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In Italia si va contro la crescita verde? Tutto il contrario!

Forest@ - Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale, Volume 18, Pagine 58-59 (2021)
doi: https://doi.org/10.3832/efor0053-018
Pubblicato: Lug 17, 2021 - Copyright © 2021 SISEF

Editoriali

Abstract

A letter published in Nature presents in a misleading way the content of the IV Report on the State of Natural Capital in Italy and makes groundless criticism on the national forest strategy. We would like to refute these assertions here, bringing back to reality the contents of the Report, which goes, on the opposite, in the direction of green growth, environmental protection and biodiversity conservation.

Keywords

National Forest Strategy, State of the Natural Capital, Green Growth, Environmental Protection, Biodiversity Conservation

 

È stata da poco pubblicata, nella sezione “corrispondenza” della rivista Nature, una lettera dal titolo “Italy: Forest harvesting is the opposite of green growth” ([1]) in cui si avanzano critiche infondate sul IV Rapporto sullo stato del Capitale naturale in Italia ([2]).

Alla stesura del IV Rapporto Nazionale ho direttamente contribuito insieme a diversi colleghi della Commissione appositamente costituita presso il Ministero della Transizione Ecologica ed è quindi con piena conoscenza dei fatti che posso manifestare la mia sorpresa, e anche un po’ il dispiacere, nello scoprire che esso viene presentato in modo non veritiero: addirittura come un piano per una nuova politica delle biomasse del Paese, in opposizione con la “crescita verde” e la Strategia della Biodiversità europea.

In effetti, se gli autori della lettera avessero presentato il Rapporto in modo aderente alla realtà, magari con un rimando al Policy Brief in inglese ([3]), forse per i lettori di Nature sarebbe stato più agevole apprendere che il Rapporto ha il compito di descrivere lo stato attuale e i recenti cambiamenti tendenziali delle diverse componenti (ad es., terrestre e agro-forestale, marina e di acqua dolce) del capitale naturale in Italia, e quindi anche delle foreste.

Così, sarebbe stato possibile mostrare, su una rivista importante come Nature, la crescita, anzi il raddoppio della superficie forestale italiana, che negli ultimi decenni ha raggiunto l’estensione di circa 12 milioni di ettari, pari quasi al 40% del territorio nazionale; con oltre il 35% delle foreste italiane che ricadono entro aree tutelate, e successioni secondarie che coprono 40.000 ettari in più ogni anno: nobile e fondamentale processo ecologico di rewilding che riguarda tante foreste considerate a “dinamica naturale”. Un altro dato altamente significativo è il forte aumento del ruolo di mitigazione degli ecosistemi forestali italiani che hanno accumulato circa 4.5 Gt (miliardi di tonnellate) di CO2 e assorbono annualmente il 12% di tutte le emissioni del nostro Paese.

Inoltre, le foreste italiane sono tra i boschi con più elevata biodiversità in Europa; la vera minaccia alla biodiversità del nostro Paese non è certo rappresentata dalla gestione forestale, quanto dalla scomparsa delle aree aperte e degli spazi rurali a causa del consumo di suolo e dell’espansione purtroppo incontrollata delle aree urbane e delle infrastrutture. Al contrario di quanto affermato nella lettera, nel Rapporto sul Capitale Naturale non viene indicato alcun piano per “step up the harvesting of forest biomass” mentre la “visione” contenuta nel Rapporto è quella di far sì che “la nostra deve essere la prima generazione capace di lasciare i sistemi naturali e la biodiversità dell’Italia in uno stato migliore di quello che abbiamo ereditato”.

È pur vero che in altre parti del Rapporto si fa riferimento ai servizi ecosistemici, tra cui quello di provisioning e quindi anche alle biomasse, agricole, acquatiche e forestali. Ma ciò è quanto la legge richiede al Comitato del Capitale Naturale, ovvero di valutare in termini biofisici ed economici lo stato degli ecosistemi e la loro capacità di offrire i diversi servizi ecosistemici, di regolazione, fornitura, supporto e culturali al nostro Paese; e questo è quanto è stato fatto dal Comitato, anche con il supporto di numerosi e validi economisti ambientali.

Va tuttavia ricordato, per evitare pericolosi allarmismi, che il prelievo di biomassa (stimato) dalle foreste italiane è comunque molto al di sotto della media dell’Unione Europea e molto inferiore alla crescita e alla produttività ecologica delle nostre foreste, e anche questo è un rilevante indicatore di sostenibilità. Peraltro, un uso più efficiente e “a cascata” delle biomasse forestali, come raccomandato nel Rapporto, potrebbe ridurre l’impatto negativo delle nostre importazioni di legname da ecosistemi forestali a rischio in diverse parti del mondo.

Il Rapporto sul Capitale naturale si conclude con una serie di raccomandazioni tra cui sicuramente molto significativa è quella che riguarda il potenziamento del sistema di monitoraggio e di inventariazione di tutte le varie componenti del Capitale naturale, e in particolare per gli ecosistemi forestali, per consentire una più efficiente pianificazione ecologica del nostro patrimonio naturale e una maggiore resilienza agli impatti climatici, purtroppo in via di accelerazione.

In conclusione, anche se la lettera è motivo di forte disappunto - sarebbe stato più semplice ed efficace, piuttosto che informare in modo inesatto i lettori di Nature, avere una discussione scientificamente approfondita in ambito accademico e di società scientifiche, per chiarire i vari contenuti del Rapporto molto articolato e aperto a competenze diversificate -, spero almeno che il dibattito generato possa essere utile affinché il tema del monitoraggio e delle osservazioni quantitative sulla natura sia assunto come tema prioritario in questa cruciale fase di transizione ecologica del nostro Paese.

Bibliografia Citata

(1)
Cazzolla Gatti R, Piovesan G, Chiarucci A (2021). Italy: Forest harvesting is the opposite of green growth. Nature.
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(2)
Comitato Capitale Naturale (2021). Quarto Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia. MiTE, Roma, pp. 318.
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(3)
Italian Natural Capital Committee (2021). Natural capital inheritance. Fourth Report on the State of Natural Capital in Italy. Policy brief. Italian Ministry of Ecological Transition - MITE, Roma, pp. 16.
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