In the frame of the ALFORLAB project, a harmonised set of tree volume (and biomass) single entry tables (“tariffs”) was developed for the main 20 forest species of Calabria (Southern Italy), to outline the “coordinates” of volume expression for inventory purposes at both regional and forest planning level. The system, called TaCAL, was based on the double entry volume and biomass functions of the Italian National forest Inventory - INFC 2005 -, and was built studying the height/dbh relationships on 2300 trees measured during the INFC campaign in Calabria, on over 300 sampling plots randomly distributed. For each of the 20 species, or group of similar species, the tariff system is articulated into 9 h/d relationship curves, which are in turn related to corresponding single entry tables of tree volume (stem and branches with dbh above 5 cm), and respective biomass tables. According to INFC 2005 stereometric equations, TaCAL system is suitable for both high forests and coppices. TaCAL provides a uniform volume and biomass estimation system for all main forest species of Calabria as well as, under certain conditions, a unique criterion of expression of the site fertility. TaCAL tariff system has already been integrated into the construction of forecasting models of timber volume and biomass based on angle count samplings, at forest management scale. TaCAL has also provided the basis for ground truth volume estimates to develop forecast models through remote sensing LiDAR data. It must be emphasized that TaCAL represents the first case in Italy in which single tree data by INFC field surveys were used to carry out a comprehensive dendrometric system at a regional level.
Come è noto, per “tariffe” si intendono serie di tavole di cubatura a una entrata (derivate da sottostanti funzioni stereometriche a doppia entrata), differenziate in base a diversi andamenti standardizzati della relazione altezza/diametro (
Fin dagli anni ’ÂÂ50, sistemi di questo tipo sono stati alla base degli inventari con finalità assestamentali nella Regione Trentino-Alto Adige (
Come già menzionato, solitamente i sistemi di tariffe si basano su una sottostante funzione stereometrica a doppia entrata [
La definizione delle serie di relazioni
In riferimento allo studio delle “curve guida”
Nella prassi della realizzazione di sistemi di tariffe di cubatura si adottano invece i termini di curva ipsometrica anche nei casi di relazione media probabile
È opportuno sottolineare che, come si può desumere da quanto detto finora, nella costruzione di tali sistemi stereometrici non dominano esigenze di
I rilievi ipsometrici dell’INFC 2005 (2330 coppie di dati “nativi”
Circa gli alberi modello di cui sopra va sottolineato che essi appartengono solo ai sottoinsiemi di 10 soggetti che sono stati misurati in ogni area di saggio INFC della Calabria, oltre che per il diametro, anche per l’altezza. Si tratta quindi dei soli soggetti dotati di altezza nativa “vera”, cioè desunta da reali misure in campo. Va infatti ricordato che il processo di elaborazione dei dati ipsometrici INFC (
In funzione di tale circostanza, va sottolineato che la rappresentanza nel campione ipsometrico delle varie specie forestali principali (20 tra conifere e latifoglie, di tutti i piani altitudinali) si può ritenere sostanzialmente proporzionale alla loro diffusione in termini di superficie nella realtà della Calabria, con le specie più diffuse largamente più rappresentate. Indubbiamente alcune specie minoritarie sono quindi scarsamente rappresentate nel campione INFC adottato. È da notare tuttavia che la presenza di un disegno di campionamento rigoroso quale è quello dell’INFC e il rilievo di soggetti in piedi casualmente individuati nei punti di campionamento inventariali depone per un’ottima rappresentazione territoriale del fenomeno.
Per quanto attiene alle funzioni stereometriche a doppia entrata sottostanti al sistema TaCAL, si è ritenuto obbligatorio adottare quelle più recenti dell’Inventario nazionale delle Foreste e dei Serbatoi forestali di Carbonio (
Nella costruzione delle curve guida primarie di gruppo di specie del sistema ipsometrico TaCAL si è adottato un approccio concettuale come quello descritto nel paragrafo introduttivo e si è impiegata una struttura classica del modello perequativo ipsometrico [
dove
La denominazione e numerazione dei coefficienti rientra in una nomenclatura generale del sistema TaCAL per la quale i coefficienti dei modelli ad una entrata di volume (vedi oltre) hanno il simbolo
Il modello ha caratteristiche importanti, quali la presenza di un punto di flesso a diametri che normalmente si rivelano molto precoci (circostanza congruente con quanto affermato in precedenza) ed essendo asintotico, mostra una adeguata stabilità del gradiente di aumento dell’altezza per i diametri elevati (con pendenza moderata), aspetto che favorisce una buona capacità di estrapolazione, appunto per i diametri elevati, estranea ad altri approcci modellistici.
In una prima fase di approfondita analisi della “forma” dei fenomeni ipsometrici delle varie specie facenti parte del campione si è notato come fosse pragmaticamente attuabile una scelta semplificativa di messa a punto di soli due sistemi ipsometrici per i grandi gruppi delle conifere e delle latifoglie. È apparso infatti plausibile costruire un’unica curva guida “media” della relazione
È forse opportuno fare qualche osservazione circa le conseguenze di tale scelta metodologica. In primo luogo occorre ammettere che non si tratta di una scelta ordinariamente adottata nella costruzione dei sistemi guida ipsometrici tariffari in Italia. Tuttavia, essa implica notevoli semplificazioni che sono state giudicate prevalere su qualche controindicazione.
In relazione alla semplificazione introdotta in termini di effetti sul piano computazionale e di implementazione informatica dei modelli, si pensi che essa è stata in parte obbligata. Infatti, come si vedrà meglio più avanti, il sistema TaCAL, essendo esteso alla stima di due tipi di fitomasse oltre che del volume, non permette il raggruppamento di specie stereometricamente affini, consuetudine di altri sistemi tariffari, a causa di profonde diversità nei pesi specifici dei legnami di specie pur raggruppabili sul piano degli andamenti stereometrici (volume in funzione di
Sul piano concettuale, la scelta in discussione consente poi agli operatori di costruirsi più facilmente un quadro mentale comparato di riferimento dei fenomeni ipsometrici delle specie calabresi.
Occorre notare che la scelta in discussione ha comunque conseguenze esclusivamente sulla più o meno accentuata adattabilità al sistema di ogni specifico caso e specie esclusivamente in termini di “forma” della relazione ipsometrica semplificata a sole due
Lo studio del modello perequativo [1] adottato per l’insieme degli alberi modello dell’altezza delle Conifere e delle Latifoglie, ha portato alle configurazioni di coefficienti della
Le
In quest’ultima figura si può riscontrare come le specie di conifere nel loro complesso mostrino in modo abbastanza generalizzato, fino al diametro di 25 cm, (i) una pendenza della funzione interpretativa leggermente minore, con altezze medie leggermente più basse (-10%, rispetto alle specie di latifoglie) per poi (ii) invertire la tendenza ed evolvere, a parità di diametro, su quote ipsometriche medie decisamente più elevate delle latifoglie, quote che già a circa 45 cm di diametro cominciano a superare del 10% le altezze nella comparazione con le latifoglie, per poi aumentare progressivamente il divario relativo. Specie emblematiche di tale comportamento sono da una parte l’Abete bianco e il Pino laricio e dall’altra il Castagno e il Faggio, cioè le principali del panorama forestale montano calabro.
È da notare che le funzioni evidenziano gli attesi punti di flesso intorno a 2-3 cm, peraltro al di fuori del campo di validità del sistema.
Le
Le
La variabilità spiegata dai modelli si attesta in entrambi i casi a livelli appena superiori al 50%. Va ricordato che, a questo stadio, i due modelli base dei grandi gruppi di specie perequano un fenomeno ipsometrico molto ampio sulla sola base della variabile esplicativa diametro e che tale fenomeno è invece influenzato da molte altre variabili non considerate dai soli modelli base (specie, fertilità, stadio cronologico). La presa in considerazione di tali variabili è demandata al sistema tariffario nel suo insieme e cioè non a una ma a nove curve guida della relazione
Similmente a quanto si verifica prevalentemente nel caso dei sistemi di Tariffe costruite nell’arco alpino, nel sistema TaCAL si sono adottati indicatori a numero intero (da 1 a 9) delle serie ipsometriche tariffarie, con 1 che identifica la tariffa “migliore” (quota della serie ipsometrica più elevata e volume più alto a parità di diametro) e con 9 la “peggiore”. L’esperienza depone per una maggiore rapidità di assimilazione concettuale e mnemonica da parte degli utenti di tale sistema identificativo che aiuta nel fare le relative interpretazioni e confronti dei sottesi fenomeni ipso/stereometrici.
A partire dalla specifica curva guida media della relazione
Un aspetto problematico del sistema ipsometrico TaCAL a sole due
Qualora TaCAL fosse stato basato su 20 “ventagli” ipsometrici di singola specie (sempre a 9 livelli ciascuno), si potrebbe ritenere, almeno in prima approssimazione e sempre che si parli di specie i cui soggetti siano analogamente distribuiti nelle classi sociali (e nelle stesse classi cronologiche in popolamenti coetanei), che una assegnazione dello stesso indicatore di tariffa della specie principale anche alla specie minoritaria apparirebbe legittimo. La circostanza, largamente frequente ad esempio negli inventari assestamentali in Trentino, si basa sulla considerazione che, nella stessa stazione e con i vincoli di cui sopra, specie diverse esprimerebbero ciascuna le stesse capacità relative di esplicazione del fenomeno ipsometrico rispetto alle proprie potenzialità intrinseche, appunto connotabili da uguale indicatore di tariffa. In realtà, tali traslazioni sono sempre problematiche in sé stesse, soprattutto se effettuate a livello di intere particelle e non di popolamenti omogenei per fertilità e classe cronologica, e non infrequentemente portano ad errori con qualche conseguenza sul piano della stima delle masse.
In un sistema ipsometrico a sole due fasce ipsometriche standard come è quello di TaCAL è evidente la presenza di difficoltà nel “traslare” l’indicatore di tariffa tra specie in quanto esse occupano fasce esplicative anche molto diverse nell’ambito del proprio gruppo di 9 andamenti standard e a maggior ragione tra i due grandi gruppi delle conifere e delle latifoglie. Ciò si verifica soprattutto per le specie meno diffuse nei confronti di quelle principali e tra boschi del piano basale e boschi di montagna.
Si notino nelle
Per ovviare a tale problema di “attribuzione correlata” dell’indicatore di tariffa a specie consociate minoritarie, per tutte le specie o gruppi specifici sono stati visualizzati separatamente e studiati i campi di esplicazione ipsometrica caratteristica, come desumibili dagli alberi modello INFC utilizzati per la costruzione del sistema di inquadramento ipsometrico TaCAL (
La tabella indica per ogni specie in riga, a sinistra, gli indicatori di tariffa minimo (“migliore”), medio e massimo riscontrati per la specie nella realtà calabrese, mentre a destra i differenziali positivi o negativi da aggiungere (algebricamente) all’indicatore di tariffa determinato per la specie considerata in uno specifico caso per ottenere “in modo correlato” il probabile indicatore di tariffa di altra specie minoritaria (indicata in colonna) eventualmente presente nella stessa stazione.
Si sottolinea che la tabella si può applicare (con attento controllo delle conclusioni) nei casi in cui la/le specie minoritaria/e non siano presenti in numero di soggetti sufficienti per poter determinare tramite rilievi ipsometrici propri l’indicatore di tariffa corretto e sempre che si parli di specie i cui soggetti siano analogamente distribuiti nelle classi sociali (e classe cronologica in popolamenti coetanei). Si può notare che i differenziali sono riportati in tabella relazionando qualsiasi specie con qualsiasi altra: è quanto mai evidente come molte combinazioni teoriche siano di fatto altamente improbabili laddove riguardino specie ecologicamente incompatibili e quindi non riscontrabili in consociazione.
Dal momento che i sistemi di tariffe si basano su una sottostante funzione stereometrica a doppia entrata [
A seguito di tale operazione per ognuna delle specie (o gruppi) nella quarta colonna della
Si fa notare che in questa fase si verifica la separazione/caratterizzazione per specie dei modelli [
Detti modelli sono del tipo (
dove
In modo del tutto analogo a quelle dei volumi dendrometrici individuali e ovviamente utilizzando gli opportuni modelli specifici INFC 2005 delle fitomasse (
(ii) della fitomassa arborea epigea totale (compresa fascina e fogliame -
dove
Si sottolinea che tali insiemi di serie tariffarie si riferiscono a fitomasse anidre (totalmente prive di umidità libera) e non sono assimilabili a pesi secchi commerciali (umidità standard 12%) e tanto meno a pesi freschi. La ragione di tale riferimento fisico risiede nel fatto che tale standard è l’unico utile per eventuali quantificazioni connesse alla fissazione forestale di carbonio in peso per il quale è universalmente accettato il coefficiente del 50% rispetto alla fitomassa in condizioni anidre.
Va ricordato che il sistema TaCAL è quindi il primo sistema tariffario esteso non solo ai volumi individuali ma anche ai due tipi di fitomasse utili in sede di valutazioni connesse alla quantificazione del sequestro forestale di carbonio e quindi all’assorbimento di anidride carbonica (coefficiente moltiplicativo standard di 3.67 rispetto al peso in carbonio).
L’insieme delle serie tariffarie ad una entrata da 1 a 9 in forma numerica tabellare (per diametri ad 1.3 m estesi da 7 a 100 cm) per tutte le specie di
Sul piano operativo, l’utilizzo del sistema TaCal richiede l’assegnazione di una tariffa a ciascuna area forestale dotata di un certo grado di omogeneità. Al riguardo si sottolinea come il tradizionale livello particellare ispirato a criteri fisiografici di compartimentazione sia inadatto a descrivere le diverse declinazioni ipsometriche che assumono in tali casi i popolamenti sub-particellari, rendendo preferibile l’individuazione di unità di popolamento omogenee di estensione relativamente contenuta.
Il tecnico forestale chiamato a produrre stime di volume legnoso e fitomassa potrà evitare di costruire vere e proprie curve ipsometriche di specie o gruppo specifico misurando solo alcune coppie di valori diametro/altezza (separatamente per ciascuna specie principale) e concentrando il rilievo sui soggetti di dimensioni maggiori (piano dominante e codominante) e piuttosto “anonimi”, cioè privi di caratteri eccezionali in un senso o nell’altro, evitando quindi soggetti superdominanti, di cicli colturali precedenti, con evidenti patologie o danni, completamente sottoposti, ecc. Poiché questa procedura non è finalizzata alla realizzazione di una curva ipsometrica, ma alla individuazione di un valore di indicatore tariffario, le esperienze sinora condotte hanno dimostrato che in popolamenti abbastanza omogenei e non troppo estesi (qualche ettaro) 8-10 osservazioni possono essere un numero congruo. Di tali valori misurati si calcoleranno il diametro medio e l’altezza media (entrambi aritmetici) e si adotterà tale coppia di valori per entrare nel sistema ipsometrico tariffario delle relative specie. In popolamenti con due o più specie presenti in misura significativa, sarà opportuno calcolare la tariffa di ciascuna specie con un rilievo ipso-diametrico separato. Qualora invece nel popolamento in esame siano presenti una o più specie sporadiche o nettamente minoritarie, non ricorrendo i presupposti di efficienza per effettuare rilievi specifici, si potrà fare ricorso alla
A titolo di esempio, si ponga che il rilevatore si trovi in un popolamento forestale di Faggio con presenza largamente minoritaria di Aceri e altre latifoglie maggiori. Egli procederà alla misurazione di diametro e altezza su un numero sufficiente di soggetti di faggio, scelti con i criteri prima illustrati. Sempre a titolo di esempio, siano i valori medi aritmetici di diametro e altezza di tali soggetti pari rispettivamente a 40 cm e 20.5 m. Tali valori si collocano nella fascia superiore dell’intervallo ipsometrico rappresentato dalla curva guida della tariffa 5 nel sistema di relazione ipso-diametrica per le latifoglie della Calabria (
Si sottolinea ancora una volta che quest’ultima procedura è ragionevolmente applicabile quando non ricorrano i presupposti per un rilievo ipso-diametrico indipendente di una specie e quando il popolamento presenti una sufficiente omogeneità sul piano stazionale e strutturale.
Sviluppato nell’ambito del progetto PON “Ambi.Tec.Fil.Legno” (ALForLab), questo studio ha portato a mettere a punto un articolato sistema di serie tariffarie di cubatura, esteso alle fitomasse, valido per tutte le specie forestali principali della Calabria, destinato a delineare le coordinate di espressione dendrometrica degli alberi forestali ai fini dell’inventariazione, sia a scala regionale che assestamentale. La creazione di un contesto univoco e unitario della dendrometria delle foreste calabresi appariva importante innanzitutto per sostenere fondamentali approcci metodologici e applicativi del progetto ALForLab connessi al monitoraggio delle risorse forestali regionali e locali mediante l’impiego di tecnologie avanzate di telerilevamento (LiDAR), ma anche nella previsione di auspicabili processi di uniformazione di metodi e procedure dell’inventariazione assestamentale secondo riferimenti compatibili con gli standard nazionali e suscettibili di un alto grado di informatizzazione nella raccolta, trattamento e diffusione dell’informazione inventariale forestale. Tutto ciò imponeva il superamento della dimensione pur ricca di circa cinquanta tavole locali sviluppate nella storia “dendrometrica” del settore forestale calabro a vario titolo impiegate nella pianificazione, nonché l’arricchimento dell’informazione, superando quella esclusivamente volumetrica per fornire anche quella delle fitomasse, oggi indispensabile nei processi di valutazione della fissazione forestale del carbonio.
Lo studio è indubbiamente ispirato ad un pragmatismo operativo che ha spesso prevalso su approfondimenti modellistici particolarmente sofisticati, tuttavia è basato su un campione di soggetti per gli inquadramenti ipsometrici di particolare ampiezza e rappresentatività territoriale, quello dei rilievi INFC 2005, inusuale in studi di questo tipo.
Il presente studio è stato realizzato nell’ambito del Progetto “ALForLab” (PON03PE_00024_1) cofinanziato dal Programma Operativo Nazionale Ricerca e Competitività (PON R&C) 2007-2013, attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e risorse nazionali [Fondo di Rotazione (FDR) - Piano di Azione e Coesione (PAC) MIUR].
Gli autori sono particolarmente grati al Corpo Forestale dello Stato per aver messo a disposizione dello studio i dati “nativi” dei rilievi inventariali INFC 2005 della Calabria.
Collocazione dei punti di campionamento INFC 2005 di terza fase nella Regione Calabria. Le zone in giallo sono le quattro aree studio del progetto AlForLab.
Dati ipsometrici e andamento perequativo della curva guida “media” (
Dati ipsometrici e andamento perequativo della curva guida “media” (
Andamenti raffrontati delle due curve guida “medie” della relazione
Residui di stima (
Residui di stima (
Andamento delle curve guida standard (dalla 1 alla 9) della relazione
Andamento delle curve guida standard (dalla 1 alla 9) della relazione
Andamento delle curve guida standard della relazione
Andamento delle curve guida standard della relazione
Dati salienti di numerosità del campione per il gruppo di specie delle Conifere e dati significativi dei relativi intervalli di diametro e di altezza.
Specie o gruppo di specie | Numero dialberi modello | Diametro a 1.3 (cm) | Altezza (m) | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
medio | massimo | minimo | media | massima | minima | ||
Abete bianco | 92 | 29 | 130 | 5 | 16.5 | 39.3 | 3.4 |
Douglasia | 87 | 33 | 54 | 9 | 22.3 | 31.4 | 6.9 |
Pino laricio/nero/loricato | 423 | 33 | 106 | 5 | 18.5 | 39.0 | 3.4 |
Pino d’Aleppo | 51 | 21 | 53 | 5 | 8.8 | 13.2 | 4.0 |
Pino marittimo | 20 | 38 | 58 | 19 | 16.8 | 26.6 | 10.6 |
Pino domestico | 23 | 34 | 76 | 5 | 12.8 | 23.4 | 3.8 |
Pini alloctoni | 18 | 27 | 41 | 14 | 14.6 | 25.6 | 9.1 |
Cipressi | 15 | 24 | 40 | 10 | 10.2 | 13.5 | 6.9 |
Totale | 729 | - | - | - | - | - | - |
Dati salienti di numerosità del campione per il gruppo di specie delle Latifoglie e dati significativi dei relativi intervalli di diametro e di altezza.
Specie o gruppo di specie | Numero dialberi modello | Diametro a 1.3 (cm) | Altezza (m) | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
medio | massimo | minimo | media | massima | minima | ||
Faggio | 432 | 27 | 115 | 5 | 17.8 | 38.0 | 4.5 |
Castagno (non da frutto) | 268 | 17 | 111 | 5 | 13.3 | 27.4 | 5.0 |
Cerro | 179 | 24 | 63 | 5 | 14.0 | 32.8 | 4.7 |
altre Querce caducifoglie | 69 | 24 | 94 | 6 | 12.3 | 29.8 | 5.0 |
Roverella | 90 | 24 | 81 | 5 | 10.6 | 21.0 | 2.3 |
Leccio | 130 | 16 | 64 | 5 | 9.2 | 21.9 | 3.1 |
Sughera | 26 | 28 | 45 | 9 | 8.9 | 18.0 | 4.6 |
Aceri | 31 | 20 | 50 | 5 | 12.9 | 27.4 | 6.1 |
Frassini (prev. Orniello) | 26 | 11 | 18 | 5 | 8.9 | 14.5 | 5.7 |
Carpini | 31 | 17 | 50 | 7 | 10.9 | 20.1 | 6.3 |
Ontani | 141 | 25 | 52 | 5 | 16.3 | 31.0 | 3.0 |
Eucalitti | 95 | 16 | 43 | 5 | 11.3 | 23.8 | 3.3 |
Robinia | 27 | 14 | 43 | 5 | 8.0 | 16.7 | 1.6 |
altre latifoglie maggiori | 11 | 28 | 84 | 8 | 11.3 | 29.7 | 5.6 |
altre latifoglie minori | 45 | 14 | 30 | 5 | 6.3 | 19.3 | 1.9 |
Totale | 1601 | - | - | - | - | - | - |
Coefficienti del modello della funzione guida "media" della relazione
Gruppo di specie | |||
---|---|---|---|
conifere | 1.663867 | 0.995766 | 0.025065 |
latifoglie | 0.338638 | 0.850896 | 0.033509 |
Stimatori e relative statistiche OLS dei modelli della funzione guida “media” della relazione
Conifere | Stima | ES | t-value | p-level | Lo. Conf | Up. Conf |
---|---|---|---|---|---|---|
b4 | 1.663867 | 2.012043 | 0.82695 | 0.408535 | -2.28625 | 5.613983 |
b5 | 0.995766 | 0.146766 | 6.78471 | 0.000000 | 0.70763 | 1.283902 |
b6 | 0.025065 | 0.002426 | 10.33020 | 0.000000 | 0.02030 | 0.029829 |
Stimatori e relative statistiche OLS dei modelli della funzione guida “media” della relazione
Latifoglie | Stima | ES | t-value | p-level | Lo. Conf | Up. Conf |
---|---|---|---|---|---|---|
b4 | 0.338638 | 0.650825 | 0.52032 | 0.602911 | -0.937908 | 1.615184 |
b5 | 0.850895 | 0.074658 | 11.39719 | 0.000000 | 0.704459 | 0.997332 |
b6 | 0.033509 | 0.001717 | 19.51779 | 0.000000 | 0.030141 | 0.036876 |
Quadro di correlazione dell’indicatore di tariffa tra specie diverse nel sistema ipsometrico TaCAL.
Tavola tariffariaTaCal | Specie o gruppo di specie | Tmax | Tmed | Tmin | Abete bianco | Douglasia | Pino Laricio | Pino d’Aleppo | Pino marittimo | Pino domestico | Pini alloctoni | Cipressi | Faggio | Castagno | Cerro | altre Querce cad. | Roverella | Leccio | Sughera | Aceri | Frassini | Carpini | Ontani | Eucalitti | Robinia | Pioppi | altre lat. maggiori | altre lat. minori |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Abete bianco | Abete bianco | 1 | 4 | 8 | 0 | 0 | 1 | 3 | 2 | 3 | 2 | 3 | 0 | 0 | 1 | 2 | 2 | 2 | 4 | 1 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | 2 | 4 |
Douglasia | Douglasia | 1 | 4 | 6 | 0 | 0 | 1 | 3 | 2 | 3 | 2 | 3 | 0 | 0 | 1 | 2 | 2 | 2 | 4 | 1 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | 2 | 4 |
Pino Laricio | Pino Laricio | 1 | 5 | 9 | -1 | -1 | 0 | 2 | 1 | 2 | 1 | 2 | -1 | -1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 3 | 0 | 2 | 1 | -1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 3 |
Pino d’Aleppo | Pino d’Aleppo | 4 | 7 | 9 | -3 | -3 | -2 | 0 | -1 | 0 | -1 | 0 | -3 | -3 | -2 | -1 | -1 | -1 | 1 | -2 | 0 | -1 | -3 | -2 | -1 | -2 | -1 | 1 |
Pino marittimo | Pino marittimo | 4 | 6 | 8 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 |
Pino domestico | Pino domestico | 5 | 7 | 9 | -3 | -3 | -2 | 0 | -1 | 0 | -1 | 0 | -3 | -3 | -2 | -1 | -1 | -1 | 1 | -2 | 0 | -1 | -3 | -2 | -1 | -2 | -1 | 1 |
Pini alloctoni | Pini alloctoni | 3 | 6 | 8 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 |
Cipressi | Cipressi | 5 | 7 | 9 | -3 | -3 | -2 | 0 | -1 | 0 | -1 | 0 | -3 | -3 | -2 | -1 | -1 | -1 | 1 | -2 | 0 | -1 | -3 | -2 | -1 | -2 | -1 | 1 |
Faggio | Faggio | 1 | 4 | 9 | 0 | 0 | 1 | 3 | 2 | 3 | 2 | 3 | 0 | 0 | 1 | 2 | 2 | 2 | 4 | 1 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | 2 | 4 |
Castagno | Castagno | 1 | 4 | 8 | 0 | 0 | 1 | 3 | 2 | 3 | 2 | 3 | 0 | 0 | 1 | 2 | 2 | 2 | 4 | 1 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | 2 | 4 |
Cerro | Cerro | 1 | 5 | 8 | -1 | -1 | 0 | 2 | 1 | 2 | 1 | 2 | -1 | -1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 3 | 0 | 2 | 1 | -1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 3 |
altre Querce cad. | 2 | 6 | 9 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 | |
Roverella | Roverella | 3 | 6 | 9 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 |
Leccio | Leccio | 3 | 6 | 9 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 |
Sughera | 6 | 8 | 9 | -4 | -4 | -3 | -1 | -2 | -1 | -2 | -1 | -4 | -4 | -3 | -2 | -2 | -2 | 0 | -3 | -1 | -2 | -4 | -3 | -2 | -3 | -2 | 0 | |
Aceri | Aceri | 2 | 5 | 8 | -1 | -1 | 0 | 2 | 1 | 2 | 1 | 2 | -1 | -1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 3 | 0 | 2 | 1 | -1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 3 |
Frassini | Frassini | 3 | 7 | 8 | -3 | -3 | -2 | 0 | -1 | 0 | -1 | 0 | -3 | -3 | -2 | -1 | -1 | -1 | 1 | -2 | 0 | -1 | -3 | -2 | -1 | -2 | -1 | 1 |
Carpini | Carpini | 4 | 6 | 8 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 |
Ontani | Ontani | 2 | 4 | 8 | 0 | 0 | 1 | 3 | 2 | 3 | 2 | 3 | 0 | 0 | 1 | 2 | 2 | 2 | 4 | 1 | 3 | 2 | 0 | 1 | 2 | 1 | 2 | 4 |
Eucalitti | Eucalitti | 2 | 5 | 8 | -1 | -1 | 0 | 2 | 1 | 2 | 1 | 2 | -1 | -1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 3 | 0 | 2 | 1 | -1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 3 |
Robinia | Robinia | 5 | 6 | 9 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 |
Altre latifoglie | Pioppi | 3 | 5 | 7 | -1 | -1 | 0 | 2 | 1 | 2 | 1 | 2 | -1 | -1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 3 | 0 | 2 | 1 | -1 | 0 | 1 | 0 | 1 | 3 |
altre lat. maggiori | 3 | 6 | 8 | -2 | -2 | -1 | 1 | 0 | 1 | 0 | 1 | -2 | -2 | -1 | 0 | 0 | 0 | 2 | -1 | 1 | 0 | -2 | -1 | 0 | -1 | 0 | 2 | |
altre lat. minori | 5 | 8 | 9 | -4 | -4 | -3 | -1 | -2 | -1 | -2 | -1 | -4 | -4 | -3 | -2 | -2 | -2 | 0 | -3 | -1 | -2 | -4 | -3 | -2 | -3 | -2 | 0 |
TaCAL: Tariffe dei volumi legnosi e delle fitomasse delle principali specie forestali della Calabria.