 | 2.91 | 1.07 | 3.63 | 1.77 | 3.42 | 1.31 |
Prodotti forestali non legnosi | 3.69 | 1.03 | 3.86 | 0.93 | 3.75 | 1.16 | 3.83 | 0.72 |
Protezione idrogeologica | 4.46 | 0.88 | 4.11 | 1.06 | 4.63 | 0.74 | 4.42 | 1.00 |
Qualità dell’aria | 4.38 | 1.19 | 4.42 | 1.02 | 4.75 | 0.46 | 4.42 | 1.00 |
Qualità dell’acqua | 4.15 | 1.14 | 3.94 | 1.11 | 4.88 | 0.35 | 4.25 | 1.06 |
Importanza dei servizi ecosistemici per gruppo di portatori d’interesse.
Servizio ecosistemico | Pubblicheamministr. ( |
ONG( |
Enti di ricerca( |
Associazioni professionali ( |
||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | |
Paesaggio | 4.56 | 0.93 | 4.63 | 0.68 | 4.21 | 0.89 | 4.55 | 0.82 |
Biodiversità | 4.48 | 0.85 | 4.79 | 0.54 | 4.43 | 0.85 | 4.64 | 0.81 |
Turismo e ricreazione in foresta | 3.81 | 1.14 | 3.56 | 0.98 | 3.07 | 1.00 | 4.00 | 1.18 |
Produzione di legname | 3.15 | 1.19 | 2.72 | 1.45 | 2.29 | 1.20 | 3.91 | 1.22 |
Produzione di legna da ardere e biomassa | 3.48 | 1.09 | 2.61 | 1.50 | 2.21 | 0.97 | 3.36 | 1.21 |
Prodotti forestali non legnosi | 3.74 | 0.94 | 3.89 | 0.81 | 3.64 | 1.22 | 4.09 | 0.70 |
Protezione idrogeologica | 4.48 | 0.70 | 4.32 | 1.00 | 3.64 | 1.34 | 4.64 | 0.67 |
Qualità dell’aria | 4.52 | 0.80 | 4.68 | 0.82 | 3.86 | 1.46 | 4.64 | 0.67 |
Qualità dell’acqua | 4.30 | 0.82 | 4.33 | 0.91 | 3.36 | 1.50 | 4.36 | 0.81 |
Grado di identificazione dei portatori d’interesse con l’area di studio di riferimento.
Parametro | CatenaCostiera | Pollino | SerreCalabre | Sila |
---|---|---|---|---|
Immagine 1 | 3.7 | 3.9 | 4.5 | 4.0 |
Immagine 2 | 3.0 | 3.3 | 3.3 | 2.8 |
Immagine 3 | 1.5 | 3.3 | 2.5 | 3.1 |
Immagine 4 | 3.3 | 1.4 | 2.0 | 2.3 |
Immagine 5 | 4.5 | 3.3 | 2.8 | 2.9 |
Media | 3.2 | 3.1 | 3.0 | 3.0 |
Dev.st. | 1.48 | 1.43 | 1.43 | 1.42 |
Mediana | 3.5 | 3.0 | 3.0 | 3.0 |
Grado di apprezzamento dei singoli elementi del paesaggio per area di studio (valori medi).
Elemento | CatenaCostiera | Pollino | SerreCalabre | Sila |
---|---|---|---|---|
Boschi | 4.5 | 4.6 | 4.3 | 4.7 |
Pascoli | 2.6 | 3.5 | 2.8 | 3.8 |
Aree agricole | 3.0 | 3.0 | 3.1 | 3.5 |
Aree rocciose | 2.6 | 3.8 | 2.8 | 3.0 |
Laghi e fiumi | 2.6 | 4.0 | 4.1 | 4.3 |
Insediamenti urbani | 3.0 | 2.6 | 3.2 | 3.1 |
Rilevanza dei fattori di minaccia secondo le opinioni dei portatori d’interesse per area di studio.
Fattore di minaccia | Pollino ( |
Sila ( |
Catena costiera ( |
Serre calabre ( |
||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | |
Abbandono delle attività selvicolturali | 3.75 | 1.29 | 4.00 | 1.35 | 3.75 | 1.39 | 3.67 | 1.44 |
Incendi in foresta | 4.15 | 0.99 | 4.28 | 0.79 | 4.00 | 1.85 | 4.00 | 0.89 |
Tagli illegali | 4.08 | 1.38 | 4.39 | 1.05 | 3.75 | 1.58 | 4.33 | 1.15 |
Introduzione di specie aliene | 3.85 | 0.99 | 3.24 | 1.23 | 2.86 | 1.35 | 3.67 | 1.37 |
Urbanizzazione | 3.15 | 1.28 | 3.23 | 1.21 | 3.88 | 1.64 | 3.42 | 1.31 |
Inquinamento dell’aria | 3.00 | 1.53 | 3.47 | 1.16 | 3.63 | 1.77 | 3.17 | 1.19 |
Pascolamento eccessivo in bosco | 3.23 | 1.17 | 2.85 | 1.37 | 3.00 | 1.20 | 2.67 | 1.15 |
Abbandono di rifiuti | 3.08 | 1.26 | 3.89 | 1.19 | 3.88 | 1.55 | 3.25 | 1.48 |
Realizzazione di nuova viabilità forestale | 3.69 | 1.49 | 3.37 | 1.35 | 3.38 | 1.51 | 3.83 | 1.34 |
Passaggio di mezzi motorizzati in foresta | 3.38 | 1.19 | 3.33 | 1.20 | 2.88 | 1.13 | 3.92 | 1.08 |
Importanza attribuita ai fattori di minaccia alla biodiversità e alla protezione idrogeologica per gruppo di portatori d’interesse.
Fattore di minaccia | Pubblicheamministr. ( |
ONG( |
Enti di ricerca( |
Associazioniprofessionali ( |
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Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | Media | Dev.st. | |
Abbandono delle attività selvicolturali | 3.78 | 1.28 | 3.53 | 1.37 | 3.57 | 1.60 | 4.91 | 0.30 |
Incendi in foresta | 4.06 | 1.20 | 4.29 | 0.92 | 4.14 | 0.89 | 4.36 | 0.74 |
Tagli illegali | 4.15 | 1.29 | 4.53 | 0.90 | 4.07 | 1.27 | 4.27 | 1.27 |
Introduzione di specie aliene | 3.31 | 1.26 | 3.72 | 1.23 | 2.77 | 1.17 | 3.70 | 1.06 |
Urbanizzazione | 3.33 | 1.30 | 3.56 | 1.10 | 3.21 | 1.25 | 2.91 | 1.58 |
Inquinamento dell’aria | 3.44 | 1.40 | 3.63 | 1.12 | 3.07 | 1.21 | 2.91 | 1.38 |
Pascolamento eccessivo in bosco | 3.19 | 1.39 | 3.11 | 1.13 | 2.08 | 0.64 | 2.82 | 1.33 |
Abbandono di rifiuti | 3.48 | 1.34 | 3.84 | 1.12 | 3.71 | 1.20 | 3.55 | 1.75 |
Realizzazione di nuova viabilità forestale | 3.38 | 1.37 | 4.22 | 0.94 | 2.86 | 1.29 | 3.36 | 1.63 |
Passaggio di mezzi motorizzati in foresta | 3.41 | 1.27 | 3.95 | 0.91 | 2.79 | 0.89 | 3.27 | 1.35 |
Appendice 1 - Questionario Ambi.Tec.Fil.Legno -Tecnologie innovative ad elevata sostenibilità ambientale nella filiera foresta-legno-energia in Calabria.
Appendice 2 - Immagini relative ai differenti gradi di naturalità analizzati.