Forest reserves on the Italian Alps
Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 3, Pages 454-455 (2006)
doi: https://doi.org/10.3832/efor0417-0003
Published: Dec 18, 2006 - Copyright © 2006 SISEF
Commentaries & Perspectives
Abstract
The conference “The Forest Reserves in the Alps”, organized by the Friuli Venezia Giulia Autonomous Region with the collaboration of SISEF and Pro Silva Italy, has been held in Pordenone last 19th -20th October. A short description of the conference is provided with a wider perspective of the role of the Forest Reserves at regional and national scale.
Keywords
Nei giorni 19 e 20 ottobre 2006 si tenuto, nell’auditorium regionale di Pordenone ed al Bosco del Cansiglio, il Convegno “Le riserve forestali nelle Alpi”, organizzato dalla “Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna” della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con la collaborazione della SISEF e dell’Associazione Pro Silva Italia. Hanno partecipato circa 80 persone provenienti da tutte le regioni dell’Italia settentrionale. L’incontro è stata l’occasione di discutere la situazione attuale e le prospettive delle Riserve forestali nelle Alpi e, più in generale, in Italia. Alcune Regioni dell’Italia settentrionale, tra le quali la stessa Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e la Provincia Autonoma di Trento hanno infatti iniziato a delimitare delle Riserve forestali ed a valutare un sistema di individuazione di nuove aree da istituire a Riserva, unitamente ad un sistema di indennizzazione dei proprietari. Emilio Gottardo ha introdotto i lavori proprio illustrando gli obiettivi del Friuli che, sulla base di tre riserve integrali individuate fin dal 1971 nel piano di gestione forestale della Foresta regionale del Cansiglio orientale, sta lavorando all’istituzione delle prime 3 Riserve forestali: Col Piova in Cansiglio, Val Novarza ad Ampezzo e Peceit a Moggio Udinese. Alessandro Wolynski ha presentato l’approccio della Provincia Autonoma di Trento e, in seguito, ha discusso il punto di vista di Pro Silva sulle Riserve forestali. Il contributo di Bruno Petriccione del CFS è stato focalizzato sulla presentazione della costituenda rete italiana di siti LTER (Long Term Ecological Research). In questa prospettiva esistono delle grandi potenzialità e possibili sinergie tra i siti LTER e le Riserve forestali: infatti già adesso alcuni siti LTER sono localizzati all’interno di Riserve, ma la destinazione a Riserva di altri siti potrebbe assicurare quel tipo di destinazione d’uso e di tutela che è uno dei requisiti fondamentali per effettuare delle ricerche di lungo periodo. Georg Frank e Jurij Diaci hanno poi illustrato la storia e la situazione attuale del network di Riserve forestali esistenti rispettivamente in Austria e in Slovenia: in entrambe le nazioni le Riserve hanno una notevole rilevanza per numero di aree ed estensione, ma soprattutto una radicata tradizione, essendo l’istituzione iniziata già nel 19° secolo. L’intervento di Giorgio Matteucci del CNR ha infine delineato modalità e caratteristiche della rete di Riserve Enfors. La sessione è terminata con un ricco dibattito, nel corso del quale sono emerse diverse aspettative e punti di vista nei confronti della realizzazione di una rete di riserve, sia a livello regionale sia a livello nazionale. Il pomeriggio è iniziato con la premiazione di Roberta Riondato che, con la tesi dal titolo “Caratteri ecologici e funzionalità del sistema in ostrio-querceti cedui di diversa età sui Colli Euganei (PD)” (Relatore Cristiana Colpi), ha vinto il concorso per tesi di laurea indetto da Pro Silva Italia. Nel seguito sono stati poi presentati vari casi di studio e prospettive di sviluppo riguardanti il Friuli Venezia Giulia (riserva di Col Piova ed i boschi banditi della Carnia), il Veneto (altopiano d’Asiago), la Lombardia, il Piemonte e la Provincia Autonoma di Trento (riserva di Valbona a Paneveggio).
Il giorno seguente, sotto una leggera pioggia autunnale che non ha ostacolato la visita, si è effettuata un’escursione alla Riserve forestali del Cansiglio orientale ed in particolare alle Riserve di Pian delle Stele e di Col Piova, durante la quale sono stati presentati sul campo i risultati dei rilievi nell’area di monitoraggio permanente predisposta dall’équipe del Dip. Agroselviter dell’Università di Torino.
Il Convegno di Pordenone è stato quindi un utile incontro per analizzare lo stato attuale della materia e porre le basi per successivi sviluppi. È infatti emersa l’importanza di istituire un efficace coordinamento tra le diverse Regioni, Enti proprietari ed Aree protette in modo da individuare dei criteri comuni per l’individuazione, la gestione e la realizzazione di un protocollo di monitoraggio all’interno delle stesse Riserve. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia si è fatta quindi promotrice di una prima iniziativa volta a coinvolgere le altre Regioni ed il Corpo Forestale dello Stato potrebbe svolgere un importante ruolo di supporto e coordinamento delle azioni in essere o di prossima effettuazione. Nel complesso l’incontro può quindi essere considerato un importante punto di partenza per lo sviluppo di una rete di Riserve forestali a livello nazionale.