In the upcoming years, the challenge of the exponential growth in tree planting activities matching climate crisis, which requires the use of targeted and adapted plant material, calls for creating an updated framework of the Italian forest nursery sector, for both basic materials (BM) and for forest reproductive materials (FRM). The present paper aims at highlighting pros and cons of the public nursery system and, at the same time, characterizing the current organization and production capacity in quantitative and qualitative terms. Our effort was focused on recovering information, topic for the development of the sector, which has been gradually weakened in the last decades. The research was carried out in two steps: (a) analysis of the online available sources; (b) diagnostic analysis by questionnaire to the nursery sector managers. The specific objectives were: (i) describing the state of the art of the available MBs; (ii) qualifying and quantifying the seedlings production (active nurseries, management of nurseries in the regions, typology and types of FRM produced and species); (iii) understanding the real and potential users of BM and FRM; and (iv) assessing the usability of information related to the nursery chain. The picture at national scale is definitively fragmented from all points of view: availability of BM, usability of available information, production capacity of FRM, rationalization and innovation of growing systems, computerization. Although virtuous cases were found, the Italian forest nursery sector generally needs a profound revitalization to cope with the imminent increasing demand for target material.
L’analisi dell’attuale crisi ecologica a livello globale ha determinato la necessità e l’urgenza di proporre interventi di imboschimento, rimboschimento e piantagione di alberi. Cambiamenti globali con aumento degli eventi climatici estremi, incendi, attacchi parassitari vecchi e nuovi, consumo e spreco di suolo, declino della biodiversità sono tutti fenomeni interconnessi e in relazione diretta e indiretta con altri disturbi naturali e antropogenici; agiscono inoltre come principali fattori di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, a cui bisogna far fronte in modo scientificamente corretto visto che l’indicazione di piantare alberi è uno dei temi al centro del dibattito (G20, COP26, ecc.) e che talvolta viene solo abbozzato, in modo superficiale. A questi si aggiunge il decisivo incremento della richiesta di servizi ecosistemici, di lotta ai disservizi (tra cui erosione, alluvioni, inquinamento, isole di calore) e di richiesta di aree verdi e boscate, soprattutto da parte delle popolazioni urbane bisognose di una migliore qualità della vita, e un’attenzione sempre maggiore verso i temi che correlano “verde”, foreste e salute come peraltro ampiamente testimoniato durante il periodo di restrizioni pandemiche (
Tali aspetti si manifestano coerenti con le iniziative internazionali quali: (i) l’attivazione da parte dell’ONU, per il periodo 2021-2030, della
Le esperienze del passato, in ambito nazionale, con gli estesi rimboschimenti del secondo dopoguerra e le piantagioni di arboricoltura da legno e a livello globale con gli interventi di restauro ambientale, hanno evidenziato da tempo l’importanza del materiale di impianto come fattore decisivo per il successo di qualsiasi intervento di piantagione, aspetto invero trascurato nell’informazione generale e non pienamente interiorizzato in molte iniziative in corso. Le caratteristiche morfologiche e fisiologiche del prodotto vivaistico sono date dalla risultante di aspetti genetici intrinseci e di aspetti colturali determinati dalle modalità di allevamento in vivaio. L’evoluzione del concetto del “semenzale obiettivo” (
A livello Comunitario si è provveduto in passato a regolamentare il commercio del materiale di propagazione fra gli stati membri con un sistema di certificazione che considera più gli aspetti genetici che quelli colturali (Direttiva Comunitaria 1999/105/CE). La normativa nazionale attuale è data dal recepimento della Direttiva con il D. Lgs 386/ 2003 e dalla successiva articolazione nelle diverse leggi regionali. Nessuna regione, al momento della stesura di questo lavoro, si è dotata di un provvedimento normativo specifico sulla vivaistica forestale e solitamente si possono trovare i riferimenti a questa materia e le relative prescrizioni in leggi e regolamenti forestali o in provvedimenti sulla conservazione della biodiversità.
La vivaistica forestale nazionale è condizionata tuttora in maniera decisiva dalla politica forestale di rimboschimenti del periodo post bellico e meno dalla successiva evoluzione culturale e colturale della selvicoltura. Anche nel dopoguerra gli interventi hanno goduto di finanziamento pubblico e hanno interessato vaste superfici; questa situazione ha favorito il proliferare di numerosi vivai pubblici, in alcuni casi temporanei (“vivai volanti”), che fornivano gratuitamente il materiale vivaistico finché l’Amministrazione Statale era titolare sia della domanda che dell’offerta. La fornitura gratuita del materiale vivaistico, prima ai cantieri pubblici e poi progressivamente ai privati cittadini per quantitativi molto inferiori, non ha certo stimolato il comparto alla ricerca e all’innovazione di processo e di prodotto. Il passaggio della materia forestale alle Regioni ha successivamente modificato l’assetto dei vivai forestali, per i quali si è assistito all’abbandono, a una forte riduzione numerica di quelli pubblici non compensata dall’aumento di quelli privati, se non per funzioni e approcci imprenditoriali commerciali dedicati ormai alle specie ornamentali più che forestali e poco produttivi e innovativi. Fattori che hanno influito negativamente su tutta la filiera - e in particolare sulla imprenditoria vivaistica forestale - sono stati sicuramente la scarsità, occasionalità e l’imprevedibilità della domanda a cui si associano margini di guadagno largamente inferiori a quelli della vivaistica ornamentale e frutticola.
Fino ai primi anni del nuovo millennio anche il settore della vivaistica forestale veniva fotografato annualmente dall’ISTAT nei volumi dedicati alle Statistiche Agrarie e Forestali. Ad oggi le informazioni più recenti a livello nazionale, relative al 2017, sono riportate in 2 schede nel “Rapporto Nazionale sullo stato delle Foreste in Italia - RaF Italia 2017-2018” (
L’analisi della situazione mostra come, ai fini di pianificare al meglio le prevedibili ingenti attività di piantagione dei prossimi anni, sia quanto mai necessario poter disporre di un quadro di maggior dettaglio del comparto, sia per i materiali di base (MB), sia per il materiale forestale di moltiplicazione (MFM), indicando le disponibilità per specie e tipo di postime. Nell’intento di contribuire a individuare potenzialità e mancanze del settore in relazione alle future esigenze è stata quindi predisposta l’indagine oggetto di questo contributo. Il lavoro si è focalizzato sul settore pubblico con l’intento di caratterizzarne l’organizzazione e l’attuale capacità produttiva in termini quantitativi e qualitativi. Allo stato attuale risulta assai complesso ottenere informazioni relativamente alla produzione vivaistica forestale nel settore privato (comunque largamente subordinato in termini produttivi per il MFM). La ricerca è stata mirata a quantificare la produzione (vivai attivi, gestione della vivaistica nelle amministrazioni pubbliche, tipologia di materiale prodotto e specie), comprendere le tipologie di fruitori dei materiali prodotti e valutare la validità delle informazioni relative alla filiera vivaistica. Sono stati inoltre presi in considerazione tipologia e quantità di materiali di base disponibili nelle Regioni e Province Autonome (di seguito denominate Pubbliche Amministrazioni - PA) utilizzando i dati disponibili sul sito del MIPAAF. Le informazioni sono state raccolte grazie ad un questionario riferito al contesto temporale delle annate 2019 e 2020.
Nella fase preliminare dell’indagine è stata condotta una ricerca
L’indagine vera e propria si è successivamente basata su questionari predisposti secondo due diversi livelli di approfondimento.
Il primo livello mira all’acquisizione di informazioni di carattere generale, utili a inquadrare il comparto in termini di personale impiegato, produzione complessiva, distribuzione dei materiali forestali di propagazione (MFM), prodotti e partecipazione a attività di ricerca o progetti; queste informazioni sono state richieste direttamente agli uffici competenti della PA individuati nella fase preliminare. Per questi quesiti l’anno di riferimento è il 2019, in modo da restituire un quadro della situazione in condizioni di normalità, precedenti lo scoppio della pandemia da COVID-19. Le informazioni richieste hanno riguardato:
quadro legislativo regionale/provinciale: con riferimento dal D.Lgs. 386/2003 è stato chiesto quali siano i documenti attuativi attivati, quale l’autorità competente, come avvenga la certificazione del materiale (se per Provenienze o per Regioni di provenienza);
numero di materiali di base registrati sulla base delle categorie previste dal D.Lgs. 386/2003, che ricordiamo essere le seguenti: (i) Identificato alla fonte (IDF): materiali di moltiplicazione provenienti da una fonte di semi, o da un soprassuolo, ubicati in una singola regione di provenienza; (ii) Selezionato (SEL): materiali di moltiplicazione provenienti da un soprassuolo ubicato in una singola regione di provenienza, fenotipicamente selezionati a livello di popolazione; (iii) Qualificato (QLF): materiali di moltiplicazione provenienti da arboreti da seme, da genitori, cloni o miscuglio di cloni i cui componenti sono stati fenotipicamente selezionati a livello individuale; (iv) Controllato (CON): materiali di moltiplicazione provenienti da soprassuoli, arboreti da seme, genitori, cloni o miscuglio di cloni. La superiorità di detti materiali deve essere stata dimostrata per mezzo di prove comparative o tramite una stima calcolata sulla base di una valutazione genetica dei componenti dei materiali di base.
Le risposte sono state successivamente confrontate con gli elenchi presenti nel Registro Nazionale dei materiali di base istituito dal MIPAAF (D.M. 9403879 del 30/12/2020 -
numero di vivai attivi gestiti dall’Ente pubblico nel territorio di riferimento per la produzione di postime forestale (sono stati esclusi da questa lista i vivai che si occupano esclusivamente di distribuzione/vendita del materiale);
personale impiegato nel comparto con distinzione tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato;
partecipazione a progetti di ricerca in collaborazione con Enti di ricerca (Università, CNR, CREA, ecc.), indicando la provenienza del finanziamento (Unione Europea, Ministero, Regione o altro).
caratterizzazione in termini quantitativi della produzione di postime forestale (escludendo quindi le specie ornamentali, frutticole e le piante tartufigene) relativamente a: (i) produzione complessiva di piantine di specie forestali allevate nei vivai pubblici gestiti dall’Ente interpellato (numero totale di piante pronte per essere commercializzate); (ii) semenzali effettivamente distribuiti/venduti e a quali Enti pubblici viene effettuata la cessione, al fine di effettuare una speditiva valutazione delle eccedenze - il quesito prevedeva anche un’indagine sulla distribuzione a privati, ma lo scarso numero di risposte non ci ha permesso di elaborare il dato; (iii) tipo di intervento a cui le piantine cedute sono state destinate, individuando i seguenti casi: (a) messa a dimora su superficie libera; (b) rinnovazione artificiale dopo taglio di utilizzazione; (c) messa a dimora su area boschiva dopo evento catastrofico; (d) selvicoltura urbana; (e) piantagione per arboricoltura da legno di qualità; (f) piantagione per produzione di biomasse; (g) costituzione di filari e siepi; (h) altri scopi previsti dalla normativa.
Il secondo livello di approfondimento ha inquadrato con maggiore dettaglio la produzione di piantine forestali nei vivai pubblici nazionali. In questo caso il periodo di indagine è stato esteso anche all’anno 2020, al fine di evidenziare, nelle PA interessate, eventuali variazioni dovute principalmente a interventi di mitigazione dei disastri provocati dalla tempesta Vaia. Si è ritenuto fondamentale riferirsi anche a tale situazione non solo e non tanto per l’ondata emotiva provocata sull’opinione pubblica, quanto per i successivi esiti catastrofici nel settore della produzione di piante richieste per le azioni di ripristino e recupero.
Sono stati richiesti i dati relativi a:
numero di piantine prodotte per anno e per specie più rappresentate: 10 specie arboree e 5 specie arbustive e erbacee (se prodotte e, nel caso, per il solo 2019);
tipologia di allevamento, se a radice nuda o in contenitore;
distribuzione/vendita per ogni specie con distinzione tra Enti pubblici e privati.
Non sempre tutti i dati sono stati forniti dalla stessa figura professionale. Così, dopo che per ogni PA è stato contattato l’ufficio indicato per la gestione della vivaistica pubblica, in alcuni casi, per ottenere i dati più specificatamente riferiti agli aspetti produttivi, si è reso necessario interpellare i gestori dei singoli vivai.
L’aggregazione di tutti i dati ricevuti ha fornito il quadro regionale o provinciale completo.
Il tempo a disposizione per la compilazione dei questionari da parte degli Enti è stato fissato in 3 mesi, dopodiché sono state analizzate le risposte ricevute. L’indagine non ha preso in considerazione il materiale vivaistico destinato alla pioppicoltura.
Le Regioni o PA che hanno a disposizione un database organizzato e in grado di fornire agilmente dati aggregati sono solo 5; generalmente i dati sono stati forniti in maniera frammentaria o non elaborati. Nella maggior parte dei casi sono state create pagine web dedicate all’argomento e rivolte a possibili utenti privati; più complessa si è rivelata la ricerca di informazioni di carattere generale utili a inquadrare le politiche di settore (come, a esempio, le leggi regionali di riferimento o il nome degli uffici e del personale dedicato). Il dettaglio sulle informazioni e la tipologia di dati resi fruibili online per ogni PA sono riportati in
Il D.Lgs. 386/2003 è stato recepito da tutti gli Enti, a esclusione di 2 Regioni (
Per quanto riguarda invece la gestione delle Risorse Genetiche Forestali (RGF), questa avviene sulla base del D. Lgs. 386/2003, e successive integrazioni, applicando la definizione dei criteri relativi alla certificazione dei materiali forestali di moltiplicazione. Il quadro del materiale oggi disponibile è stato ricomposto grazie al D.M. n. 9403879 del 30/12/2020 con il quale si istituisce il Registro Nazionale dei Materiali di Base (RNMB), e nel quale confluiscono i registri regionali di tutte le PA per le specie presenti nell’allegato I del D. Lgs. 386/2003. In alcuni casi la lista delle specie è stata allargata alle specie arbustive, ma i popolamenti individuati restano registrati a livello regionale. In Italia, attualmente, risultano 2.230 materiali di base, di cui la maggior parte (2.130) rientrano nelle categorie di boschi da seme (soprassuoli o fonti di seme) identificati alla fonte (IDF) e selezionati (SEL), 88% e 7% sul totale, rispettivamente (
Il materiale di base IDF e SEL, sul quale è prevedibile che venga impostata la produzione vivaistica in risposta alla forte domanda di postime ipotizzabile per i prossimi anni, è distribuito in maniera estremamente eterogenea lungo il territorio nazionale (
L’ 86.5% dei boschi da seme o popolamenti certificati sono di latifoglie, il restante 13.5% sono di conifere. Di questi ultimi, è interessate notare la prevalenza nella categoria SEL (
Recentemente, sono state identificate 7 macroregioni ecologiche, a loro volta suddivise in 19 Regioni di Provenienza per i materiali di base ammessi in Italia (D.M. N. 269708 del 11/06/2021 -
I dati sono poi stati aggregati per specie (o, in alcuni casi, generi) e Regione, secondo le diverse categorie commerciali (
Dai dati in nostro possesso (19 PA) è emerso che i vivai attivi che afferiscono più o meno direttamente agli uffici regionali o provinciali sono 71, di cui 31 dedicati esclusivamente alla produzione per usi forestali (
Il comparto vivaistico pubblico, a livello di singola PA, occupa nella maggioranza dei casi un numero di lavoratori a tempo indeterminato <10, i quali vengono coadiuvati da lavoratori stagionali in numero variabile da 10 a 30 (
Circa la metà degli Enti segnala un coinvolgimento attivo - ovvero con produzioni dedicate - dei vivai pubblici in progetti di ricerca finanziati da Unione Europea, Ministero, Regione o Enti privati. Tra gli obiettivi di tali progetti figurano principalmente la conservazione della biodiversità, la protezione di particolari habitat, la rinaturalizzazione e controllo di specie invasive alloctone, il ripristino di aree degradate e lo studio di patologie fungine.
Dal punto di vista produttivo, aggregando i dati per le 3 macroaree del Paese emerge che, nel 2019, il Nord ha prodotto poco più di 1.834.000 piantine, il Centro poco meno di 196.000 e il Sud e le Isole hanno registrato una produzione di circa 2.100.000 unità. Quest’ultimo dato è influenzato dalla quota della Sardegna, che è la PA con il più alto quantitativo di piantine prodotte nel 2019 (1.500.000 -
Comparando i numeri relativi alla produzione e alla distribuzione delle piantine, si osserva che le due Province Autonome, le Marche e il Molise distribuiscono la totalità o quasi del materiale prodotto, seguono il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Sardegna con oltre il 50% di piantine assegnate o vendute (
Non è stato possibile stimare, sul totale della produzione, la percentuale di piantine distribuite a privati o cedute gratuitamente a Enti pubblici, ma è emerso che tra questi ultimi i maggiori fruitori del comparto vivaistico sono gli Enti locali, ovvero Comuni, Province e Regioni, seguiti da Parchi e altri Enti tra cui quelli afferenti ai Beni Culturali (analisi su 12 risposte ricevute -
I dati di dettaglio che vedono la ripartizione della produzione per specie e per tipo di postime si riferiscono alle annate 2019 e 2020 e sono stati forniti da 15 PA. Si tratta di Abruzzo, PA Bolzano, Campania (solo 2020), Emilia-Romagna, Friuli, Lazio, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trento, Valle d’Aosta e Veneto. Complessivamente, sono state elencate 51 specie arboree, 30 specie arbustive e 13 specie erbacee.
Tra le specie maggiormente prodotte e più frequentemente presenti negli elenchi relativi al 2019 (
La produzione di PA censite del Nord Italia, nel biennio di riferimento, è dedicata per il 50-60% alle tre conifere più importanti già citate nel quadro complessivo assieme ad abete bianco e pino mugo (
Per il Centro Italia sono disponibili i dati di Toscana e Lazio. Nel 2019 (
Nel 2019 (
Relativamente ai due Centri Nazionali gestiti dai Carabinieri Forestali, nel 2019 nel C.N.C.B. toscano sono state allevate circa 1.600 piantine relative a tre specie di querce (farnia, cerro e leccio); nel 2020 la produzione risulta incrementata a 28.000 unità per 19 specie arboree, soprattutto pini e querce mediterranee. Il C.N.C.B. di Peri risulta avere un andamento produttivo più costante: nel 2019 si registravano circa 5.000 piantine per 13 specie in allevamento con maggiore abbondanza di carpino bianco e farnia, e un quadro simile è riscontrabile anche per l’anno successivo con un leggero decremento complessivo.
Per quanto riguarda la modalità di produzione del postime di vivaio, questa avviene sia in contenitore che a radice nuda (in pieno campo) e, sebbene l’allevamento in contenitore sia generalmente più utilizzato, non è emersa una decisa prevalenza di un metodo rispetto all’altro nei due anni censiti (61%
Come già accennato precedentemente, non si dispone di sufficienti dati per definire un quadro esaustivo sui quantitativi relativi alla distribuzione del materiale prodotto dai vivai pubblici, né a livello generale né per specie. Dalle informazioni disponibili (Emilia-Romagna, Friuli, Lombardia, Piemonte, Bolzano, Sardegna) emerge che i vivai pubblici dell’Emilia-Romagna cedono la totalità della produzione a Enti pubblici. La Provincia di Bolzano segue con una media di cessione gratuita pari al 50%, con massimi per abete bianco, ontano verde (
La produzione 2019 di specie arbustive nelle 14 PA per cui sono disponibili i dati risulta piuttosto cospicua, circa un terzo rispetto alle specie arboree per lo stesso anno (470.000) e la produzione è effettuata nella grande maggioranza dei casi in contenitore (88%). Ricordando che la nostra indagine ha considerato le prime 5 specie arbustive prodotte, la Regione che si distingue per il più alto quantitativo è la Sardegna (circa 160.000 piantine), seguono la Lombardia (50.000) e la Campania (49.000). Il ligustro (
Nella Provincia di Bolzano, in Sardegna e in Sicilia si registrano le percentuali di distribuzione di arbusti più alte (rispettivamente 100%, 93% e 74%, per le specie considerate). Le quote destinate a Enti pubblici sono note per 6 PA, e in due casi (Sardegna e Piemonte) superano il 50% dei semenzali distribuiti. Considerando i dati relativi alla cessione delle piantine per specie, i dati sono tendenzialmente alti e variano dal 55% per mirto e biancospino fino al 99% per la fillirea (
L’allevamento di specie erbacee nei vivai pubblici è stata riportata per i vivai di Abruzzo, Piemonte, Sardegna e Valle d’Aosta, ma segnaliamo che è attuata anche in altre regioni (ad es., in Veneto); in tutti i casi riguarda quasi esclusivamente la produzione in contenitore su piccola scala di specie di importanza locale (
Una delle evidenze messe in luce da questa indagine riguarda le difficoltà che, in molti casi, un privato o un Ente pubblico diverso da quello gestore può incontrare nella ricerca di dati e informazioni riguardanti la vivaistica pubblica e la vendita/cessione di piantine. Sebbene la maggior parte dei siti regionali e provinciali sia provvisto di indicazioni sul comparto, in alcuni casi la fruibilità delle informazioni non è immediata: possono venire a mancare informazioni sulla modulistica e le modalità di presentazione delle domande di concessione, le specie prodotte e disponibili, nonché l’ammontare della produzione o i nominativi degli uffici e del personale preposto. Talvolta le PA non forniscono informazioni circa la produzione vivaistica sui loro siti, ma rendono disponibili online i moduli per la cessione del postime prodotto; in altri casi ancora, la totalità dell’informativa è reperibile solo sui siti degli Enti a cui è delegata la gestione.
Un altro punto di riflessione riguarda gli aspetti gestionali e amministrativi dei vivai e le differenze esistenti tra le varie Regioni e Province Autonome. Una gestione digitalizzata dei dati di produzione e di vendita dei singoli vivai permette una consultazione delle informazioni rapida e semplice, favorendo oltretutto un’organizzazione centralizzata da parte dell’Ente gestore che può rispondere in modo celere e preciso alle interrogazioni cui è sottoposto. Purtroppo ciò si riscontra in pochi casi, mentre esistono realtà in cui l’inventariazione è esclusivamente cartacea e non sempre completa di tutte le informazioni o, in altri casi, non è presente un sufficiente coordinamento centrale da parte dell’Ente gestore. Questo crea alcune inevitabili problematiche se si vuole risalire a dati storici o ai quantitativi di materiale detenuto e venduto. La situazione descritta può essere usata come spunto di riflessione riguardo la diversa attenzione che viene dedicata alla vivaistica pubblica dalle varie PA e, evidenziata anche dalla differente situazione legislativa a livello regionale.
La presenza di una quota consistente di postime allevato in pieno campo e distribuito a radice nuda evidenzia come vi siano ampi margini di miglioramento e razionalizzazione delle pratiche colturali.
È interessante notare come la presente indagine abbia rilevato che le conifere alpine siano a oggi le specie maggiormente allevate, conseguenza diretta delle ingenti produzioni vivaistiche delle Regioni e Province Autonome del nord Italia. Andrebbe verificato in che quote tale risultato sia attribuibile all’attenzione nelle aree alpine a piani di gestione forestali che prevedono l’utilizzo, esclusivo o integrativo, di rinnovazione artificiale posticipata dopo i tagli di utilizzazione e per i ripristini dopo i disturbi. Il confronto dei due anni di riferimento della presente indagine ha rilevato infatti un aumento delle quantità di postime prodotto dalle due Province Autonome a seguito della tempesta Vaia, che ha portato ad un aumento della domanda di piantine da dedicare ai rimboschimenti.
Sebbene quasi la metà della produzione nazionale sia da ricondurre alle conifere alpine, è doveroso soffermarsi a valutare l’interessante e notevole diversificazione produttiva riscontrata nei vivai censiti, che rispecchia la variabilità ecologica presente sul territorio nazionale.
Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia sono le Regioni dove è nota la produzione più o meno consistente di specie arboree autoctone e di importanza locale (pini e querce mediterranee). I vivai insulari vantano inoltre la produzione di numerose specie di arbusti, alcuni di essi di interesse prettamente locale, mentre esistono altre realtà regionali, a esempio in Valle d’Aosta, dove i vivai pubblici svolgono attualmente una primaria funzione conservativa. A completare il quadro funzionale della vivaistica pubblica si segnala che nei vivai forestali sono spesso presenti - anche se qui non considerate - produzioni di piante da frutto di varietà antiche, tartufigene oltre alle banche del germoplasma.
La necessità di una razionalizzazione del settore emerge da un lato dalle difficoltà a organizzare una programmazione su base nazionale per progetti di grande respiro, e dall’altro, dall’analisi della quota e destinazione del materiale che annualmente, pur essendo idoneo alla piantagione, rimane a invecchiare in vivaio con conseguente peggioramento della sua qualità. Per ovviare a questo inconveniente e per sfruttare al meglio la varietà dei materiali di base, in termini di regioni di provenienza e quindi di possibili capacità di adattamento, si prefigura come misura imprescindibile la realizzazione di una piattaforma a livello nazionale dove si possano incontrare e confrontare la disponibilità del materiale vivaistico forestale (caratterizzato per specie, tipo, età e provenienza) e la domanda prevista su un periodo di non meno di 5 anni come effetto sul territorio delle politiche forestali e ambientali.
Distribuzione dei Materiali di Base (MB) da seme registrati su RNMB suddiviso per categorie commerciali.
Materiali di base registrati sul RNMB, suddivisi in conifere e latifoglie per categorie commerciali espressa in percentuale. All’interno delle barre è riportato il numero dei materiali certificati.
Distribuzione dei boschi da seme registrati sul RNMB in relazione alle categorie di commercializzazione previste dal D.Lgs 386/2003. I numeri all’interno dei simboli rappresentano la somma dei boschi da seme nel raggio di 20 km. Il punto è messo nel centroide dell’area di raggio di 20 km.
(a) Tipologia di Enti pubblici che hanno richiesto piantine nel 2019 (dati riferiti a 12 PA); (b) destinazione d’uso delle piatine cedute a Enti pubblici (dati riferiti a 5 PA).
Rappresentazione grafica delle specie arboree maggiormente prodotte nel 2019 in termini di (a) frequenza di citazione negli elenchi forniti e (b) quantità annuali prodotte. La dimensione dei caratteri corrisponde al peso sul totale; analisi derivante da dati forniti da 14 tra Regioni e Province autonome.
Carta di sintesi nazionale dei quantitativi totali per Regione e Province Autonome di semenzali prodotti (in classi rappresentate con scala cromatica) ed elenco delle tre specie allevate in maggior quantità per singolo Ente. Anno di riferimento 2019; per le Regioni in grigio non si conosce la produzione totale.
Tipologia di postime prodotto, per raggruppamento di specie nei due anni censiti.
Alcuni esempi di iniziative promosse o sostenute dal Governo e dalle Regioni e Province Autonome che prevedono la piantagione di nuovi alberi.
Ente promotore | Iniziativa |
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Governo Italiano | Decreto Clima: 30 milioni di euro già finanziati per nuovi interventi di piantagione |
Governo Italiano | Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza - 330 milioni di euro; 6.6 milioni di nuovi alberi su una superficie di 6600 ettari |
Emilia Romagna | Radici per il futuro - 4.5 milioni di nuovi alberi |
Lombardia | Forestami - 3 milioni di nuovi alberi |
Veneto | Ridiamo il Sorriso alla Pianura Padana - Fornitura di giovani piante forestali (alberi e arbusti) di specie autoctone ai comuni del Veneto |
Veneto | Premio “Jean Giono - L’uomo che piantava gli alberi” - Ciascun premiato riceve 250 piante di alberi/arbusti prodotti da Veneto Agricoltura, per la realizzazione di un nuovo impianto o ad integrazione di impianto esistente |
Trento | “Riforestazione urbana - Alberi in città” - 1000 nuovi alberi |
Trento e Bolzano | TREE AGREEMENT (TN) e South Tyrol Plants (BZ) - raccolta di sostegno per il restauro forestale dopo VAIA |
Toscana | Bando regionale da 5 milioni di euro per piantare alberi in 63 Comuni |
Lazio | OSSIGENO - 12 milioni di euro in 3 anni per la piantagione di 6 milioni di alberi |
Campania | Un albero per ogni neonato e/o minore adottato |
Sardegna | 1 milione di nuovi alberi |
Fruibilità on line e aggiornamento delle informazioni relative al comparto vivaistico pubblico; informazioni su aspetti legislativi, gestionali e produttivi/distributivi reperiti per la presente indagine. (D): dati disponibili; (G): dati grezzi da elaborare; (P): dati parziali; (ND): dati non disponibili (pagine consultate nel corso dell’estate 2021); (*): solo pagina per scaricare la modulistica; (**): informazioni parziali su modalità di cessione sui siti degli Enti delegati alla gestione (Unione dei Comuni); (***): sito dell’azienda Umbraflor che contiene riferimenti generali.
Regione o Provincia Autonoma | Fruibilità delle informazioni per un privato | Ricerca dei dati ai fini dell’indagine | ||||
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Pagina web dedicata | Ultimo aggiornamento | Informazioni sullemodalità di concessionedelle piantine | Nominativi istituzionalidi riferimentoreperiti online | Dati su legislazionee gestione comparto | Dati suaspetti produttivie distributivi | |
Abruzzo | + | 2020 | + | - | ND | G-P |
Basilicata | + | 2005 | - | - | P | ND |
Bolzano | + | 2021 | + | + | D | D |
Calabria | - | - | - | - | D | ND |
Campania | + | 2020 | + | + | ND | G-P |
Emilia-Romagna | + | 2021 | + | + | D | D |
Friuli V.G. | + | 2021 | + | - | ND | G |
Lazio | - | - | - | - | ND | G-P |
Liguria | - | - | - | - | ND | ND |
Lombardia | + | 2021 | + | + | D | D |
Marche | + | 2019 | + | + | ND | G-P |
Molise | + | 2019 | + | + | D | G-P |
Piemonte | + | 2021 | + | + | D | D |
Puglia | +* | 2021 | - | - | D | G-P |
Sardegna | + | 2021 | + | + | D | D |
Sicilia | +* | 2016 | + | - | ND | G-P |
Toscana | ** | - | - | - | D | G-P |
Trento | + | 2020 | + | + | D | G-P |
Umbria | *** | 2021 | - | - | ND | ND |
Valle d’Aosta | +* | 2021 | + | + | D | D-P |
Veneto | + | 2021 | + | - | D | G-P |
Riferimenti normativi locali di recepimento del D.Lgs. 386/2003, autorità individuata per la gestione dei vivai pubblici e uffici di rifermento interpellati per la compilazione dei dati. I testi di legge citati si intendono comprensivi di successive modifiche. (*): non aggiornato con D.Lgs. 386/2003.
Regione o Provincia Autonoma | Normativa regionale | Autorità individuata per la gestione dei vivai |
---|---|---|
Abruzzo | L.R. 4/2014 | Servizio Foreste e Parchi - U. Investimenti Forestazione e Attività Vivaistica |
Basilicata | D.G.R. 247/2008 | Dipartimento Politiche Agricole e Forestali - U. Foreste e Tutela del Territorio |
Bolzano | L.P. 21/1996 | Ripartizione Provinciale Foreste |
Calabria | L.R. 45/2012 | U.O.A. Politiche Della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo |
Campania | D.P.G.R. 36/2010 | Direzione Generale per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali - Servizio Territoriale |
Emilia-Romagna | L.R. 10/2007 | Servizio Aree Protette, Foreste e Sviluppo Della Montagna |
Friuli V.G. | L.R. 9/2007 | Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche - Servizio Foreste e Corpo Forestale |
Lazio | L.R. 39/2002* | Dato non individuato |
Liguria | L.R. 4/1999* | Settore politiche della natura e delle aree interne, protette e marine, parchi e biodiversità |
Lombardia | L.R. 31/2008 | Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF) |
Marche | L.R. 6/2005 | Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche (ASSAM) |
Molise | D.G.R. 340/2015 e 362/2016 | Tutela e Valorizzazione Della Montagna e Delle Foreste, Biodiversità e Sviluppo Sostenibile; Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca (ARSARP) |
Piemonte | L.R. 4/2009 | Direzione Ambiente, Energia e Territorio - Settore Foreste |
Puglia | D.D.S. 150/2019 | Servizio Risorse Forestali - Sezione Gestione Sostenibile e Tutela delle Risorse Forestali e Naturali |
Sardegna | L.R. 8/2016 | Direzione Generale Ambiente - Assessorato Agricoltura; Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell’Ambiente della Sardegna (FoReSTAS) |
Sicilia | D.D.G. 711/2011 | Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale |
Toscana | L.R. 39/2000 | Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale - Settore Forestazione |
Trento | L.P. 11/2007 | Agenzia Provinciale Foreste Demaniali |
Umbria | L.R. 28/2001 | UmbraFlor Azienda Vivaistica Regionale |
Valle d’Aosta | - | Dipartimento risorse naturali e Corpo forestale - S.O. Flora e fauna |
Veneto | D.G.R. 3263/2004 | Direzione Enti Locali e Servizi Elettorali - U.O. Politiche per lo sviluppo turistico della montagna; Veneto Agricoltura |
Categorie di Materiali di Base registrati per singola Amministrazione.
Regione o Provincia Autonoma | N. Identificatialla fonte(IDF) | N. Selezionati(SEL) | N. Qualificati(QLF) | N. Controllati(CON) | Totale materialidi base |
---|---|---|---|---|---|
Abruzzo | - | 4 | - | - | 4 |
Basilicata | 21 | 1 | - | - | 22 |
Bolzano | 80 | - | - | - | 80 |
Calabria | - | 23 | - | - | 23 |
Campania | 16 | 11 | - | 1 | 27 |
Emilia-Romagna | 582 | 3 | - | 2 | 587 |
Friuli-Venezia Giulia | 136 | - | - | - | 136 |
Lazio | - | 1 | - | 3 | 4 |
Liguria | 10 | 3 | - | - | 13 |
Lombardia | 293 | 6 | - | 7 | 306 |
Marche | 3 | - | 4 | - | 7 |
Molise | - | 3 | - | - | 3 |
Piemonte | 189 | 41 | 3 | 72 | 305 |
Puglia | 138 | 7 | - | - | 145 |
Sardegna | 44 | - | - | - | 44 |
Sicilia | 261 | - | - | - | 261 |
Toscana | - | 42 | 7 | - | 49 |
Trento | - | 18 | - | - | 18 |
Umbria | 45 | 5 | - | - | 50 |
Valle d’Aosta | - | 2 | - | - | 2 |
Veneto | 142 | - | - | 1 | 143 |
Conifere: numero e categoria di MB registrati per singola specie e Amministrazione. (‡): IDF; (†): SEL; (§): QLF; (*): CON.
Regione o Provincia Autonoma | Pinimediterranei | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Abruzzo | 1† | - | - | - | 2‡ | - | - | - |
Basilicata | 3‡ | - | - | - | 2‡; 1§ | - | - | 1‡ |
Bolzano | 6‡ | - | 8‡ | 18‡ | 1‡ | 15‡ | 3‡ | - |
Calabria | 6† | - | - | - | 15† | - | - | - |
Campania | - | 1†; 1* | - | - | 2 | - | - | - |
Emilia-Romagna | 2‡; 2* | 9‡ | - | 2‡ | 8‡ | - | 4‡; 1§ | 5‡ |
Friuli Venezia Giulia | 4‡ | 3‡ | 2‡ | 2‡ | 1‡ | - | 1‡ | - |
Lazio | - | - | - | - | - | - | - | - |
Liguria | - | - | - | - | 1‡ | - | - | - |
Lombardia | 1‡; 1† | - | 1‡; 1† | 2† | - | - | 3‡; 1† | - |
Marche | 1‡ | - | - | - | - | - | - | - |
Molise | 2‡ | - | - | - | - | - | - | - |
Piemonte | 3‡ | - | 3‡; 2† | 3‡; 1† | 1‡ | 3‡; 2† | 1‡; 3† | 2‡ |
Puglia | - | - | - | - | 1‡; 5† | - | - | - |
Sardegna | - | - | - | - | - | - | - | - |
Sicilia | - | 11‡ | - | - | 31‡ | - | - | - |
Toscana | 4† | 2† | - | - | 7†; 1§ | - | - | 2† |
Trento | 1† | - | 7† | 6† | 1† | 2† | 1‡ | - |
Umbria | - | - | - | - | 3† | - | - | - |
Valle d’Aosta | - | - | 1‡ | - | - | - | - | - |
Veneto | 9‡ | - | 3‡ | - | 2‡ | 1‡ | 3‡ | - |
Latifoglie: numero e categoria di Materiali di Base registrati per singola specie e Amministrazione. (‡): IDF; (†): SEL; (§): QLF; (*): CON.
Specie | Abruzzo | Basilicata | Bolzano | Calabria | Campania | Emilia-Romagna | Friuli VeneziaGiulia | Lazio | Liguria | Lombardia | Marche | Molise | Piemonte | Puglia | Sardegna | Sicilia | Toscana | Trento | Umbria | Valle d’Aosta | Veneto |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
- | - | 4‡ | - | 1‡ | 77‡ | 11‡ | - | - | 20‡ | - | - | 15‡; 3† | 18‡ | - | 25‡ | 3† | - | 4‡ | - | 9‡ | |
- | - | 1‡ | 1† | 3‡ | 21‡ | 5‡ | - | 1‡ | 14‡ | - | - | 11‡ | - | - | 1‡ | - | - | - | - | 14‡ | |
- | 3‡ | 2‡ | - | 1‡ | 19‡ | 3‡ | - | - | 17‡ | - | - | 8‡; 1† | - | - | 14‡ | 1†; 2§ | - | - | - | - | |
- | - | - | - | - | 18‡ | 9‡ | - | 1‡ | 16‡ | - | - | 6‡; 2† | 11‡ | - | - | - | - | 1‡ | - | 9‡ | |
1† | 4‡ | 2‡ | 1† | 1‡ | 19‡ | 9‡ | - | 1† | 19‡ | - | - | 6‡; 2† | 5‡ | - | 13‡ | 6† | - | 9‡ | - | 10‡ | |
- | - | - | - | - | 9‡ | 4‡ | - | - | 3‡ | - | - | - | 4‡ | 1‡ | 3‡ | 1† | - | - | - | 8‡ | |
- | - | 1‡ | - | - | 15‡ | 7‡ | - | - | 18‡ | - | - | 8‡; 3†; 1§ | 1‡ | - | 1‡ | 1† | - | - | - | 13‡ | |
- | - | 1‡ | - | 1‡ | 16‡ | 4‡ | - | 1‡ | 7‡ | - | - | 5‡ | 4‡ | 1‡ | 17‡ | - | - | 3‡ | - | - | |
- | - | - | - | - | 7‡ | 3‡ | - | - | 5‡ | 2§ | - | 5‡ | - | - | - | 3§ | - | - | - | - | |
- | - | 2‡ | - | 1‡ | 35‡ | 6‡ | - | 1‡ | 8‡ | - | - | 2‡ | 7‡ | - | 2‡ | - | - | 6‡ | - | - | |
- | - | - | - | - | 11‡ | - | - | - | 2‡ | - | - | 5‡; 1§; 3* | 4‡ | - | 2‡ | - | - | - | - | 7‡ | |
- | - | - | - | - | 13‡ | - | - | - | 2‡ | - | - | 2‡; 1§; 1* | - | - | 14‡ | - | - | - | - | 3‡ | |
- | - | - | - | - | 7‡ | 4‡ | - | - | 11‡ | - | - | 1‡; 6* | 1‡ | - | - | - | - | - | - | 1‡ | |
|
- | 1‡ | - | - | 1‡ | 29‡ | 1‡ | - | - | 26‡ | 2§ | - | 8‡; 3† | - | - | - | 1§ | - | - | - | 2‡ |
- | 5‡ | - | - | 1‡; 7† | 33‡ | 1‡ | 1† | - | 11‡ | 1‡ | 1† | 8‡ | 17‡ | - | 8‡ | 7† | - | 9‡ | - | 4‡ | |
- | 1‡ | - | - | 4‡ | 5‡ | 2‡ | - | 3‡ | 1‡ | - | - | - | 14‡; 2† | 22‡ | 43‡ | 2† | - | 8‡; 2† | - | 4‡ | |
- | - | 2‡ | - | 1‡ | 34‡ | 4‡ | - | 1‡; 1† | 9‡ | - | - | 2‡ | 21‡ | 5‡ | - | 1† | - | 3‡ | - | 6‡ | |
- | - | 1‡ | - | - | 10‡ | 5‡ | - | - | 10‡ | - | - | 5‡; 4† | - | - | 2‡ | 1† | - | 1‡ | - | 4‡ | |
- | - | - | - | - | 29‡ | 7‡ | - | - | 21‡; 1† | 1‡ | - | 9‡; 4† | - | - | - | 1† | - | - | - | 23‡ | |
- | - | - | - | - | - | - | - | 1‡; 1† | - | - | - | - | 2‡ | 15‡ | 19‡ | 1† | - | - | - | - | |
- | - | - | - | - | 11‡ | 1‡ | - | - | 5‡ | - | - | 5‡ | 1‡ | - | 5‡ | - | - | - | - | - | |
- | - | 4‡ | - | - | 51‡ | 17‡ | - | - | 24‡ | - | - | 18‡; 2† | 5‡ | - | 6‡ | - | - | - | - | - | |
- | - | 1‡ | - | 1‡ | 4‡ | 3‡ | - | - | 11‡ | - | - | 5‡; 2† | 1‡ | - | - | 1† | - | - | - | 1‡ | |
- | - | 1‡ | - | - | 4‡ | 2‡ | - | - | 1‡ | - | - | 2‡; 1† | 2‡ | - | - | - | - | - | - | 4‡ | |
- | - | 2‡ | - | - | 39‡ | 4‡ | - | - | 9‡ | - | - | 10‡; 1† | 2‡ | - | 14‡ | 1† | - | - | - | - |
Numero di vivai pubblici attivi per PA, personale impiegato e numero totale di piantine prodotte (arboree, arbustive e erbacee) e distribuite nel 2019. (*): dato sottostimato per mancanza di informazioni complete; (**): dato estratto dal Rapporto annuale di
Regione o Provincia Autonoma | Vivai pubblici attivi | Di cui esclusivamente forestali | Personale a tempo determinato | Personale a tempo indeterminato | Piante prodotte nel 2019 | Piante distribuite nel 2019 | Piantine/Superficie forestale |
---|---|---|---|---|---|---|---|
Abruzzo | 3 | 3 | - | fino a 10 | 25.820 | - | 0.05 |
Basilicata | - | - | - | - | - | - | - |
Bolzano | 5 | 5 | da 21 a 30 | fino a 10 | 609.400 | 609.263 | 1.61 |
Calabria | 4 | 4 | più di 30 | da 31 a 50 | - | - | - |
Campania | 11 | 0 | - | - | 386.261 | 75.015 | 0.46 |
Emilia-Romagna | 2 | 2 | fino a 10 | fino a 10 | 100.000 | 55.000 | 0.16 |
Friuli V.G. | 2 | 2 | - | - | 98.870 | 26.910* | 0.27 |
Lazio | 1 | 0 | - | - | 44.894 | - | 0.07 |
Liguria | - | - | - | - | - | - | - |
Lombardia | 1 | 1 | da 11 a 20 | fino a 10 | 450.000 | 118.000 | 0.68 |
Marche | 4 | 0 | - | - | 55.086* | 55.086 | 0.18 |
Molise | 4 | 3 | da 21 a 30 | fino a 10 | 100.000 | 80.000 | 0.58 |
Piemonte | 3 | 0 | da 11 a 20 | da 11 a 30 | 280.000 | 80.000 | 0.29 |
Puglia | 4 | 4 | più di 30 | da 11 a 30 | - | - | - |
Sardegna | 11 | 0 | da 21 a 30 | più di 100 | 1.500.000 | 800.000* | 1.21 |
Sicilia | 3 | 3 | - | - | 96.700 | - | 0.25 |
Toscana | 4 | 1 | fino a 10 | fino a 10 | 95.890 | 32.026* | 0.08 |
Trento | 2 | 0 | da 11 a 20 | da 11 a 30 | 100.000 | 100.000 | 0.24 |
Umbria | 3 | 0 | - | - | - | - | - |
Valle d’Aosta | 2 | 1 | da 11 a 20 | fino a 10 | 15.000 | 1.000 | 0.13 |
Veneto | 2 | 2 | - | - | 181.166 | 100.000** | 0.39 |
Specie arboree maggiormente prodotte nel biennio di riferimento, tipologia di allevamento (%) e percentuali di produzione sul totale.
Anno 2019 | Anno 2020 | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Specie | Totale | Radicenuda (%) | Contenitore(%) | % sutot. | Specie | Totale | Radicenuda (%) | Contenitore(%) | % sutot. |
|
205.920 | 73 | 27 | 13.9 |
|
377.362 | 90 | 10 | 22.9 |
|
137.780 | 68 | 32 | 9.3 |
|
276.752 | 69 | 31 | 16.8 |
|
105.402 | 76 | 24 | 7.1 |
|
128.043 | 73 | 27 | 7.8 |
|
105.031 | 13 | 87 | 7.1 |
|
88.988 | 9 | 91 | 5.4 |
|
95.222 | 0 | 100 | 6.4 |
|
84.655 | 1 | 99 | 5.1 |
|
84.557 | 1 | 99 | 5.7 |
|
60.335 | 91 | 9 | 3.7 |
|
71.376 | 72 | 28 | 4.8 |
|
59.382 | 0 | 100 | 3.6 |
|
53.928 | 70 | 30 | 3.6 |
|
49.600 | 7 | 93 | 3.0 |
|
47.542 | 24 | 76 | 3.2 |
|
42.425 | 27 | 73 | 2.6 |
|
43.427 | 67 | 33 | 2.9 |
|
39.282 | 15 | 85 | 2.4 |
|
37.434 | 64 | 36 | 2.5 |
|
28.743 | 15 | 85 | 1.7 |
|
32.880 | 0 | 100 | 2.2 |
|
26.836 | 0 | 100 | 1.6 |
|
32.457 | 72 | 28 | 2.2 |
|
25.319 | 12 | 88 | 1.5 |
|
31.014 | 16 | 84 | 2.1 |
|
25.195 | 61 | 39 | 1.5 |
|
28.243 | 11 | 89 | 1.9 |
|
21.987 | 2 | 98 | 1.3 |
|
26.250 | 0 | 100 | 1.8 |
|
20.145 | 0 | 100 | 1.2 |
|
25.666 | 14 | 86 | 1.7 |
|
20.000 | 0 | 100 | 1.2 |
|
24.468 | 3 | 97 | 1.7 |
|
18.498 | 29 | 71 | 1.1 |
|
23.913 | 63 | 37 | 1.6 |
|
16.940 | 0 | 100 | 1.0 |
|
23.474 | 0 | 100 | 1.6 |
|
16.850 | 72 | 28 | 1.0 |
|
20.552 | 42 | 58 | 1.4 |
|
16.511 | 4 | 96 | 1.0 |
|
20.144 | 0 | 100 | 1.4 |
|
16.046 | 0 | 100 | 1.0 |
|
20.000 | 0 | 100 | 1.4 | - | - | - | - | - |
|
18.098 | 0 | 100 | 1.2 | - | - | - | - | - |
|
15.883 | 14 | 86 | 1.1 | - | - | - | - | - |
15.264 | 0 | 100 | 1.0 | - | - | - | - | - | |
|
14.796 | 2 | 98 | 1.0 | - | - | - | - | - |
Altre specie prodotte (<1% sulla produzione totale).
Anno 2019 | Anno 2020 | |
---|---|---|
|
|
|
|
|
|
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|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
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|
|
|
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|
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|
Specie arbustive ed erbacee maggiormente prodotte nel 2019 nelle PA censite.
Tipo | Specie | Totale |
---|---|---|
Arbustive |
|
80.686 |
|
47.290 | |
|
46.925 | |
|
37.919 | |
|
36.785 | |
|
30.546 | |
|
30.052 | |
|
28.127 | |
|
20.417 | |
|
17.474 | |
|
14.259 | |
|
13.643 | |
|
11.290 | |
|
10.561 | |
|
7.600 | |
|
6.830 | |
|
5.976 | |
5.780 | ||
|
5.000 | |
|
5.000 | |
|
4.650 | |
|
4.365 | |
|
4.000 | |
|
3.830 | |
3.700 | ||
|
3.392 | |
|
2.660 | |
|
2.300 | |
|
2.187 | |
2.485 | ||
|
980 | |
|
700 | |
|
600 | |
|
400 | |
|
400 | |
|
180 | |
Erbacee |
|
2.700 |
|
1.000 | |
|
390 | |
150 | ||
|
57 |