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The ten-years anniversary of SISEF: its history and congresses

Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 2, Pages 311-312 (2005)
doi: https://doi.org/10.3832/efor0317-0002
Published: Dec 19, 2005 - Copyright © 2005 SISEF

Editorials

Abstract

The ten-years history of the Italian Society of Silviculture and Forest Ecology is briefly reconstructed with special reference to its plenary congresses.

 

Il quinto congresso della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia forestale (SISEF), che quest’anno si è tenuto presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Torino, a cura della sua scuola forestale, ha coinciso con la significativa ricorrenza del decennale della Società.

Fu infatti nel 1995 che, a Viterbo, i soci fondatori, sotto la presidenza pro-tempore del prof. Ervedo Giordano, si riunirono per dar vita a una società scientifica che fosse punto di riferimento "non elitario" per tutti coloro che svolgevano attività di ricerca nell’ambito della selvicoltura e dell’ecologia forestale. E fu sempre nel 1995, nel mese di luglio, che si tenne la prima riunione del consiglio direttivo, organizzata a Bologna dal compianto prof. Bagnaresi; a ricordo del quale, proprio in occasione del congresso di Torino, è stato istituito un premio da destinare stabilmente ai migliori poster presentati da ricercatori "non strutturati" in occasione degli appuntamenti congressuali.

Dieci anni di vita non sono tanti, soprattutto a confronto con le lunghe tradizioni di altre società scientifiche, ma si prestano comunque a una breve retrospettiva.

Guardandosi indietro sicuramente si riconoscono, come momenti qualificanti della nostra breve “storia”, gli incontri, i seminari, i corsi, organizzati plenariamente o dai vari gruppi di lavoro in cui la società ha voluto strutturarsi. Fra questi, particolare rilievo hanno assunto i congressi nazionali, che fin dall’inizio hanno rappresentato un “appello” di collaborazione e interazione che la SISEF ha rivolto a tutto il mondo della ricerca forestale italiana.

Ritornano quindi volentieri in mente i precedenti appuntamenti, che hanno rappresentato i principali momenti aggreganti e di crescita della Società. Dal primo di Padova, nel 1997, organizzato dalla scuola del prof. Viola, che ebbe l’onere della presidenza nei primi non facili anni dell’avvio e dei rapporti con le altre istituzioni del settore, a quello di Bologna, nel 1999, curato dalla scuola del Prof. Bagnaresi, a quello di Viterbo nel 2001, di cui si fece carico l’allora presidente, Prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza, fino a quello di Potenza, nell’ottobre del 2003, curato dallo scrivente e dai suoi collaboratori.

Un resoconto dettagliato delle “cifre” congressuali viene presentato in questo numero di Forest@ da Renzo Motta, che mette bene in evidenza i significativi progressi che si sono manifestati, soprattutto in termini di ricchezza e varietà della partecipazione. Ma al di là dei numeri, non può che far piacere constatare che tutte queste occasioni hanno rappresentato dei momenti di leale confronto della comunità scientifica e un’occasione importante, soprattutto per i ricercatori più giovani, di mostrare i risultati dei loro studi.

Aspetti questi di notevole importanza anche perché, negli anni in cui la SISEF si è sviluppata, le scienze forestali italiane hanno conosciuto una fase di notevole espansione sia quantitativa che qualitativa. In molti casi i ricercatori italiani si sono integrati con notevole efficacia nel sistema di ricerca europeo, talvolta anche con ruoli guida, e il livello della produzione scientifica si è certamente innalzato.

Sfida per il futuro, evocata dal titolo del V Congresso di Torino, sarà quella di comprendere come la gestione delle foreste possa tener conto dei bisogni di una società in rapida trasformazione e, in tal senso, di trasfondere i risultati della ricerca in proposte applicative convincenti e realistiche. Fa ben sperare, a questo riguardo, la serietà con cui la nostra comunità scientifica ha affrontato alcune delle questioni più calde sul tappeto. A iniziare da quella dei cambiamenti climatici e del ruolo dei sistemi forestali nella mitigazione dell’effetto serra (per intendersi protocollo di Kyoto, con annessi e connessi...). Con serietà dicevo, senza coltivare scenari illusori, ma mettendo ben in chiaro, a suon di risultati, ciò che si può ottenere dalle nostre foreste e dalle piantagioni da legno. Stimolante, a tal proposito, è stata la relazione tenuta durante il congresso di Torino da Giuseppe Scarascia, che ha efficacemente relazionato sulle prospettive e le possibilità di una società basata sulle biorisorse. Lo stesso vale per un’altra tematica importante, quella dei rapporti fra uso, gestione e conservazione del bosco. Anche in questo caso dalla nostra comunità scientifica stanno uscendo conoscenze di base e proposte improntate a scientificità, realismo e potenzialità applicative.

Una novità per finire. Le comunicazioni congressuali hanno regolarmente dato luogo alla pubblicazioni dei volumi degli Atti SISEF, che hanno ricevuto positiva accoglienza nell’ambito delle scienze forestali italiane e della sua letteratura, che spesso li ha visti citati. La tradizione certamente viene rinnovata ma la novità da quest’anno sarà il passaggio dalla pubblicazione cartacea a quella telematica, reso possibile dal “lancio” di Forest@.

A tutti, quindi, l’augurio di sottoporre a Forest@, per la pubblicazione nel volume degli Atti del V Congresso, lavori interessanti e rigorosi.

 
 
 

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