Climate change, deforestation and the fate of Amazon
Forest@ - Journal of Silviculture and Forest Ecology, Volume 5, Pages 3-4 (2008)
doi: https://doi.org/10.3832/efor0516-0005
Published: Mar 26, 2008 - Copyright © 2008 SISEF
Commentaries & Perspectives
Abstract
Climate change, deforestation and the fate of Amazon. Understanding and mitigation the impact of the increasing population and global economic activities on tropical forests is one of the greatest challenges for scientists and policy makers. A summary of some of the latest findings and thinking on this topic has been reported by Malhi and colleagues in a recent paper published on Science. An overview and comments on this paper is herein proposed.
Keywords
Climate change, Tropical forest, Land use change, Deforestation, Carbon
La comprensione dei cambiamenti indotti dall’uomo alle foreste tropicali è fondamentale per comprendere il cambiamento climatico globale e la conservazione della natura. In questo senso, le foreste tropicali stanno subendo a opera dell’uomo profonde modificazioni che possono pregiudicare il loro ruolo nel ciclo del carbonio, dell’energia ([3]) e nel campo della biodiversità. Infatti, l’aumento della popolazione dei Paesi tropicali ([6]) ha determinato la rimozione di circa la metà della copertura potenziale della foresta tropicale e la sua conversione ad altri usi del suolo. I tassi di deforestazione massimi sono stati raggiunti negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso e negli ultimi anni si è assistito ad un certo rallentamento. Per esempio, in Asia il picco di deforestazione è stato raggiunto negli anni ’90 con un tasso annuale di 2.6 · 106 ha anno-1 ([2]), mentre nella foresta amazzonica il tasso di deforestazione è quasi raddoppiato tra il 2001 ed il 2003 raggiungendo i 2.4 · 106 ha anno-1 ([1]). Tuttavia, negli ultimi anni qualcosa è cambiato: in Brasile, per esempio, il tasso di deforestazione si è quasi dimezzato tra il 2004 ed il 2007 a causa della caduta dei prezzi della soia, del rafforzamento della valuta brasiliana e di un intervento statale deciso a preservare la foresta tropicale.
In generale, gli effetti legati all’attività dell’uomo sulle foreste tropicali possono essere raggruppati in due principali categorie ([7]): effetti locali, che includono il cambiamento d’uso del suolo, l’introduzione di specie invasive ed il prelievo di legname, ed effetti globali tra cui i cambiamenti climatici legati soprattutto al consumo di combustibili fossili ed all’emissione di gas ad effetto serra. La sfida per il mondo scientifico è quindi quella di riuscire a comprendere l’impatto combinato di questi fattori antropici sulle foreste tropicali.
In questo contesto, un recente articolo di Malhi et al. ([4]) pubblicato su Science ha analizzato le conseguenze legate al cambiamento climatico e alla deforestazione sulla foresta amazzonica. Dal punto di vista climatico, l’aumento stimato delle temperature nel corso di questo secolo (in media 3.3 °C) e la riduzione delle precipitazioni soprattutto nella stagione secca sono sicuramente i fattori più critici per il destino della foresta amazzonica in quanto causerebbero un aumento del deficit idrico annuo. Inoltre, la stessa deforestazione attuata dall’uomo può aggravare la situazione causando una modificazione nel regime delle precipitazioni ed un feedback positivo, destabilizzante, sul cambiamento climatico. Infatti, la rimozione del 30 - 40% della foresta può spingere l’Amazzonia verso un clima più secco a causa della modificazione dei processi traspirativi e di condensazione. Al contrario, la foresta non interessata dalle attività antropiche ha una maggiore resilienza al cambiamento climatico. Ciò è dovuto alla struttura degli apparati radicali, che sono in grado di raggiungere le riserve idriche più profonde, ma anche all’acclimatazione alle alte temperature e al fatto che un aumento della concentrazione di CO2 aumenterebbe l’efficienza d’uso dell’acqua (water use efficiency) bilanciando così gli effetti negativi dell’aumento della temperatura.
Sempre riguardo agli effetti sul clima legati alla deforestazione, non bisogna poi dimenticare che la foresta amazzonica svolge anche un’importante ruolo nel ciclo del carbonio. Negli anni ’90 è stato stimato un rilascio di carbonio in seguito alla deforestazione pari a 0.5 Pg C anno-1 e, sebbene ancora dibattuto dalla comunità scientifica, vi sono evidenze che la foresta amazzonica primaria possa fissare circa 0.6 Pg C anno-1 ([5]). Pertanto, un aumento della deforestazione rappresenterebbe un ulteriore feedback positivo sul cambiamento climatico a causa del rilascio di grosse quantità di CO2 in atmosfera.
Sicuramente la velocità e l’intensità della pressione antropica su queste foreste ha un notevole impatto sulla loro resilienza, ma è praticamente inevitabile che tratti di foresta siano convertiti in coltivi o pascoli a causa dello sviluppo economico dei Paesi sud-americani. Tuttavia, secondo Mahli et al. è possibile uno sviluppo economico sostenibile con la contemporanea conservazione del ruolo di queste foreste nel ciclo del carbonio e sulla biodiversità in modo da contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico purché si mantenga la deforestazione sotto il 20-40% della superficie originaria, si istituiscano delle aree protette con una frammentazione limitata, si controlli l’uso del fuoco, si conservino i corridoi fluviali e si mantenga intatta la parte settentrionale dell’Amazzonia poiché essa ospita la più alta biodiversità ed è quella più vulnerabile alla diminuzione delle precipitazioni. Dai dati riportati nell’articolo, si stima che l’aumento delle superfici protette e il rafforzamento della proprietà privata potrebbero ridurre la deforestazione dal 47% al 28% entro il 2050 impedendo così l’emissione di circa 17 Pg C nell’atmosfera, ma per la realizzazione di questi punti sarebbero necessarie risorse finanziarie, informazione per le popolazioni locali, capacità tecnica e volontà politica. In questo senso, un primo passo è stato fatto dai recenti trattati internazionali e dalla Roadmap elaborata nell’ultima conferenza di Bali che prevedono sostegno economico ai Paesi amazzonici che ridurranno la deforestazione.
Sicuramente, quindi, i prossimi anni saranno decisivi per il destino della foresta amazzonica e per individuare strategie idonee a mantenere la sua resilienza e funzionalità.
References
CrossRef | Google Scholar
CrossRef | Google Scholar
Google Scholar
CrossRef | Google Scholar
CrossRef | Google Scholar
Online | Google Scholar
CrossRef | Google Scholar