Tropical deforestation accounts for about 15-20% of human-induced greenhouse gas emissions. Given the magnitude of this process, and the need of an active involvement of developing countries in future efforts to combat climate change, the possibility to reduce emissions from deforestation is emerging as a decisive element of the post-Kyoto negotiations. Here we present some relevant issues discussed during a recent UNFCCC workshop (Rome, 30 August - 1 September) on this topic, including scientific, technical and methodological issues, policy approaches and positive incentives. Overall, the workshop provided a good opportunity for UNFCCC Parties to share experiences on reducing emissions from deforestation in developing countries, clarify the key challenges in this area and identify useful ways to move forward. Although many important political and methodological details still need to be clarified, all the Parties showed a constructive attitude and the workshop ended in a positive and optimistic atmosphere.
Le foreste hanno sempre avuto un ruolo di rilievo nel dibattito sui cambiamenti climatici. E non solo del dibattito scientifico, per l’evidente importanza che esse ricoprono nel ciclo del carbonio, ma anche di quello politico. Se finora l’attenzione si è concentrata prevalentemente sugli assorbimenti di carbonio (generalmente modesti) derivanti dall’espansione e gestione delle foreste nei Paesi sviluppati, oggi la nuova frontiera nella lotta ai cambiamenti climatici appare essere la riduzione della deforestazione tropicale.
Le stime sulle emissioni di gas serra da processi di deforestazione e degradazione delle foreste tropicali oscillano tra 1.1 ± 0.3 GtC anno-1 (
Di ridurre la deforestazione tropicale si parla da decenni. Nonostante gli enormi sforzi profusi, i risultati sono stati nella maggior parte dei casi inferiori alle aspettative, sia per l’estrema complessità del problema che per l’inadeguatezza di alcune delle soluzioni proposte.
Cosa allora sta oggi alimentando nuove speranze, qual’è l’elemento-chiave di un nuovo approccio per combattere la deforestazione? Sostanzialmente, i soldi. Semplificando un po’: perché mai i Paesi in via di sviluppo dovrebbero ridurre le emissioni di gas serra dovute alla deforestazione, quando il problema dei cambiamenti climatici è stato in larghissima parte causato dai Paesi industrializzati? Se si vuole preservare le foreste tropicali perché ricche di carbonio (oltre che di biodiversità), occorre offrire incentivi economici significativi per non tagliarle. Di riconoscimento economico dei servigi ambientali si parla da tanto, ma in relativamente pochi casi si è passati ai fatti. La novitàè che, con l’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, il “valore ambientale” delle foreste può finalmente uscire dall’accademia ed entrare in Borsa: così come oggi già esiste in Europa un mercato della CO2 (l’
Visti gli interessi in gioco e la complessità del problema, le questioni aperte - di natura scientifico-metodologica e politica - sono subito apparse difficili e numerose. Anzitutto, cosa si intende per “
Relativamente alle questioni di natura scientifica, tecnica e metodologica, il workshop ha offerto lo stato dell’arte sulla possibilità di stimare le emissioni derivanti da processi di deforestazione (relazioni di F. Achard, S. Brown, R. Houghton). Tale possibilità dipende sostanzialmente dalla capacità di misurare: a) le variazioni di copertura forestale, b) le variazioni degli stock di carbonio, per le principali tipologie forestali, a seguito di processi di deforestazione. Per quanto riguarda il primo aspetto, negli ultimi anni c’è stato un notevole progresso nell’acquisizione di dati da satellite (remote sensing) e nello sviluppo di metodi di analisi. Sebbene esistano ambiti in cui l’incertezza è ancora elevata (ad esempio, nei processi di degradazione), il monitoraggio delle variazioni di copertura forestale a vasta scala e con un soddisfacente livello di accuratezza non è troppo lontano dall’essere operativo. Per quanto riguarda il secondo aspetto, il vero problema è la scarsità di dati da cui stimare il carbonio contenuto nelle diverse tipologie forestali. Sebbene metodologie di stima esistano (IPCC GPG), la raccolta dei dati necessari per giungere ad un minimo livello di accuratezza richiederà necessariamente un notevole investimento di risorse.
Nel complesso, sebbene sia necessario ancora molto lavoro metodologico (in termini di accuratezza, verifica, adattamento alle specificità locali e sviluppo di protocolli condivisi), c’è ormai un vasto consenso sul fatto che una combinazione di
Per offrire maggiori elementi di valutazione sugli aspetti tecnico-metodologici, il
Prima di addentrarsi nei possibili meccanismi ed approcci politici, il workshop ha discusso le complesse cause della deforestazione tropicale ed ha ascoltato alcune significative esperienze di lotta alla deforestazione. Essendo le cause numerose, interagenti e diverse da regione a regione, risulta chiaro che non potrà esistere un singolo approccio applicabile con successo dovunque, ma sarà invece necessario prevedere un meccanismo flessibile, volontario e capace di adattarsi alle specificità locali. Nel corso della discussione sui possibili approcci si sono affrontati gli aspetti più problematici della questione, tra i quali:
il rischio di
la necessità di sviluppare tassi di deforestazione di riferimento (ad esempio, il tasso medio osservato durante un periodo passato) rispetto ai quali misurare l’eventuale deforestazione “evitata”;
la necessità di premiare quei Paesi che hanno già bassi tassi di deforestazione;
l’importanza di coinvolgere le comunità locali e di verificare che l’eventuale incentivo promuova uno sviluppo forestale sostenibile;
la necessità di un incentivo che, oltre a coprire i “costi opportunità” più tutti i costi di transazione, sia certo anche nel lungo periodo.
Al di là delle considerazioni di carattere generale sui possibili approcci, l’aspetto più rilevante è che durante il workshop sono state avanzate proposte concrete per compensare la deforestazione evitata. Per quanto tali proposte siano ancora piuttosto diversificate, soprattutto per quanto riguarda il finanziamento del meccanismo (ad es. Papua Nuova Guinea e numerosi altri Paesi in via di Sviluppo auspicano un meccanismo di mercato legato ad accordi analoghi al Protocollo di Kyoto, mentre il Brasile propone un fondo internazionale finanziato dai Paesi sviluppati), è emersa chiaramente la volontà di tutti i partecipanti di andare avanti su questa strada.
In definitiva, il convegno UNFCCC ha rappresentato un’ottima opportunità per condividere le esperienze maturate finora nella lotta alla deforestazione tropicale, discutere degli aspetti più controversi ancora da risolvere ed iniziare a proporre strategie concrete per un meccanismo di compensazione della deforestazione tropicale.
Per quanto la strada sia ancora lunga prima di giungere ad un possibile accordo negoziale, tutti i partecipanti hanno mostrato un atteggiamento costruttivo ed ottimista. I risultati del workshop saranno riferiti ed ulteriormente discussi alla prossima conferenza UNFCCC a Nairobi (novembre 2006), in attesa di un altro analogo workshop all’inizio del prossimo anno.
Le presentazioni effettuate durante il workshop sono disponibili al seguente sito: