In this paper the Authors discuss the results of the surveys submitted to Italian women which are engaged in various activities in the forestry sector. A quantitative analysis comes out from qualitative considerations set out by the interviews. In Italy is well known that women are rarely able to advance in employment and there are few women in managerial positions. The Authors conclude that the forestry sciences are not yet feminine plural.
Esiste ancora una “questione femminile” che riguarda l’attività scientifica ed in particolare quella nel settore forestale?
In Italia non esistono studi specifici sul ruolo delle donne nelle scienze forestali, tuttavia i risultati di alcune ricerche dell’
Questo dato non solo andrebbe in contraddizione con uno stereotipo maschile che giudica le donne inadatte per natura agli studi scientifici, ma si contrapporrebbe anche ad alcune posizioni che, partendo da una critica della scienza e della sua pretesa neutralità, arrivarono a giudicare tutto il pensiero scientifico una costruzione irrimediabilmente maschile a cui le donne sono estranee (
Le donne sono ancora assoggettate a pregiudizi e stereotipi nel settore scientifico? O la questione investe tutti gli ambiti professionali?
L’
Poco più di un decennio fa una ricerca condotta da
Nel presente lavoro vengono proposte le interviste sottoposte a donne italiane, individuate come testimoni significative, impegnate a vario titolo nel settore forestale. Alle considerazioni di ordine qualitativo che derivano dalle interviste rilasciate, segue una valutazione quantitativa sul numero di laureate in scienze forestali in Italia negli ultimi cinque anni, sul numero delle iscritte a cinque Ordini Professionali dei dottori Forestali, sul numero delle donne che lavorano nel Corpo Forestale dello Stato (C.F.S.) e su quante donne lavorano in alcuni Istituti di un Ente Pubblico di Ricerca. Lo studio rappresenta la prima fase di una ricerca che vuole esplorare i pregiudizi e le difficoltà che spesso le donne forestali incontrano nel mondo del lavoro.
L’assenza di uno stato dell’arte sull’argomento in Italia ha reso difficile l’individuazione delle fonti documentarie di riferimento e il relativo reperimento delle informazioni di base per poter analizzare il peso e il ruolo delle donne nel settore forestale. Ciò non di meno, la collaborazione di soggetti istituzionali e no ha reso possibile questa prima fase del lavoro. Dal punto di vista quantitativo sono stati separati l’ambito formativo da quello lavorativo.
Nel primo caso sono stati presi in considerazione il numero delle laureate in Scienze Forestali dall’anno accademico 2003-2004 all’anno accademico 2008-2009 nelle Università italiane attraverso il portale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica (
Per quanto riguarda l’ambito lavorativo sono stati presi in esame il numero delle donne iscritte all’ordine professionale dei dottori agronomi e forestali di cinque province che hanno mostrato interesse e disponibilità (Torino, Padova, Firenze, Reggio Calabria e Sassari) e il numero delle donne che prestano la loro attività lavorativa nel Corpo Forestale dello Stato (C.F.S.), grazie alla collaborazione del Presidente del Comitato Nazionale di Pari Opportunità.
Gli aspetti qualitativi volti a indagare il ruolo delle donne forestali sono stati stimati da interviste indirizzate a libere professioniste, ricercatrici e donne che lavorano nel C.F.S.. Le interlocutrici scelte sono quelle che hanno mostrato disponibilità e sono state comunque ritenute rappresentative di un settore lavorativo nel quale la diffidenza o l’indifferenza alla singolarità dell’argomento affrontato meriterebbero un successivo approfondimento. Le domande rivolte sono indirizzate a cogliere la presenza o meno di una specificità di genere nel settore forestale, le eventuali difficoltà e ostacoli incontrati nelle attività lavorative e un punto di vista sulla supposta neutralità della scienza. Per ragioni di
L’analisi del numero di laureate nel periodo considerato mostra che su 623 laureati le donne rappresentano circa il 33% (
Confrontando questo dato con quello delle laureate in una disciplina umanistica - Lettere - per lo stesso periodo, pari al 78%, si potrebbe accreditare l’ipotesi di chi sostiene che le donne mostrino una certa predilezione e/o predisposizione verso studi umanistici.
Le ragioni sarebbero varie e sicuramente la scarsa presenza di servizi di sostegno alla famiglia induce le donne a scegliere studi indirizzati verso attività lavorative che prevedono meno tempo da impiegare fuori dalle mura domestiche.
Pertanto anche la scelta degli studi universitari sarebbe condizionata dalle opportunità di lavoro future più adatte al tradizionale assetto sociale che vede la donna figura insostituibile nella famiglia. D’altra parte queste considerazioni sono in sintonia con quanto in altri settori lavorativi e formativi viene riscontrato.
Il numero di donne iscritte all’Ordine Professionale è in media pari al 30% rispetto al numero totale degli iscritti con un massimo nella provincia di Firenze (47%) e un minimo nella provincia di Sassari (16%). In tutte e cinque le province esaminate il numero delle iscritte risulta più alto nelle regioni del Nord di Italia rispetto a quelle del Sud, a testimoniare una presunta maggiore attività professionale autonoma nelle zone tradizionalmente più sviluppate del Paese. Nel settore della ricerca, come si evince in
L’ultimo ambito lavorativo indagato è il C.F.S.: all’attualità il numero totale di donne è di 1738 su un totale di circa 8500.
Le donne che occupano i ruoli compresi tra agente - livello gerarchicamente più basso - e ispettore sono 1369 (Comitato delle Pari Opportunità -
Per quanto riguarda le interviste dalle risposte ottenute si evince che gli ostacoli da superare per affermarsi in ambito lavorativo non sono specificatamente propri del settore forestale. Tuttavia ancora persistono atteggiamenti discriminatori legati alla consuetudine di riconoscere autorevole solo una figura maschile nel lavoro forestale autonomo. Gli ostacoli incontrati dalle donne intervistate sono rappresentati in tutti i casi principalmente dalla mancanza e limitata presenza di servizi sociali a supporto della famiglia (asili nidi, scuole, ecc.). La mancanza di prospettive di accoglienza sociale e la difficoltà di conciliare i tempi della famiglia con i tempi del lavoro forestale rappresentano veri e propri impedimenti per la costruzione di progetti di vita.
Determinazione e maggiore competenza devono mostrare le donne nell’esercizio della libera professione in bosco: “per essere ascoltate dagli operai, spesso solo uomini, faccio fatica! Battute ironiche, sarcasmo e superficialità da parte dei colleghi”. Così dice una delle donne intervistate. Spesso l’incarico di un progetto di taglio viene addirittura rifiutato dalle donne nello svolgimento della libera professione per la fatica che comporterebbe il superamento di tutti i pregiudizi e problemi connessi.
Altro elemento emerso è la facilità, tutta maschile, di fare rete in ambito scientifico, prescindendo dalle competenze femminili e privilegiando l’appartenenza al genere maschile nella scelta di collaborazioni nelle ricerche.
Comune a tutti gli ambiti lavorativi, è il disagio delle intervistate a proposito di
Nonostante venga rimarcata neutralità nell’accostarsi al sapere scientifico e assenza di un punto di vista di genere nelle scienze forestali tutte le intervistate evidenziano maggiore responsabilità, condivisione, spiccata visione di insieme e approccio olistico, come paradigma scientifico femminile di riferimento.
Il vissuto lavorativo delle donne intervistate evidenzia la presenza di resistenze e pregiudizi che rendono ancora difficile il percorso di inserimento e di affermazione piena delle donne nel settore forestale. Il superamento del
L’interesse delle donne al sapere e alle attività scientifiche è minore rispetto all’interesse verso il sapere umanistico? E per le scienze forestali? E’ possibile che nel tempo si sia sedimentata una distanza tra donne e scienza. Le riflessioni che scaturiscono da questa prima parte dello studio ci inducono a pensare che sono ancora molti gli elementi che rendono l’ambiente scientifico e tecnologico ostile alle donne. Spesso le donne si adattano a modelli di vita lavorativa ridotti per sottrarsi a conflitti tra vita familiare e vita lavorativa, finendo per occuparsi di figli e anziani, vista anche la scarsità di servizi sociali (
Si potrebbe pensare che la scienza sia obiettiva e meritocratica, quindi neutra e insensibile alle questioni di genere (
Prof. Francesco Pennacchi (Università degli Studi di Perugia - Presidente della Conferenza dei Presidi della Facoltà di Agraria); Prof. Santo Marcello Zimbone (Università Mediterranea di Reggio Calabria, Vice Presidente Conferenza dei Presidi della Facoltà di Agraria); Giuseppe Giove (Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato); Prof. Giovanni Sanesi (Università degli Studi di Bari); Prof. Raffaele Cavalli (Università degli Studi di Padova); Dott.ssa Grisolia (CONAF - Consiglio Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Forestali); Dott.ssa Lina Pecora (Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Cosenza).
Numero di laureati in Scienze Forestali e Ambientali, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2008, suddivisi per genere.
AnnoAccademico | F | M | Totale | % |
---|---|---|---|---|
2003/2004 | 10 | 22 | 32 | 31.3 |
2004/2005 | 42 | 71 | 113 | 37.2 |
2005/2006 | 41 | 73 | 114 | 36.0 |
2006/2007 | 38 | 81 | 119 | 31.9 |
2007/2008 | 72 | 173 | 245 | 29.4 |
Totale | 203 | 420 | 623 | 32.6 |
Numero di donne presenti nell’organico di alcuni Istituti del CNR rispetto al totale. (*) Qualifica: personale di ruolo (Dirigente di ricerca, I° Ricercatore, Ricercatore, Tecnologo).
Istituto | Totale (*) | F | % |
---|---|---|---|
IPP (Plant’s Protection Institute) | 32 | 14 | 43.8 |
ISAFOM (Institute for Agricultural and Forest Systems in the Mediterranean) | 31 | 8 | 25.8 |
IBAF (Institute of Agro-environmental and Forest Biology) | 32 | 12 | 37.5 |
IVALSA (Trees and Timber Institute) | 16 | 4 | 25.0 |
Totale | 111 | 38 | 34.2 |
Numero di donne all’interno del C.F.S., ripartito in base ai ruoli ricoperti.
Qualifica | Totale | F | % |
---|---|---|---|
Funzionarie e dirigenti | 647 | 121 | 18.7 |
Tecniche | 773 | 248 | 32.1 |
Agenti, Assistenti, Ispettrici | 7072 | 1369 | 19.3 |
Totale | 8492 | 1738 | 20.5 |