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Productivity of poplar and willow in short rotation plantations

Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 3, Pages 238-252 (2006)
doi: https://doi.org/10.3832/efor0374-0030238
Published: Jun 13, 2006 - Copyright © 2006 SISEF

Research Articles

Guest Editors: 5° SISEF Congress (Grugliasco, TO - 2005)
« Forests and Society - Changes, Conflicts, Sinergies »
Collection/Special Issue: E. Lingua, R. Marzano, G. Minotta, R. Motta, A. Nosenzo, G. Bovio

Abstract

In 2001 the Italian Ministry of Agricultural and Forest Politics financed a forest research project (Ri.Selv.Italia), which included a study for testing arboreous species and cultivars for the production of energy biomass and for industrial purposes, in different sites of the country. The first results, here reported, were obtained for the SRF plantations of poplar and willow planted out in the period of 2001-2002 in two different sites (Casale Monferrato AL, in Northern Italy and Bagni di Tivoli Rome, in Central Italy). In each trials the soil was ploughed and harrowed before planting. In early spring, poplar and willow 20 cm long rootless cuttings were planted in single or in twin rows with a planting density of 10000 trees ha-1. Regular cultural practices, chemical and mechanical weed control in particular, were carried out during the first year and after coppicing. Irrigation and parasites control were done only in Casale M.to where the soil is sandy. At the present stage, in the Central Italy site, poplar seems to be more productive than willow, as the willow clones are very sensitive to the summer drought. In Northern Italy the annual mean of yield achieved by the best willow clone, with irrigation, was above 19 oven dry tons (ODt) ha-1 year-1; and the yield of the best poplar clone was slightly below 17.5 ODt ha-1 year-1. The selection tests for both poplars and willows are pointing out a good potential for genetic improvement of the species grown in SRF, especially in order to increase the productivity. In the trial of Casale Monferrato, moderate but significant differences of yield have been observed between single and twin lines - with unchanged planting density, in favour of the first layout.

Keywords

Poplar, Willow, Plantations, Short Rotation Forestry, SRF, Production, Carbon, PO valley, Italy

Introduzione 

Nell’ultimo decennio sono venute alla ribalta le fonti energetiche rinnovabili per sostituire almeno in parte i combustibili fossili, in particolare il petrolio che oltre ad essere causa di effetto serra è in forte aumento di prezzo e calo di disponibilità. La ricerca oggi è impegnata su una vasta gamma di possibili fonti energetiche rinnovabili, dall’eolico al fotovoltaico all’idrico fino alle biomasse. Tra queste fonti, che potranno un giorno essere tutte ugualmente utilizzate in base alle necessità e alle disponibilità ambientali delle singole zone geografiche, le biomasse sono oggi quella più promettente, sia perché sono disponibili in una incredibile varietà di forme su quasi tutto il pianeta, sia perché possono essere utilizzate in molti modi per ottenere una vasta gamma di prodotti; inoltre le tecnologie per il trattamento e la trasformazione energetica sono già a buon punto. Molto resta da fare invece sui sistemi di produzione. Nell’ambito della ricerca forestale il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha finanziato nel 2001 un ampio progetto di ricerca denominato RI.SELV.ITALIA, cui partecipano molti Istituti pubblici e privati, che comprende anche studi sulle biomasse ad uso energetico ed industriale. Scopo di questi studi è quello di:

  • valutare la produttività di specie vegetali arboree a rapida crescita (e tra queste pioppo e salice) su una ampia gamma di ambienti pedoclimatici italiani, individuando per ognuna le varietà più produttive;
  • confrontare due sesti d’impianto: a fila singola e a file binate. Il primo ritenuto più adatto alla coltivazione, il secondo preferito perché facilita la raccolta meccanizzata;
  • mettere a punto un sistema di controllo delle infestanti più efficiente di quello finora utilizzato.

Nell’ambito del progetto sono state costituite nel periodo 2001-2005 una ventina di piantagioni in varie località italiane (Tab. 1) in collaborazione con privati ed enti pubblici. Nel presente lavoro si riportano i risultati degli impianti più vecchi di pioppo e salice messi a dimora presso le aziende sperimentali del CRA-ISP “Mezzi” a Casale Monferrato (AL) e “Cesurni” a Bagni di Tivoli nell’inverno 2001-2002.

Tab. 1 - Località, anno e soggetti collaboratori degli impianti costituiti nell’ambito del progetto Ri.Selv.Italia finanziato dal MiPAF.

Località Anno Collaborazione
Coltano (PI) 1994 Coop. Le Rene
Casale Monf.to (AL) 2002 CRA-ISP
Bagni di Tivoli (RM) 2002 CRA-ISP
Anzola Emilia (MO) 2003 CRA-ISCI
Osoppo (UD) 2003 Univ di UD, GruppoFantoni
Chivasso (TO) 2004 Az. Robasto
Casale Monf.to (AL) 2004 CRA-ISP
Bressana Bottarone (PV) 2004 Vivai. Alasia F.
Cura Carpignano (PV) 2004 Vivai Alasia F.
Isola S.Antonio (PV) 2004 IDSC
Bigarello (MN) 2004 ERSAF-Lombardia
Lombriasco (TO) 2004 Ist.Salesiano
Fiano (TO) 2005 IDSC
Brusnengo (BI) 2005 IDSC
S. Cristina (PV) 2005 ERSAF-Lombardia
Battipaglia (SA) 2005 CRAA

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Materiali e metodi 

Nei vari impianti sono stati confrontati il sesto d’impianto e i cloni di pioppo e di salice, quest’ultimi in appezzamenti contigui, utilizzando come disegno sperimentale lo Split-plot con 8 replicazioni a Casale e con 6 replicazioni a Bagni di Tivoli.

I due sesti d’impianto, confrontati con la stessa densità pari a circa 10.000 piante per ettaro, sono: (a) fila singola: 1.90cm x 0.52 cm; (b) file binate: 0.75cm x 0.75cm sulla bina e 1.90 cm tra le bine.

I cloni di pioppo e salice oggetto di studio sono di seguito elencati:

Pioppo:

  1. OglioP. deltoides Bartr
  2. 83.148.041P. × canadensis Mönch
  3. 83.148.020P. × canadensis Mönch
  4. 83.039.009P. × canadensis Mönch
  5. 80-020P. deltoides Bartz
  6. 84-078P. deltoides Bartz
  7. 85-037P. deltoides Bartz
  8. 85-036P. deltoides Bartz
  9. ITA-098P. × canadensis Mönch
  10. 83.039.018P. × canadensis Mönch
  11. I-214P. × canadensis Mönch
  12. DVINAP. deltoides Bartz
  13. LENAP. deltoides Bartz
  14. LAMBROP. × canadensis Mönch

Salice:

  1. S78-003S. matsudana Koidz x ?
  2. SI64-017S. alba L.
  3. SE65-066S. babylonica L. x s. alba L.
  4. S76-008S. matsudana Koidz x ?
  5. S76-005S. matsudana Koidz x ?
  6. S76-004S. matsudana Koidz x ?

A Casale sono stati testati tutti i cloni, a Bagni di Tivoli invece sono stati testati 9 cloni di pioppo (2, 4, 5, 6, 10, 11, 12, 13, 14) e 5 di salice (1, 3, 4, 5, 6). Il suolo a Casale M. è di tipo sabbioso, povero di sostanza organica e di azoto, mentre a Bagni di Tivoli è sabbioso-argilloso con discreta dotazione di elementi nutritivi.

Come materiale d’impianto sono state utilizzate talee di fusto lunghe mediamente 20 cm, con diametro compreso tra 15 e 23 mm; esse sono state tagliate con un’agevolatrice elettrica dalla parte mediano basale di astoni di un anno di età e poste ad idratare per due giorni prima dell’impianto. I campi sono stati preparati tramite aratura a 30 cm e raffinati con erpicature appena prima della messa a dimora; con le lavorazioni preparatorie a Casale è stato interrato il letame alla dose di 60 t per ettaro mentre a Bagni di Tivoli è stato interrato fosfato biammonico (18.46) alla dose di 200 kg per ettaro. Durante il primo anno è stato indispensabile il controllo delle infestanti tramite l’applicazione di un antigerminello (principi attivi: pendimethalin + linuron e metolachlor a Casale ed oxyfluorfen a Bagni di Tivoli) subito dopo l’impianto, e con erpicature meccaniche tra le file e zappature manuali sulle file nel corso della stagione vegetativa. Il controllo chimico e le lavorazioni meccaniche sono state ripetute dopo la ceduazione. La concimazione in copertura con azoto, è stata fatta al secondo anno dopo l’impianto solo a Casale con dose di 60 kg per ettaro. A Bagni di Tivoli non è stata effettuata nessuna irrigazione, mentre a Casale Monferrato per mettere i cloni nelle migliori condizioni è stato predisposto un impianto di irrigazione a goccia con tubi a perdere. Nel periodo estivo dei primi due anni l’acqua è stata distribuita tre volte la settimana con volumi proporzionali all’evaporato rilevato giornalmente con un evaporimetro classe A; dopo la ceduazione le irrigazioni, solo di soccorso, sono state effettuate con rotolone soprachioma. Sempre a Casale è stato necessario effettuare trattamenti insetticidi per controllare Crisomela populi e Cryptorhynchus lapathi.

Le operazioni di misura e raccolta dei dati, per mezzo dei quali si è potuto stimare la produzione di biomassa (S.S.), sono state effettuate al termine di ogni periodo vegetativo. Sono stati rilevati:

  • Attecchimento o sopravvivenza di tutte le piante/ceppaie
  • Diametro a 10 cm da terra (a campione)
  • Diametro a 1.30 m da terra di tutte le piante/polloni con altezza superiore a 150 cm
  • N° polloni per talea/ceppaia suddivisi in quattro categorie, (vivi e morti, maggiori o minori di 150 cm di altezza)
  • Altezza totale (a campione)
  • Peso fresco parte epigea (a campione)
  • Peso secco parte epigea (a campione)

I diametri sono stati misurati con un calibro digitale, le altezze sono state misurate con una canna metrica e il peso con una bilancia portatile. Il peso secco è stato ottenuto dopo essicazione in stufa a 105°C fino a raggiungimento del peso costante. A Bagni di Tivoli dato lo scarso sviluppo delle piante alla fine del primo anno sono state misurate le altezze di tutte le piante invece dei diametri.

Per stimare la biomassa di pioppo e salice, in ogni località e per ogni clone, sono state calcolate la curva ipsometrica e la relazione tra i pesi (fresco e secco) e diametro a 130 cm da terra utilizzando i dati ricavati da una trentina di piante scelte per le diverse classi diametriche. Ad ogni dato diametrico sono stati associati i valori di altezze e peso calcolati. Questi valori, riferiti solo alle piante e ai polloni vivi e maggiori di 150 cm di altezza, sono stati utilizzati per stimare la biomassa riferita ad ettaro. Tutti i dati sono stati sottoposti ad ANOVA; le differenze tra le medie delle produzioni dei cloni sono state ottenute con il test di Student-Neuman-Keul.

Risultati e discussione 

I risultati ottenuti sono riportati nelle tabelle dalla 2 alla 13, e le produzioni dei cloni nei tre anni sono state raffigurate nelle figure 3-6. I principali parametri climatici, temperatura e piovosità, che hanno fortemente condizionato le prove svolte sono riportati nelle Fig. 1 e Fig. 2, rispettivamente per Casale Monferrato e per Bagni di Tivoli.

Fig. 1 - Dati termo-pluviometrici rilevati nella stazione di Casale Monferrato (AL) nel triennio 2002-2004.

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Fig. 2 - Dati termo-pluviometrici rilevati nella stazione di Bagni di Tivoli (RM) nel triennio 2002-2004.

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Risultati interessanti sono stati già raggiunti nelle due prove messe a dimora a Casale nel primo anno. Alcuni cloni sia di pioppo che di salice risultano particolarmente produttivi (Fig. 3 e Fig. 4), grazie alla elevata piovosità; nel periodo aprile-settembre 2002 sono caduti 569.2 mm di pioggia.

Fig. 3 - Casale Monferrato (AL). SRF di pioppo con densità di 10000 piante per ettaro e turno biennale. Produzioni stimate di biomassa secca epigea in t ha-1 dei cloni nei primi tre anni di coltivazione.

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Fig. 4 - Casale Monferrato (AL). SRF di salice con densità di 10000 piante per ettaro e turno biennale. Produzioni stimate di biomassa secca epigea in t ha-1 dei cloni nei primi tre anni di coltivazione.

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Nella stessa località l’irrigazione ha invece influito notevolmente sull’accrescimento durante il secondo anno, quando nel periodo vegetativo sono caduti soltanto 165.8 mm di pioggia. Al termine del secondo anno di sviluppo, per entrambi i generi botanici, la produzione espressa come biomassa epigea secca risulta superiore del 200% rispetto a quelle del primo anno, confermando ancora una volta per questa stazione la validità del turno biennale.

Differenze molto elevate sono state evidenziate tra i cloni sia come accrescimento che come produzione. I cloni di pioppo che hanno dato produzioni più elevate sono 85-036 e 85-037 della specie P. deltoides e 83.148.041, ibrido euramericano, con valori di biomassa secca epigea (Tab. 2, Tab. 3) compresi tra 32.2 e 34.9 t ha-1.

Tab. 2 - Casale Monferrato (AL) Az. Mezzi. SRF di pioppo. Rilevamento dell’autunno 2002. Medie e ANOVA di: attecchimento percentuale (Att), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1. (1): Elaborazione in scala arcsen[sqrt(%)]; (**): altamente significativo (p<0.01); (*): significativo (p<0.05); (n.s.): non significativo (p>0.05); Le differenze tra i valori contrassegnati: da lettere diverse minuscole (SNK Test) sono risultati significativi per p = 0.05, da lettere diverse maiuscole sono risultati significativi per p = 0.01.

Fila Clone Att (1) Pol Dmed Ddom B.S. SNK
Test
Singola Oglio 69 1.10 32 33 10.39
83.148.041 96 1.41 27 31 8.97
83.148.020 88 1.08 27 29 7.58
83.039.009 98 1.38 23 26 5.89
80-020 71 1.09 29 30 8.46
84-078 89 1.25 28 31 9.10
85-037 90 1.04 31 31 9.06
85-036 77 1.11 33 34 11.25
ITA-098 82 1.37 23 26 5.93
83.039.018 97 1.25 24 26 5.66
I-214 87 1.23 23 25 5.00
Dvina 68 1.21 28 30 8.46
Lena 80 1.07 28 29 8.03
Lambro 61 1.06 28 28 7.37
Binata Oglio 68 1.10 30 31 9.38
83.148.041 96 1.27 28 32 9.76
83.148.020 100 1.12 27 28 7.29
83.039.009 92 1.22 23 25 4.95
80-020 54 1.04 29 29 7.94
84-078 73 1.16 29 31 9.23
85-037 77 1.08 30 31 9.17
85-036 87 1.15 32 34 11.26
ITA-098 87 1.37 23 25 5.60
83.039.018 96 1.31 22 25 4.91
I-214 90 1.36 20 23 4.00
Dvina 70 1.13 28 29 8.14
Lena 81 1.13 28 29 7.97
Lambro 63 1.17 27 29 7.94
Media fila Singola 82 1.19 27 29 7.94
Binata 81 1.19 27 29 7.68
Media clone Oglio 68 1.10 31 32 9.89 B
83.148.041 96 1.34 28 31 9.36 BC
83.148.020 94 1.10 27 28 7.43 D
83.039.009 95 1.30 23 25 5.42 E
80-020 62 1.06 29 30 8.20 CD
84-078 81 1.21 29 31 9.16 BC
85-037 83 1.06 30 31 9.11 BC
85-036 82 1.13 32 34 11.25 A
ITA-098 85 1.37 23 25 5.77 E
83.039.018 96 1.28 23 25 5.29 E
I-214 88 1.30 21 24 4.50 E
Dvina 69 1.17 28 29 8.30 CD
Lena 80 1.10 28 29 8.00 CD
Lambro 62 1.12 27 28 7.66 D
Media generale - 81.4 1.190 27.0 28.8 7.810
Valore di F Fila (F) 0.1 n.s. 0.0 n.s. 0.7 n.s. 0.7 n.s. 0.5 n.s.
Clone (Cl) 11.7 ** 11.5 **. 38.4 ** 43.8 ** 40.3 **
Int (F x Cl) 1.4 n.s. 1.9 n.s. 0.9 n.s. 1.0 n.s. 0.8 n.s.

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Tab. 3 - Casale Monferrato (AL) Az. Mezzi. SRF di pioppo. Rilevamento dell’autunno 2003. Medie e ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop(1) Pol Dmed Ddom B.S. SNK
Test
Singola Oglio 68 1.10 55 56 28.60
83.148.041 96 1.30 44 51 33.78
83.148.020 88 1.00 46 46 24.11
83.039.009 98 1.20 39 43 22.84
80-020 70 1.10 52 53 25.66
84-078 89 1.20 46 50 29.56
85-037 90 1.00 52 53 35.10
85-036 76 1.10 53 54 36.11
ITA-098 81 1.20 37 40 16.94
83.039.018 96 1.20 39 42 21.37
I-214 87 1.10 38 40 17.14
Dvina 67 1.10 48 51 23.81
Lena 80 1.00 51 53 29.49
Lambro 62 1.10 49 50 19.88
Binata Oglio 68 1.08 52 55 27.65
83.148.041 96 1.20 45 50 33.97
83.148.020 100 1.04 44 46 26.58
83.039.009 92 1.10 38 40 17.76
80-020 53 1.05 52 52 17.65
84-078 73 1.20 50 55 26.00
85-037 77 1.16 51 53 29.27
85-036 85 1.10 54 56 33.63
ITA-098 87 1.30 37 40 18.25
83.039.018 96 1.20 37 40 19.73
I-214 90 1.34 32 38 16.16
Dvina 70 1.10 50 51 23.27
Lena 81 1.10 48 51 27.35
Lambro 63 1.10 47 49 18.14
Media fila Singola 82 1.12 46 49 26.03 a
Binata 81 1.15 45 48 23.96 b
Media clone Oglio 68 1.09 54 56 28.12 BC
83.148.041 96 1.25 45 50 33.88 AB
83.148.020 94 1.02 45 46 25.35 CD
83.039.009 95 1.15 38 41 20.30 DE
80-020 62 1.08 52 53 21.65 CDE
84-078 81 1.20 48 52 27.78 BC
85-037 84 1.08 52 53 32.18 AB
85-036 80 1.10 53 55 34.87 A
ITA-098 84 1.25 37 40 17.59 E
83.039.018 96 1.20 38 41 20.55 DE
I-214 89 1.22 35 39 16.65 E
Dvina 69 1.10 49 51 23.54 CDE
Lena 81 1.05 50 52 28.42 BC
Lambro 63 1.10 48 49 19.01 DE
Media generale - 81.3 1.13 45.9 48.4 24.992
Valore di F Fila (F) 0.1 n.s. 2.8 n.s. 0.5 n.s. 0.2 n.s. 9.8 *
Clone (Cl) 11.4 ** 7.5 * 26.6 ** 25.2 ** 18.0 **
Int (F x Cl) 1.4 n.s. 2.3 * 1.0 n.s. 0.7 n.s. 1.0 n.s.

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La migliore performance tra i salici è stata ottenuta dal clone S76004 con 38.3 t ha-1, valore superiore del 10% a quello del migliore tra i pioppi (Tab. 6). Nel terzo anno, quello successivo alla ceduazione, si riscontra sia tra i pioppi (Tab. 4) che tra i salici (Tab. 7) un aumento di circa tre volte dei polloni per ceppaia e una conseguente riduzione dei diametri rispetto al primo anno d’impianto. Le produzioni medie di biomassa secca nel primo anno dopo la ceduazione si situano poco al di sopra di quelle dell’anno d’impianto, le medie generali di questa variabile sono rispettivamente 8.0 contro 7.8 t ha-1 per i pioppi e 8.3 contro 7.5 t ha-1 per i salici. Non si è avuto l’aumento del 30% e oltre che si era rilevato in altre piantagioni ([1]) poiché la piovosità pur nella norma della stazione non è stata sufficiente a supportare le necessità delle salicacee coltivate su terreno sabbioso; inoltre l’irrigazione è stata possibile effettuarla solo un paio di volte, come intervento di soccorso, nel periodo più siccitoso.

Tab. 6 - Casale Monferrato (AL) Az. Mezzi. SRF di pioppo. Rilevamento dell’inverno 2004-05. Medie e ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop (1) Pol Dmed Ddom B.S. SNK
Test
Singola S78-003 97 1.7 39 43 34.68
SI64-017 94 1.5 32 35 19.19
SE65-066 96 1.5 28 32 15.31
S76-008 98 1.6 31 37 21.72
S76-005 93 1.6 37 43 31.63
S76-004 98 1.7 40 47 40.37
Binata S78-003 94 1.8 33 37 24.36
SI64-017 92 1.8 30 35 20.16
SE65-066 95 1.8 26 31 15.42
S76-008 97 1.8 30 37 22.28
S76-005 90 1.7 35 41 27.49
S76-004 97 1.8 38 42 36.25
Media fila Singola 96 1.6 34 40 27.15 a
Binata 94 1.8 32 38 24.33 b
Media clone S78-003 95 1.8 36 40 29.52 B
SI64-017 93 1.7 31 35 19.67 CD
SE65-066 96 1.7 27 31 15.37 D
S76-008 97 1.7 31 37 22.00 C
S76-005 91 1.7 36 42 29.56 B
S76-004 97 1.7 39 46 38.31 A
Media generale - 94.8 1.7 33.2 38.6 25.737
Valori di F Fila (F) 1.6 n.s. 6.7 * 11.3 ** 8.0 * 10.5 *
Clone (Cl) 2.3 n.s. 0.6 n.s. 37.4 ** 35.2 ** 34.2 **
Int (F x Cl) 1.8 n.s. 1.1 n.s. 1.2 n.s. 1.5 n.s. 2.3 n.s.

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Tab. 4 - Casale Monferrato (AL) Az. Mezzi. SRF di salice. Rilevamento dell’autunno 2003. Medie e ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop(1) Pol Dmed Ddom B.S. SNK
Test
Singola Oglio 65 2.75 23 27 11.66
83.148.041 93 4.13 16 24 12.83
83.148.020 87 3.04 15 21 7.54
83.039.009 96 4.08 11 16 5.81
80-020 70 3.43 20 28 12.58
84-078 88 3.18 17 22 9.74
85-037 89 3.39 19 26 13.73
85-036 75 3.87 21 26 15.12
ITA-098 65 3.39 11 15 3.88
83.039.018 95 4.25 11 16 5.35
I-214 64 2.53 9 11 1.45
Dvina 66 4.00 18 23 9.41
Lena 79 3.17 19 24 10.15
Lambro 59 3.23 20 26 9.43
Binata Oglio 63 2.71 20 25 8.42
83.148.041 78 3.56 14 21 7.61
83.148.020 88 2.95 13 19 5.70
83.039.009 89 3.95 10 14 4.05
80-020 51 2.65 18 24 5.61
84-078 72 3.69 19 26 11.49
85-037 76 3.05 17 24 9.03
85-036 85 3.45 18 23 12.15
ITA-098 51 2.71 11 14 2.38
83.039.018 94 4.05 11 15 4.78
I-214 67 2.79 9 12 1.71
Dvina 68 3.58 16 21 7.13
Lena 74 2.90 18 24 8.92
Lambro 56 3.00 16 21 5.83
Media fila Singola 78 3.46 16 22 9.19 a
Binata 72 3.22 15 20 6.78 b
Media clone Oglio 64 2.73 21 26 10.04 BCD
83.148.041 85 3.84 15 22 10.22 BC
83.148.020 88 3.00 14 20 6.63 DE
83.039.009 92 4.02 11 15 4.94 EF
80-020 60 3.04 19 26 9.10 BCD
84-078 80 3.43 18 24 10.61 BC
85-037 82 3.22 18 25 11.38 AB
85-036 80 3.66 20 25 13.64 A
ITA-098 58 3.05 11 14 3.13 FG
83.039.018 94 4.15 11 16 5.07 EF
I-214 66 2.66 9 11 1.58 G
Dvina 67 3.79 17 22 8.27 BCD
Lena 76 3.03 18 24 9.54 BCD
Lambro 57 3.12 18 24 7.63 CDE
Media generale - 74.8 3.340 15.7 21.1 7.984
Valore di F Fila (F) 3.9 n.s. 11.9 * 4.1 n.s. 2.4 n.s. 9.1 *
Clone (Cl) 9.5 ** 10.7 ** 72.9 **. 58.8 ** 22.6 **
Int (F x Cl) 1.0 n.s. 1.4 n.s. 2.7 ** 3.0 ** 2.6 **

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Tab. 7 - Casale Monferrato (AL) Az. Mezzi. SRF di salice. Rilevamento dell’autunno 2003. Medie e ANOVA di: attecchimento percentuale (Att), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop (1) Pol Dmed Ddom B.S. SNK
Test
Singola S78-003 93 7.3 13 21 14.68
SI64-017 82 5.1 10 15 5.78
SE65-066 70 3.7 8 12 3.47
S76-008 97 5.0 11 18 8.04
S76-005 94 5.1 14 23 13.92
S76-004 91 6.9 11 20 10.62
Binata S78-003 85 8.4 11 18 10.40
SI64-017 90 7.0 9 15 6.42
SE65-066 84 4.3 8 13 3.38
S76-008 93 6.2 9 16 6.62
S76-005 84 5.4 10 16 6.83
S76-004 95 7.4 10 18 9.86
Media fila Singola 88 5.5 11 18 9.42
Binata 88 6.5 10 16 7.25
Media clone S78-003 89 7.9 12 20 12.55 A
SI64-017 86 6.0 10 15 6.10 CD
SE65-066 77 4.0 8 12 3.42 D
S76-008 95 5.6 10 17 7.33 BC
S76-005 89 5.3 12 19 10.38 AB
S76-004 93 7.2 11 19 10.24 AB
Media generale - 87.9 6.0 10.6 17.0 8.336
Valori di F Fila (F) 0.1 n.s. 8.3 * 6.9 * 3.7 n.s. 4.5 n.s.
Clone (Cl) 5.0 **. 17.4 ** 12.5 ** 15.3 ** 16.7 **
Int (F x Cl) 2.5 * 0.8 n.s. 3.0 * 2.9 * 3.2 *

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Sempre nelle prove di Casale sono state riscontrate differenze significative tra i due sesti d’impianto utilizzati sia per pioppo che per salice (Fig. 5, Fig. 6, Fig. 7); con le file singole sono state ottenute produzioni significativamente maggiori che con le binate al secondo e al terzo anno (Tab. 3, Tab. 4, Tab. 5, Tab. 6 e Tab. 7).

Fig. 5 - Bagni di Tivoli (RM). SRF di pioppo con densità di 10000 piante per ettaro e turno triennale. Produzioni stimate di biomassa secca epigea in t ha-1 dei cloni nei primi tre anni di coltivazione.

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Fig. 6 - Bagni di Tivoli (RM). SRF di salice con densità di 10000 piante per ettaro e turno triennale. Produzioni stimate di biomassa secca epigea in t ha-1 dei cloni nei primi tre anni di coltivazione.

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Fig. 7 - Casale Monferrato (AL). SRF di pioppo e salice con densità di 10000 piante per ettaro e turno biennale. Confronto tra le produzioni stimate di biomassa secca epigea in t ha-1 ottenute con due sesti d’impianto: fila singola e file binate.

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Tab. 5 - Casale Monferrato (AL) Az. Mezzi. SRF di salice. Rilevamento dell’inverno 2004-05. Medie e ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Att (1) Pol Dmed Ddom B.S. SNK
Test
Singola S78-003 98 2.1 21 24 9.90
SI64-017 96 1.8 18 21 6.73
SE65-066 97 1.8 18 21 6.45
S76-008 99 2.1 19 24 8.19
S76-005 98 1.9 21 24 8.97
S76-004 98 1.9 21 25 9.48
Binata S78-003 96 2.2 17 20 7.01
SI64-017 94 1.8 17 19 5.59
SE65-066 99 2.0 16 20 6.60
S76-008 97 2.2 16 21 6.56
S76-005 91 1.9 19 21 6.90
S76-004 97 2.0 20 24 8.75
Media fila Singola 97 1.9 20 23 8.29 A
Binata 95 2.0 18 21 6.81 B
Media clone S78-003 97 2.1 19 22 8.45 AB
SI64-017 95 1.8 18 20 6.16 C
SE65-066 98 1.9 17 20 6.25 C
S76-008 98 2.1 17 22 7.37 B
S76-005 94 1.9 20 23 7.93 B
S76-004 97 2.0 21 25 9.11 A
Media generale - 96.4 1.96 18.5 22.0 7.540
Valori di F Fila (F) 1.4 n.s. 2.3 n.s. 14.5 ** 19.3 ** 20.3 **
Clone (Cl) 1.6 n.s. 8.2 ** 14.1 ** 21.0 ** 20.4 **
Int (F x Cl) 1.7 n.s. 0.4 n.s. 1.4 n.s. 2.0 n.s. 3.1 *

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A Bagni di Tivoli accrescimenti e produzioni, a parità di età, sono molto inferiori a quelli ottenuti a Casale. In questa località, che ha un suolo molto più fertile di quello di Casale, la coltivazione è stata effettuata senza irrigazione e il turno è stato allungato a tre anni. Alla fine del primo anno lo sviluppo è stato molto ridotto, le piante di pioppo (Tab. 8) avevano un’altezza media di 198 cm e quelle di salice di 165 cm (Tab. 11). Nel secondo e nel terzo anno lo sviluppo è paragonabile a quello del primo e secondo anno di Casale. Alla fine del terzo anno a Bagni di Tivoli le piante di pioppo (Tab. 10) raggiungono produzioni in biomassa secca epigea prossime a quelle di Casale alla fine del secondo anno, rispettivamente 24.7 contro 25.0 t ha-1. Mentre i salici (Tab. 13), poco adattabili alla carenza idrica, producono molto meno, rispettivamente 18.1 contro 25.7 t ha-1. Le differenze in accrescimento ed attecchimento o sopravvivenza risultano significative tutti gli anni tra i cloni di salice (Tab. 11, Tab. 12 e Tab. 13). Nei pioppi esse risultano significative il primo anno (Tab. 8), successivamente rimangono differenze significative tra i cloni solo per sopravvivenza e numero di polloni (Tab. 9). Al terzo anno raggiungono la significatività anche le dimensioni diametriche dei polloni dominanti (Tab. 10).

Tab. 8 - Bagni di Tivoli (RM) Az. Cesurni. SRF di pioppo. Rilevamento: autunno 2002. Medie e ANOVA di: attecchimento percentuale (Att), n° di polloni misurati (Pol), altezza in cm di tutti i polloni (H) e biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Att (1) Pol H BS SNK
Test
Singola I-214 75 1.05 167 0.35
Dvina 78 1.07 207 0.71
Lena 60 1.01 152 0.63
Lambro 79 1.05 221 1.72
83.148.041 85 1.15 186 0.77
83.039.009 91 1.14 186 1.65
80-020 59 1.04 134 0.26
84-078 55 1.05 186 0.91
83.039.018 93 1.13 206 1.15
Binata I-214 70 1.05 180 0.50
Dvina 65 1.05 205 1.31
Lena 57 1.02 198 1.17
Lambro 71 1.05 264 2.55
83.148.041 85 1.18 244 2.13
83.039.009 95 1.14 250 2.67
80-020 71 1.06 194 0.90
84-078 65 1.07 188 1.60
83.039.018 88 1.17 190 0.92
Media fila Singola 75 1.05 183 0.91 b
Binata 74 1.05 212 1.53 a
Media clone I-214 73 1.05 173 0.42 B
Dvina 72 1.06 206 1.01 B
Lena 59 1.02 175 0.90 B
Lambro 75 1.05 242 2.14 A
83.148.041 85 1.17 215 1.45 AB
83.039.009 93 1.14 218 2.16 A
80-020 65 1.05 164 0.58 B
84-078 60 1.06 187 1.25 AB
83.039.018 91 1.15 198 1.04 B
Media generale - 74.6 1.08 197.6 1.22
Valore di F Fila (F) 0.0 n.s. 0.4 n.s. 5.2 n.s. 8.5 *
Clone (Cl) 11.3 ** 5.1 ** 4.4 ** 8.0 **
Int (F x Cl) 0.9 n.s. 0.1 n.s. 1.6 n.s. 1.1 n.s.

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Tab. 11 - Bagni di Tivoli (RM) Az. Cesurni. SRF di salice. Rilevamento: autunno 2002. Medie e ANOVA di: attecchimento percentuale (Att), n° di polloni misurati (Pol), altezza in cm di tutti i polloni (H) e biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Att (1) P H BS SNK
Test
Singola S78-003 75 1.9 122 0.81
SE65-066 83 1.6 160 1.40
S76-008 86 1.7 174 1.23
S76-005 71 1.6 185 1.18
S76-004 80 1.7 146 0.87
Binata S78-003 85 1.9 138 1.28
SE65-066 89 1.7 164 1.38
S76-008 89 1.9 184 1.42
S76-005 81 1.6 191 1.54
S76-004 91 1.8 156 1.20
Media fila Singola 79 1.7 157 1.10 b
Binata 87 1.8 167 1.36 a
Media clone S78-003 80 1.9 130 1.05
SE65-066 86 1.7 162 1.39
S76-008 88 1.8 179 1.32
S76-005 76 1.6 188 1.36
S76-004 86 1.8 151 1.04
Media generale - 85.9 1.77 165.2 1.325
Valore di F Fila (F) 4.4 n.s. 0.7 n.s. 3.0 n.s. 10.6 *
Clone (Cl) 3.3 * 5.0 ** 24.9 ** 1.5 n.s.
Int (F x Cl) 0.6 n.s. 0.7 n.s. 0.3 n.s. 0.6 n.s.

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Tab. 10 - Bagni di Tivoli (RM) Az. Cesurni. SRF di pioppo. Rilevamento: primavera 2005. Medie e ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop (1) Pol Dmed Ddom BS SNK
Test
Singola I-214 73 1.08 42 43 23.46
Dvina 77 1.08 44 44 27.21
Lena 57 1.10 40 40 18.27
Lambro 74 1.10 44 45 24.85
83.148.041 81 1.11 44 45 29.89
83.039.009 89 1.11 36 37 19.93
80-020 53 1.09 30 30 11.01
84-078 49 1.38 37 39 17.13
83.039.018 90 1.09 40 40 24.29
Binata I-214 67 1.08 45 46 26.94
Dvina 65 1.03 50 50 31.85
Lena 55 1.14 43 44 22.18
Lambro 67 1.06 51 52 30.34
83.148.041 82 1.06 51 52 37.11
83.039.009 94 1.03 49 49 33.90
80-020 65 1.09 40 41 20.74
84-078 59 1.12 44 44 23.67
83.039.018 83 1.05 38 39 21.95
Media fila Singola 71 1.13 40 40 21.78
Binata 71 1.07 46 46 27.63
Media clone I-214 70 1.08 44 44 25.20 AB
Dvina 71 1.06 47 47 29.53 AB
Lena 56 1.12 42 42 20.23 AB
Lambro 71 1.08 48 48 27.59 AB
83.148.041 82 1.08 47 48 33.50 A
83.039.009 92 1.07 42 43 26.91 AB
80-020 59 1.09 35 36 15.88 B
84-078 54 1.25 40 41 20.40 AB
83.039.018 87 1.07 39 40 23.12 AB
Media generale - 71.2 1.10 42.7 43.3 24.707
Valore di F Fila (F) 0.2 n.s. 6.2 n.s. 3.0 n.s. 3.3 n.s. 2.1n.s.
Clone (Cl) 10.2 ** 2.0 n.s. 2.0 n.s. 2.2 * 3.4 **
Int (F x Cl) 1.4 n.s. 1.0 n.s. 0.9 n.s. 0.8 n.s. 0.8 n.s.

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Tab. 13 - Bagni di Tivoli (RM) Az. Cesurni. SRF di salice. Rilevamento: primavera 2005. Medie e ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop (1) Pol Dmed Ddom BS SNK
Test
Singola S78-003 61 1.9 22 24 9.82
SE65-066 71 1.6 33 36 24.87
S76-008 59 1.5 31 37 20.64
S76-005 59 1.4 32 35 19.67
S76-004 65 1.5 27 30 16.88
Binata S78-003 68 1.8 24 27 12.63
SE65-066 72 1.6 31 35 18.45
S76-008 77 1.7 30 36 22.11
S76-005 66 1.3 32 34 18.13
S76-004 71 1.6 29 34 17.49
Media fila Singola 63 1.6 29 32 18.38
Binata 71 1.6 29 33 17.76
Media clone S78-003 65 1.8 23 25 11.23 B
SE65-066 71 1.6 32 36 21.66 A
S76-008 68 1.6 31 36 21.37 A
S76-005 63 1.4 32 35 18.90 A
S76-004 68 1.6 28 32 17.19 AB
Media generale - 69.8 1.61 29.2 33.1 18.069
Valore di F Fila (F) 1.7 n.s. 0.1 n.s. 0.5 n.s. 0.1 n.s. 0.5 n.s.
Clone (Cl) 0.5 n.s. 5.5 ** 10.9 ** 9.8 ** 6.3 **
Int (F x Cl) 0.4 n.s. 0.6 n.s. 0.5 n.s. 0.6 n.s. 1.1 n.s.

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Tab. 12 - Bagni di Tivoli (RM) Az. Cesurni. SRF di salice. Rilevamento: autunno 2003. Medie, ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop (1) Pol Dmed Ddom BS SNK
Test
Singola S78-003 69 1.9 15 18 5.44
SE65-066 74 1.7 16 19 7.94
S76-008 69 1.5 19 23 10.27
S76-005 71 1.5 18 21 7.16
S76-004 73 1.4 17 19 5.63
Binata S78-003 79 2.0 14 17 5.10
SE65-066 85 1.8 17 23 8.10
S76-008 85 1.8 18 23 9.12
S76-005 81 1.6 19 23 7.97
S76-004 81 1.6 15 18 5.03
Media fila Singola 71 1.6 17 20 7.29
Binata 82 1.8 17 21 7.06
Media clone S78-003 74 1.9 14 17 5.27 b
SE65-066 80 1.7 17 21 8.02 ab
S76-008 77 1.7 19 23 9.70 a
S76-005 76 1.6 19 22 7.57 ab
S76-004 77 1.5 16 18 5.33 b
Media generale - 80.7 1.74 16.8 20.5 7.096
Valore di F Fila (F) 5.2 n.s. 5.9 n.s. 0.0 n.s. 0.2 n.s. 0.1 n.s.
Clone (Cl) 0.4 n.s. 4.5 ** 3.5 * 3.2 * 3.2 *
Int (F x Cl) 0.3 n.s. 0.6 n.s. 0.5 n.s. 0.4 n.s. 0.1 n.s.

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Tab. 9 - Bagni di Tivoli (RM) Az. Cesurni. SRF di pioppo. Rilevamento: autunno 2003. Medie, ANOVA di: sopravvivenza percentuale (Sop), n° di polloni vivi >150 cm di altezza (Pol), diametro in cm a 130 cm da terra di tutti i polloni (Dmed) e del pollone dominante (Ddom), biomassa secca stimata (B.S.) in t ha-1.

Fila Clone Sop (1) Pol Dmed Ddom BS SNK
Test
Singola I-214 73 1.08 23 24 5.95
Dvina 77 1.06 23 24 5.99
Lena 57 1.01 20 20 4.61
Lambro 75 1.06 23 24 5.95
83.148.041 84 1.16 24 26 8.16
83.039.009 89 1.10 20 22 6.37
80-020 53 1.03 18 18 3.12
84-078 48 1.03 22 23 5.07
83.039.018 93 1.10 27 28 9.74
Binata I-214 70 1.10 25 27 8.67
Dvina 65 1.06 27 28 10.39
Lena 57 1.01 28 28 8.21
Lambro 71 1.07 30 31 9.84
83.148.041 85 1.19 28 32 13.55
83.039.009 95 1.16 30 33 13.52
80-020 67 1.13 25 27 8.00
84-078 61 1.05 23 24 6.74
83.039.018 85 1.18 22 24 8.50
Media fila Singola 72 1.07 22 23 6.11 b
Binata 73 1.10 27 28 9.71 a
Media clone I-214 72 1.09 24 25 7.31 ABC
Dvina 71 1.06 25 26 8.19 ABC
Lena 57 1.01 24 24 6.41 BC
Lambro 73 1.06 26 27 7.89 ABC
83.148.041 85 1.17 26 29 10.86 A
83.039.009 92 1.13 25 27 9.94 AB
80-020 60 1.08 22 23 5.56 C
84-078 54 1.04 23 23 5.90 BC
83.039.018 89 1.14 24 26 9.12 ABC
Media generale - 72.5 1.10 24.6 25.8 7.99
Valore di F Fila (F) 0.3 n.s. 8.7 * 5.3 n.s. 6.3 n.s. 8.3 *
Clone (Cl) 9.9 ** 4.2 ** 0.9 n.s. 1.3 n.s. 3.3 **
Int (F x Cl) 1.5 n.s. 0.5 n.s. 1.7 n.s. 1.6 n.s. 1.4 n.s.

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Il clone di pioppo che ha prodotto la maggior quantità di biomassa secca epigea è l’ibrido euramericano 83.148.041, con valori al terzo anno di 33.5 t ha-1 (Tab. 10). Le migliori performance tra i salici sono state ottenute dai cloni SE65-066 e S76-008 rispettivamente con 21.7 e 21.4 t ha-1 (Tab. 13). Le differenze di produzione a fine turno tra i sesti d’impianto non sono statisticamente significative per entrambi i generi botanici.

Conclusioni 

Nel caso di piantagioni che hanno un ciclo lungo 10-15 anni, come le piantagioni SRF da biomassa, è fondamentale proseguire le ricerche per tempi più lunghi dei tre anni finora coperti dal progetto Ri.Selv.Italia. È infatti necessario valutare anche la variazione della mortalità delle ceppaie e di conseguenza della produttività nei turni successivi al primo. Non si possono perciò ancora trarre conclusioni definitive sulle prove recentemente costituite, comunque i primi risultati ottenuti a Casale M.to dai nuovi cloni sia di pioppo che di salice risultano incoraggianti quanto a produzioni di sostanza secca, attecchimento e sopravvivenza delle ceppaie dopo la prima ceduazione. Le prove di Bagni di Tivoli dimostrano la possibilità di coltivare le nuove selezioni di pioppo, con produzioni di biomassa epigea secca soddisfacenti pur senza irrigazione, anche sui terreni fertili dell’Italia centrale allungando il turno a tre anni.

Le performance ottenute dai migliori cloni di pioppo e salice nelle prove di Casale e Bagni di Tivoli, pur vicine a quelle riportate da Mareschi et al. ([2]), non possono essere generalizzate in quanto le parcelle di questi esperimenti sono di piccole dimensioni (25 piante pari a circa 25 m2) e l’effetto di bordo è elevato. Con il modello colturale applicato, la reale produttività delle stazioni, espressa come biomassa secca epigea, si avvicina alla media generale dei singoli esperimenti, che tiene conto sia delle parcelle dominanti che di quelle dominate, vale a dire 12.5 e 12.9 t ha-1 anno-1 rispettivamente per il pioppo ed il salice a Casale Monferrato e 8.1 e 6.0 t ha-1 anno-1 a Bagni di Tivoli.

References

(1)
Facciotto G, Mughini G (2003). Modelli colturali e produttività della selvicoltura da biomassa. L’Informatore agrario 59(10): 95-98.
Google Scholar
(2)
Mareschi L, Paris P, Sabatti M, Nardin F, Giovanardi R, Manazzone S, Mugnozza G (2005). Le nuove varietà di pioppo da biomassa garantiscono produttività interessanti. L’Informatore agrario 61(18): 49-53.
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